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Arnaldo parla di un
argomento che e' ben
noto alla maggioranza
della popolazione
veneta, sua maesta' IL
VINO, in particolare il
Clinto: a questo
proposito sono in grado
di affermare che un mio
amico, titolare di
un'avviata pizzeria del
padovano, mi aveva detto
(non piu' di un paio
d'anni fa) che il Clinto era
fra le bevande piu'
ricercate dagli
avventori nonostante il
divieto alla vendita,
tanto e' vero che spesso
non era in grado di
soddisfare la sua
clientela....
Ecco quanto scrive il
collega.
A. Izeta
Non tutti sanno che,
inopinatamente, da
alcuni anni a questa
parte, e' stata vietata
la produzione del vino
clinto, bevanda che, a
mio avviso, rispetto a
tutti gli altri vini di
fama, e' ancora sinonimo
di genuinita',
contrariamente a quanto
dicono gli studiosi;
molto verosimilmente per
scarsa conoscenza del
prodotto, o peggio,
perche' si lasciano
"ubriacare" (e' proprio
il caso di dirlo) da
tanta propaganda
fasulla.
La realta' e' ben
diversa. Nel corso della
mia esistenza che,
grazie a Dio, sta
lambendo gli... 80, ho
appurato invece che i
contadini veneti,
assumevano (e tuttora
assumono) questa bevanda
sia come alimento, ma
anche come efficace
medicinale: si diceva
infatti una volta che
esso era un forte
deterrente alle
malattie, tipo malaria,
per il suo contenuto di
un po' di acido
antibatterico. Mi
verrebbe subito da dire
per smentire certi
studiosi che, anche
l'acqua fa male se
assunta in dosi
esagerate e, ancor di
piu', fanno male, anzi
malissimo, tutti quei
solfiti che vengono
immessi ogni giorno
nelle bottiglie in
vendita presso
supermercati, trattorie,
enoteche ecc.ecc. Nel
caso di specie, la legge
italiana, anziche'
pretendere che venga
scritto sulle bottiglie
(come si usa per i
pacchetti di sigarette)
"i solfiti fanno male
alla salute", si e'
limitata ad imporre la
seguente scritta sulle
bottiglie: "contiene
solfiti". E cosi' la
legge ha fatto uno
slalom a danno del
clinto che, a mio
avviso, e' piu' sano di
tanti altri vini
reclamizzati allo
spasmo. Per la storia,
va ricordato che il
Clinto, e' un vitigno da
cui ha preso nome detto
vino rosso; la vite fu
importata in Europa
intorno al 1900
dall'America ed il suo
nome deriva da quello
della citta' omonima.
Come tutte le viti
ibride americane ha una
elevata resistenza al
terreno acido, ed una
elevata resistenza alle
malattie. Se non e'
coltivato in luogo molto
soleggiato (resiste
molto all'ombra ed
all'umido) l'uva puo'
avere bassa gradazione
alcolica il che lo rende
di difficile
conservazione, dicono,
non oltre la primavera,
ma avrei subito le prove
per smentire questa
affermazione in quanto
io ho dei vini "clinto"
d'annata. Per chi non lo
ha mai bevuto, dico che
esso ha un colore
violaceo intenso che
lascia una traccia densa
nelle bottiglie e nei
bicchieri e una macchia
particolare nelle
tovaglie. Non richiede
particolari trattamenti
anticrittogamici, come
detto dianzi, salvo
l'irrorazione di un po'
di solfato di rame. Come
faccio io tutti gli
anni...
Oggi la produzione delle
uve clinto ma anche
l'eventuale regalo di
una sola bottiglia di
Vino Clinto, e'
proibita. E faccio
ancora fatica a capire
il perche', stante il
fatto che, oltre ad
essere richiesto,
soprattutto nel Veneto,
esso viene sempre
considerato una
"chicca", sia dal punto
di vista dei suoi
caratteri...
organolettici che della
sua bonta' : una merenda
con soppressa e salame
casereccio, fette di
polenta calda
abbrustolita, formaggio
latteria stravecchio, il
tutto accompagnato da
Vino Clinto, spesso
supera per sapore,
bonta', profumi ed
aromi, un pranzo nel
migliore dei ristoranti.
Le terre adatte e
migliori alla
coltivazione dei vitigni
per questo tipo di vino
sono i territori del
bellunese e del
feltrino, ove ho il
piacere di abitare. Ma
anche altrove, nel
Veneto....tanto che ci
sono ancora agricoltori
che coltivano questo
tipo di vite per uso
personale e casereccio.
Detto questo, invito i
Colleghi
ad... approfondire
l'argomento
Arnaldo De Porti -
Belluno Feltre
ascolta in sottofondo
Il suonatore Jones - di Fabrizio De Andre'