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Arnaldo torna in
argomento, molto ferrato
sulla questione e, con
l'occasione, ben
supportato da Enzo
Barone, in merito
a sua maesta' IL
VINO, in particolare il
Clinto......
Ecco quanto scrivono i
colleghi.
A. Izeta
Con
il placet della
redazione, vorrei far
seguito ad un articolo
scritto qualche giorno
fa sul vino Clinton, la
cui stesura, come la mia
data di nascita,
risalgono a ben... 8
anni fa, quando avevo
solo... 80 anni.... Sono
infatti del 1935. Ecco,
qui di seguito, quanto
desidero aggiungere.
Tutti notiamo sui social
che molta gente, anche
illustri sanitari,
sparano a zero contro le
aziende farmaceutiche in
quanto, infischiandosene
esse della salute di chi
ne avrebbe davvero
bisogno, producono e
vendono medicinali di
cui, non solo se ne
potrebbe fare a meno, ma
anche fanno correre il
rischio invece di far
male alla nostra salute.
Il motivo e' ovvio: far
star bene il conto
profitti e perdite, alla
faccia di chi sta male e
potrebbe curarsi con
prodotti quasi a costo
zero.
A questo riguardo si
sono esposti, mostrando
la faccia, parecchi nomi
famosi confermando che
solo con una decina di
euro si potrebbe evitare
una spesa di cento euro,
ottenendo risultati
maggiori rispetto ai
medicinali indicati
dalla medicina ufficiale
che, ovviamente non
molla l'osso.
Io non posso certo
esprimermi a questo
proposito in quanto non
sono medico ne'
produttore di
medicinali, tuttavia
l'occasione mi offre lo
spunto per parlare di un
"medicinale" i cui
effetti, dopo lunga
sperimentazione sul...
campo, producono seri e
duraturi benefici alla
salute: mi riferisco al
vino Clinto, al Baco',
al Fragolino che, per
legge, sono stati
banditi in quanto non
rispetterebbero le
caratteristiche
prescritte da UE quanto
ad acidita'. A mio
avviso questa e' una
balla come tante altre,
in quanto i miei avi
usavano questi vini
anche per guarire la
malaria in quanto
conterrebbero sostanze
miracolose. Insomma, mi
pare di trovarmi di
fronte alla stessa
situazione riguardante i
medicinali veri: per
favorire la vendita di
vini reclamizzati a fin
di business si e' tolto
di mezzo anche il clinto
o clinto'n, come lo
chiamano i veneti.
Chi di dovere pero' non
lo dice, ma fa scrivere
sulle etichette di tutte
le bottiglie di vino in
vendita sui
supermercati, la
seguente frase :
CONTIENE SOLFITI . Non
e' forse una
contraddizione dato che
i solfiti (metabisolfito
di potassio) arrecano
piu' pregiudizio alla
salute rispetto ad un
maggiore ph del clinton
? O mi sbaglio ?
Per quanto mi riguarda,
io provo una forte
nostalgia per detti vini
tant'e' che domenica
prossima, a qualche
chilometro rispetto a
dove abito, c'e' un
seminario ad hoc per
un...amorevole recupero
di questi vini,
seminario a cui conto di
partecipare e riferire.
Detto seminario avra'
luogo a Cappella
Maggiore, (VE) con tanto
di prenotazione
obbligatoria, ove si
parlera' di storia di...
vini proibiti.
Per concludere, direi di
portare avanti questo
discorso in quanto il
vino, soprattutto quello
senza solfiti,
costituisce uno dei
primari alimenti da
quando mondo e' mondo,
tant'e' che anche il
Clero ne fruisce fin dai
tempi delle...Crociate
con il risultato che
quasi tutti gli
appartenenti al Clero, e
cioe' Vescovi,
Monsignori, Sacerdoti in
genere, ed anche Papi,
non se lo fanno mancare
sin dalla prima messa
del mattino,
raggiungendo quasi
sempre venerande eta'.
Segno evidente che, come
alimento, non puo'
essere assoggettato a
critica...
Ed infine davvero, ho
letto che, con
riferimento al Clinto'n,
ed al Baco' c'e' chi, al
solo nome, chiude gli
occhi e si commuove,
forse pensando che, ai
vini di oggi, sarebbe
necessario cambiare
nome... ricordando
quelle uve che
ispiravano sinestesie
proustiane nella
civilta' contadina.
P.S. In punto ricevo una
mail sul vino Clinton da
parte di un alto
dirigente di banca, Enzo
Barone, in pensione come
lo scrivente, mail che
riporto qui di seguito
con copia-incolla pari
pari :
Caro Arnaldo, non ci
crederai, ma sono un
cultore del Clinto.
Sara' per i tanti mesi
di militare trascorsi in
zona (irrequieto, fui -
mio malgrado - a Mestre,
Padova, San Dona' di
Piave, Fontanafredda di
Sacile e spesso in giro
in zona, itinerante e
acclamato aiutante di
sanita' (non ci si
crede, ma e' vero!).
Specie a Mestre (ero
alla Caserma Matter, coi
Lagunari e le
Trasmissioni. Io,
invece, in artiglieria
missilistica contraerea)
non mi negavo il calice
serale di clinto, che mi
aiutava a sconfiggere lo
spleen del servizio
militare (avevo gia' 25
anni... non fu una
passeggiata). Adoravo
quel vino, ai tavoli del
bar e delle trattorie
faceva famiglia.
Concordo con te: in
Italia ne ho viste di
peggio, ma la
proibizione del Clinto
e' una di quelle che non
si capiscono. Un
cordialissimo saluto
e... cin cin.
Arnaldo De Porti -
Belluno Feltre
ascolta in sottofondo
La citta' vecchia - di Fabrizio De Andre'