FELTRE, PALIO ANACRONISTICO COME QUELLO DI SIENA: ABOLIAMOLI !
Mia
nonna diceva che piuttosto di cancellare una
tradizione e' meglio bruciare un paese. Ovviamente si
trattava di un detto forzato per far comprendere certi
principi dai quali non si dovrebbe prescindere.
Un mio amico, Mons. Ermenegildo Fusaro, purtroppo
deceduto alcuni anni fa, uomo di cultura, giornalista,
predicatore straordinario, scrittore di numerosi libri
di carattere ascetico, apologetico e pastorale con
l'intento di dare un messaggio spirituale e di cultura
necessario nel periodo di tempo che stiamo vivendo,
oltre che essere Parroco della Chiesa di San Rocco ai
Frari di Venezia e cappellano della contigua Scuola
Grande per quasi cinquant'anni, ha scritto un libro a
titolo "Meraviglie di Animali e Orrori di Uomini", che
ho rispolverato qualche ora dopo aver assistito alla
oscenita' registrate, ieri domenica 2 luglio 2022,
durante la manifestazione del "famoso" Palio di Siena.
Esimendomi dal citare il contenuto di questo libro in
quanto facilmente intuibile leggendo il titolo di questo
pezzo, vorrei citare il Palio di Feltre ove abito e che,
se non erro, si terra' nei primi giorni del prossimo
agosto e quello di Siena che si e' concluso poche ore fa
con conseguenze non certamente edificanti, sia per i
cavalli che per i fantini.
Io penso che queste manifestazioni siano ormai fuori
dalla storia, come le corride, di cui il predetto mio
amico monsignore era un forte oppositore. Infatti, in
ogni manifestazione succedono incidenti non di poco
conto, spesso con l'abbattimento dei cavalli ed il
trasporto in ospedale dei fantini. Esattamente come da
incidenti di ieri a Siena. Per non parlare di quanto
potrebbe succedere nel caso di uno scivolone di gruppo
dei cavalli contro la folla... ieri alcuni cavalli sono
scappati da soli ed uno che pareva "drogato" dai
movimenti altalenanti della testa e' stato tolto dalla
gara...
D'accordo, il Palio per Feltre, non e' solo "cavalli"
(anche se pare che cio' sia l'attrattiva principale per
molti), ma ci sono gli sbandieratori, i tamburi, il tiro
alla fune, la riviviscenza di una storia legata alla
Serenissima, la rivalita' fra i vari Quartieri della
Citta' e tanto altro, aspetti tutti che, al contrario
della corsa dei cavalli, devono essere salvaguardati in
quanto richiamano una importante connotazione storica
della citta', riconducibili alle tradizioni di cui in
premessa.
Non sono un animalista, ma una persona che cerca di fare
delle considerazioni alla luce dei tempi che stiamo
vivendo immedesimandomi nello spirito di Mons. Fusaro di
Venezia che, ahime', ha speso una vita anche per
trattare il rapporto animali ed uomo, da cui si evince
come le bestie, compatibilmente con la loro natura
legata all'esigenza di sopravvivere, spesso siano
lontane dagli orrori dell'uomo.
Detto questo in breve, io sarei a proporre senza alcun
indugio, l'abolizione di ogni Palio non escluse le
corride, realta' tutte che, a mio avviso, nel XXI secolo
rispecchiano solo una degenerazione mentale a scopo di
profitto per chi organizza, ed offrono gratificazione
dall'orrore sempre presente e potenziale per chi
assiste.
Arnaldo De Porti - Belluno Feltre
ascolta in sottofondo
Accademia - Rondo'
Veneziano