La Banca Commerciale Italiana di fronte alle persecuzioni antisemite (1935-1945)
Francesca Gaido e Guido Montanari
Tratto dal numero 34 - luglio 2020 della Newsletter dell'Archivio Storico Intesa Sanpaolo

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Questa pubblicazione e' il frutto di una ricerca biennale partita dall'analisi dei settanta fascicoli matricola, non ancora studiati, dei dipendenti ebrei della Comit licenziati nel novembre 1938 a causa delle leggi razziali. I dati raccolti hanno
consentito di elaborare delle tabelle statistiche (pubblicate alle pp. 20-27) che hanno permesso di ricavare una serie di informazioni fondamentali per ricostruire le vicende di queste persone come gruppo omogeneo, dal licenziamento alla
fuga dopo l'8 settembre, fino all'immediato dopoguerra. La ricerca si e' poi allargata a una prospettiva piu' ampia su materiale non del tutto inedito, ma qui inserito in un contesto originale: si e' partiti dalla ricostruzione dei rapporti tra il
mondo ebraico e la Comit che si intrecciano fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1894, soprattutto attraverso la figura di Giuseppe Toeplitz, amministratore delegato della Banca dal 1917 al 1933 e costante bersaglio della stampa antisemita.
Si e' poi proseguito con lo studio dell'attivita' di Raffaele Mattioli, successore di Toeplitz alla guida della Comit, e di parte dei suoi stretti collaboratori a difesa degli ebrei, sia italiani che stranieri, anche non dipendenti della Banca, a partire dal
1935. In quegli anni Mattioli si definiva "ebreo onorario" per riassumere la sua affinita' di spirito e comunanza di lunga data con il mondo ebraico, ma soprattutto la sua molteplice attivita' per il salvataggio, durante le persecuzioni razziali, di
tanti ebrei, giunti per varie vie nella sua orbita.
Una storia che appare tanto piu' interessante per il raggio d'azione nel quale si muoveva la Banca, che, oltre a contatti diretti in Vaticano, aveva una ricca rete estera di filiali e affiliate che forni' ad alcuni un sicuro porto franco in territorio neutrale (come accadde in America Latina e in Svizzera).
Utilizzando le carte del Servizio Legale e della rete delle filiali italiane (una ventina di faldoni circa) vengono infine ricostruite alcune vicende relative alle confische e alle razzie dei beni ebraici da parte dei nazisti nelle filiali Comit dopo l'8 settembre fino al loro parziale rimborso nel dopoguerra. Alla fine del volume sono stati inseriti ventisette profili biografici che raccontano le vicende del personale allontanato, compresi alcuni funzionari che lavoravano all'estero, fino al loro rientro dopo la guerra, in servizio o in altre attivita'. Tra i profili, si segnalano quelli relativi alle sette vittime della
Shoah (Francesco Braun, Rinaldo Jona, Isacco Milul, Gino Morais, Marco Mosseri, Hermann Schossberger e Mario Valenzin): cinque persero la vita nei campi di concentramento, uno fu ucciso in Italia e uno ritorno' dalla deportazione. Le informazioni raccolte sono in generale disomogenee e frammentarie, ricavate dalla sporadica presenza, nei fascicoli matricola, di racconti personali inviati per ottenere un aiuto dalla banca, o da sintetiche note biografiche del Servizio Personale. Per questo motivo i dati dei singoli profili sono stati verificati e integrati con quelli di altri fondi archivistici
Comit (soprattutto Carte Mattioli e Rappresentanza di Roma), dal database della Fondazione Cdec per le vittime italiane della Shoah e dallo Holocaust Survivors and Victims Database sull'emigrazione in Svizzera.
 

La monografia, presentata in occasione dell'inaugurazione della mostra "Storie restituite", e' scaricabile in formato pdf dal sito di Progetto Cultura - https://progettocultura.intesasanpaolo.com/  archivio-storico, sezione Pubblicazioni > Monografie - oppure si puo' richiedere scrivendo alla mail archivio.storico@intesasanpaolo.com, indicando l'indirizzo postale per la spedizione.




 

ascolta in sottofondo  Gustav Mahler - Symphony No. 1 in D Major

 

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