DISASTRI ATMOSFERICI, PIU' A CARICO DELLA NATURA O PIU' DELL'UOMO ?

By Arnaldo De Porti

Qui a Feltre, ma anche nel resto della provincia (senza parlare del resto in Italia a cui va la stessa nostra partecipazione solidale), ci sono piombate addosso sciagure e disastri atmosferici che difficilmente si possono immaginare se non quando si e' direttamente coinvolti. D'accordo, l'uomo non puo' competere con la natura e, quando ci si prova a farlo in assenza di regole dettate dal buon senso, il pericolo per persone e cose e' sempre dietro all'angolo.
Quanto sto dicendo sara' anche mera retorica per qualcuno, fatto sta che, alla faccia di chi se ne "frega" di queste cose, detto pericolo si e' scaraventato con inaudita violenza verso la nostra provincia al punto da metterla in ginocchio, senza un rimedio che non preveda il medio-lungo termine. A mio modo di ragionare, nella consapevolezza di tirarmi addosso una sequela di critiche, ma soprattutto di strali, da parte di chi ho avuto modo, per oltre un decennio abbondante, di criticare pubblicamente, - e non ho alcuna remora a fare i nomi - e cioe' della Forestale e delle Istituzioni comunali (come da fitta documentazione a mie mani) , io sono assolutamente convinto che se dette Istituzioni avessero adempiuto ai loro compiti come si dovrebbe, il disastro sarebbe stato percentualmente di gran lunga inferiore rispetto a quanto e' successo.
Il compito infatti e' di prevenire obbligando a pulire i boschi come facevano i nostri vecchi, dragare i corsi d'acqua, non permettere che i boschi aumentino del 50-60% in un decennio tanto da far entrare nelle nostre case persino i...caprioli, animali meravigliosi che spesso attraversano le nostre strade con le conseguenze che sappiamo, evitare di perseguire (come e' successo allo scrivente) chi ha pulito anni fa parte di un bosco acquistato ove insistevano residuati bellici, reticolati, vasi da notte che facevano un tutt'uno con le "ssoche marce" da me tolte qui in Telva, tra l'altro sentendosi dire che le leggi dello Stato privilegiano le piante rispetto all'uomo...
Non andrebbe dimenticato poi che l'incuria della vegetazione (e l'incuria e' quasi totale) con la prolificazione incontrollata dei boschi determinano pregiudizio grave al clima, alla salute, al sistema idrogeologico, realta' tutte che finiscono per sconvolgere anche l'assetto naturale, gia' di per se compromesso dal continuo e progressivo martoriamento della terra.
Nessuno delle istituzioni sopraccitate potra' eccepire alcunche' a queste mie critiche oneste in quanto, come ho scritto in una lettera pubblicata dal Gazzettino qualche giorno fa, la documentazione sita nel mio archivio alla voce "Forestale-Comune di Feltre" ha ormai acquisito lo spessore di un grosso... vocabolario.
Sono certo che le Istituzioni citate, vorranno, dalle loro nicchie sicure e privilegiate, difendersi scagliandosi contro le parole oneste di un cittadino che esprime da sempre un vero senso civico-istituzionale che gli fa dire, col supporto di esperienza di ultraottantenne, che dette Istituzioni spesso fanno... acqua, piu' di quanto non ne sia caduta in questi giorni. Magari ora saranno anche capaci di bersagliarmi eccependo che si stanno facendo in quattro per risolvere i problemi, dopo che i buoi sono scappati dalle stalle...(con tutto il rispetto, da parte mia, per chi sta lavorando seriamente in quei difficili momenti) !
Non e' uno sfogo, ma un monito severo !
Arnaldo De Porti
(Feltre)

P.S. Fra Treviso e Mestre c'e' una strada chiamata "Terraglio", lunga 20 km giusti. Gli alberi, datatissimi, da sempre curati, insistono li' tranquilli senza mai cadere. Possibile che, in 200 metri, quale e' il vialetto vis a' vis all'Ospedale di Feltre, quindi in citta' e non nei boschi nella valle di San Lucano, abbia potuto accadere cio' che e' successo ? Non sara' mancanza di cure ed attenzione da parte degli addetti ? Quanta gente poteva morirci sotto ?


 

 

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