QUESTA SOCIETA' SCONTENTA  E  IRRITABILE AL MASSIMO ANCHE PER UN'INEZIA...

SARA' LA PESTE DEL SECOLO A RADDRIZZARE I CERVELLI ?
 

Da osservatore che, grazie al Padreterno, ha superato le oltre 80 primavere, sento di poter affermare con certezza assoluta, di non aver mai assistito in vita mia ad un clima di tanta astenia psico-fisica collettiva, ma anche di una sorta di insofferenza relazionale con chi ci sta davanti, alias il prossimo, come ormai da troppo tempo questo "rassemblement" di persone e di regole, sta caratterizzando la vita di ogni giorno.
A mio avviso, era inevitabile che si giungesse a questo per una serie di motivazioni che hanno deviato un percorso normale, fisiologico che, da quando mondo... era (ora non lo e' piu') mondo, faceva parte di quei parametri esistenziali che davano un senso a cio' che si faceva.
Ora non e' piu' cosi: non e' piu' possibile programmare la vita da qualsiasi contesto dal quale si voglia iniziare; la certezza di perseguire un risultato dalle fatiche del lavoro sembra scomparso da ogni radar che guarda al futuro nostro e dei nostri figli; questi ultimi sembrano avere una connotazione che, ai miei tempi sarebbero stati inseriti e catalogati tout court in una sfera delinquenziale al punto che i genitori, sia pur con qualche colpa e fatte salve le rare eccezioni, non sanno piu' a che santo appellarsi; la gestione del paese, ma anche del mondo, sembra essere stata affidata ad una schiera di pazzi contro i quali la residualita' incontaminata di quelle poche persone che convivono onestamente con scontentezza ed irritabilita' sociale di cui a titolo, sono impotenti al fine di dare un assetto di normalita' fisiologica e sociale a questo andazzo che certamente non dischiude la porta per far entrare una nuova umanita', buon senso e razionalita'. Insomma, pare che l'uomo sia l'un contro l'altro armato e che (per chi ha i soldi) la strada da seguire per un ragionamento di nessuna importanza, venga demandata subito all'avvocato.
Ho visto di recente baruffe e parolacce da scaricatori di porto al seguito di un funerale... cosa che mi ha amareggiato e disturbato l'anima ed il corpo. Ma questa sembra essere la societa' di oggi.
C'e' chi da colpa di tutto cio' al progresso. Io avrei qualche remora su questa affermazione in quanto, se dovessimo davvero incolpare il progresso, dovremo ricordare che, gia' nel 1700, quando non c'era progresso degno di questo nome, J.J. Rousseau, diceva che l'uomo nasce buono e che sono le convenzioni sociali a rovinarlo, per cui io penso, anzi ne sono sicuro, che il malessere nazionale e mondiale, tragga le sue motivazioni "patologiche" nella mala-gestione di questo mal-decantato progresso e, tutto cio' sia insito nel contesto della famiglia, delle Istituzioni e di chi, lo ripeto, utilizza quest'ultime nel suo personale interesse.
Forse potrebbe apparire strano, se non addirittura da scemi, associare l'ultima patologia cinese, la coronavirus, a tutto cio' che sta succedendo. Ma non e' cosi perche', facendo un'anamnesi profonda sulla concatenazione dei nuovi parametri esistenziali a cui l'uomo si e', contro voglia e giocoforza, intrappolato per poter stare al passo e quindi sopravvivere, anche la coronavirus altro non e', come le tante che ci sono gia' state e che verranno, il prodotto della manipolazione dell'uomo: insomma anche il cosiddetto progresso ha le sue pretese, spesso insite nell'altra faccia della medaglia.
A questo punto, non vorrei che - cosa orrenda da dirsi - dovesse essere una peste a ricondurre l'uomo alla sua naturale fisiologia.
Altro non saprei dire.


Arnaldo De Porti - Belluno-Feltre

ascolta in sottofondo la fisarmonica di Arnaldo De Porti

 


 

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