UNA MIA CONFESSIONE QUESTA, CON INVITO A REITERARE IL
PECCATO SOPRATTUTTO DA PARTE DELLA CHIESA
Vorrei esprimermi, dal mio piedistallo costruito in 87
primavere, sul cosiddetto Festival di Sanremo sul conto
del quale la RAI sta esaltando gli share che, secondo
detta emittente pubblica, ha superato quello delle
scorse edizioni.
Nessuno, nemmeno lo scrivente, le addebita qualcosa
quanto alle alte percentuali di ascolto, esprimendo
pero' meraviglia, e non poca, sul merito e qualita' che
hanno portato a dette percentuali.
Anzitutto troverei davvero improprio, se non ipocrita,
chiamare ancora detta manifestazione con il nome
"Festival della Canzone" e muterei detta dizione in
"Mercato delle Oscenita'" a tutti gli effetti, (v.
quotidiani CEI) nel quale, la musica, quella vera, e
quindi non quella prodotta da catodi e ioni prodotti
dall'ENEL (senza Enel ci sarebbe oggi il black-out della
musica), costituisce un contorno non sempre gradevole,
anzi, un'offesa nei confronti di chi conosce la musica.
Oggi, ahime', cosa che ormai dico da anni, questa
manifestazione costituisce un deterrente, soprattutto
per le nuove leve, volto a distogliere il concetto di
musica, con la m maiuscola, metabolizzandola con
sciatterie blasfeme , calcoli ingegneristici di
business, improvvisazioni di vestiario, e, permettetemi
il termine..., casini vari.
Mi verrebbe da dire che il grande share, tanto
enfatizzato dalla Rai, non sia il frutto della musica,
ma tragga origine da un prurito collettivo per
estraniarsi da una realta' sociale che, insieme con la
musica, volge sempre piu' al grigio. E cio', con grande
soddisfazione della Rai che, ovviamente, guarda al altro
rispetto alla sostanza che dovrebbe essere insita nella
manifestazione.
Lo dico da modestissimo musicista che suona l'organo in
Chiesa da oltre mezzo secolo, ma suona anche altri
strumenti, che tutto cio' viene suffragato anche dai
giudizi che esprimono i piu' grandi direttori
d'orchestra italiani e non, ivi compresa anche quella
schiera di musicisti, nella quale ci sono anch'io, che
non hanno certo parole "entusiaste" per il Festival di
Sanremo, considerato un "De profundis" della musica.
Insomma, e chiudo, tutto rotea intorno al business,
mentre la musica costituisce la..Cenerentola.
Arnaldo De Porti - Belluno/Feltre
ascolta in sottofondo
la sigla del
Festival di Sanremo 2022