FELTRE-PEDAVENA, ROSY BINDI NELLA MIA CITTA': UN'OCCASIONE PER RIFLETTERE...
Ieri,
2 aprile, Feltre e Pedavena hanno ospitato una illustre
ospite, Rosy Bindi, la quale, dopo aver svolto una
operosa ed efficace azione politica, ha smesso
ufficialmente di proseguire, come ha detto lei stessa,
in quanto non si riconosceva piu' neanche nel suo
partito.
Praticamente non si e' parlato di politica come sarebbe
stato ipotizzabile, ma degli strumenti necessari, - come
richiestole anche dall' inappuntabile e serio
giornalista, Nicola Maccagnan, - per cambiarne le
modalita' attraverso le quali essa-politica procede,
modalita' indirizzate a fronteggiare troppe carenze
anche sull'intelligenza di chi la porta avanti e che
riguardano principalmente la mancanza di onesta'
intellettuale, di paura di chiamare le cose con il loro
vero nome, dell' ormai consuetudinario sistema di
accettare sindacabili compromessi a seconda delle
convenienze - ahime' - anche con il supporto delle
stesse istituzioni, commercialisti, avvocati,
giornalisti e cio' grazie al fatto che, di fronte alla
coscienza civica, sono in molti ad accettare
passivamente, cio' a cui si dovrebbe rispondere con un
no chiaro, tondo e secco, in base anche al Vangelo.
L'incontro doveva principalmente affrontare le tematiche
della mafia, realta' che oggi si e' trasformata rispetto
ad un tempo: il "nero" una volta buttava le bombe, il
"rosso" uccideva direttamente, mentre ora le mafie
vivono del nostro successo: insomma, per dirla in
sintesi e velocemente, e' emerso un coacervo di
malversazioni brutali di cui non si puo' non dimenticare
se si vuol favorire e ripristinare la legalita'. A
questo proposito, pur tenendo conto della situazione
volta a scegliere il male minore, si e' fatto cenno ad
una "legalita' sostenibile", aspetto che non ho
apprezzato facendo seguito con un mio breve intervento.
Parlare di legalita' sostenibile e' infatti per me molto
riduttivo in quanto, negli spazi che mancano per
arrivare alla legalita' assoluta, si possono inserire
anche le mafie. Per questo, in detto mio intervento, ho
chiesto a Rosy Bindi se non intravveda in questa
precaria situazione politica il fatto che oggi le
democrazie abbisognino di una urgente "rispolveratina"
per essere piu' operative e dinamiche nel senso della
citata coscienza civica.
La risposta e' stata netta: purtroppo oggi tutte le
democrazie sono in crisi e gli strumenti per migliorale
ci sarebbero, ma devono fare i conti una forte apatia
nei confronti della politica, di personaggi che sono
miopi e guardano il loro tornaconto. Poi, anche per aver
un transfert sulla... giovinezza, ho ricordato a Bindi i
nostri incontri di circa 30 anni fa a Roma, all'Hotel
Ergife, nei vari congressi del PPI durante i quali ci
davamo del tu, mentre ora, un certo timore reverenziale
mi determina qualche remora a farlo. "Cosa e'
cambiato... quindi fallo anche ora", e' stata la
risposta dell'illustre ospite.
Si spera nelle nuove generazioni, ha concluso anche il
giovane sindaco di Pedavena, Nicola Castellaz, a
chiusura dell'incontro molto vivo ed interessante.
Arnaldo De Porti - Belluno/Feltre
ascolta in sottofondo Sonata al chiaro di luna (Sonata per
pianoforte n. 14 - violino e pianoforte)