"CARA" E LUCIO DALLA

di  Massimo  Messa

ll suo titolo provvisorio era "Dialettica dell'immaginario". Ora, soffermandoci su questo titolo, potrebbe risultarci piu' facile comprenderne il significato di "Cara". Coabitano pensieri confusi nella mente di quest'uomo, il quale, dapprima scherza con una ragazza assai piu' giovane di lui, forte della propria eta' matura, con intenzioni non di certo edificanti ("volevo prenderti per mano e cascare dentro a un letto"),  poi capisce che potrebbe rimanerci coinvolto ("debbo stare attento a non cadere nel vino o finir dentro ai tuoi occhi se mi vieni piu' vicino) anzi, che ne vorrebbe rimanere coinvolto ("che pena, che nostalgia non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia"). Infine, rimane imbrigliato nella sua stessa rete, mentre la giovane ragazza vola spensierata come una farfalla o si mangia un gelato mentre lui "sta morendo". Dopo uno slancio d'orgoglio nel quale afferma di non aver approfittato del proprio ascendente quando avrebbe potuto ("ricorda che a quel muro t'avrei potuta inchiodare se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare"), afferma di non poter fermare le lacrime ridendo e si commisera per aver avuto da subito intenzioni serie ("per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano ... e volare sopra un tetto", mentre, come gia' detto nella strofa precedente, voleva solo cascare dentro a un letto). Quindi paragona tutto a un sogno che ha davvero vissuto, travolto com'e' dagli eventi, e mette a riposo la sua anima ...
 

    Conosco un posto nel mio cuore
    Dove tira sempre il vento
    Per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
    Non c'e' niente da capire, basta sedersi ed ascoltare
    Perche'  ho scritto una canzone per ogni pentimento
    E debbo stare attento a non cadere nel vino
    O finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni piu' vicino
    La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
    Che non ti vede nessuno
    Ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano
    E cascare dentro un letto
    Che pena che nostalgia
    Non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia
    Almeno non ti avessi incontrato
    Io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato

 

ascolta in sottofondo Lucio Dalla - Cara

 


 

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