parliamo di musica
di Claudio Santoro
David Bowie, il Duca
Bianco
Nascere con gli occhi che hanno due colori
differenti e' un segno di genialita' e straordinarieta' .
Ma non sara' certamente questo aspetto fisico a caratterizzare
la creativita' artistica di David Robert Jones, in arte Davide
Bowie.
Chi scrive da ragazzo era abbonato alla rivista inglese "Melody
Maker", considerata una sorta di "bibbia" per la musica rock e pop
europea (negli USA andava piu' forte "Billboard") e ricorda che nei
primi anni "70 Bowie troneggiava sempre in prima pagina, quale
principale esponente del glam rock, caratterizzato da look
trasgressivi, ricchi di travestimenti, trucco pesante e abiti
scintillanti e vistosi.
Fu da subito artista eclettico, non disdegnando pittura, moda e
recitazione. In quest'ultimo campo Bowie vanta numerose prestazioni
da attore cinematografico, fra le quali anche un meraviglioso flop
nel film italiano "Il mio West", dove recitava insieme ad
improbabili Leonardo Pieraccioni e Alessia Marcuzzi.
Sin da ragazzo inizio' a frequentare il jazz che accompagnava con
performances da mimo.
Il successo gli arride nel 1969 a 22 anni, con il capolavoro "Space
Oddity", ancor oggi considerato uno dei suoi pezzi migliori (per gli
amanti delle "chicche" ne esiste anche una versione cantata da Bowie
in italiano, su un testo di Mogol che, nonostante le assicurazioni
di una traduzione fedele, in realta' nulla ci azzecca con il testo
originale; il titolo e' "Ragazzo solo, ragazza sola").
Nel 1971 l'incontro con Andy Warhol, lo stralunato artista americano
che comporto' oltre ad una crescita artistica anche l'inizio di una
sua severa dipendenza, in particolare da cocaina, che prostro' Bowie
fisicamente e mentalmente.
Nasce anche il suo alter ego, Ziggy Stardust, una sorta di alieno,
dalla sessualita' ambigua che era stato catapultato sul nostro
Pianeta. I vestiti di scena, oltre ai capelli rosso fuoco, diventano
calzamaglie attillate e scintillanti (Renato Zero attinse a piene
mani da questi outfit) e sono accompagnate da un coming out che nei
primi anni "70 fece non poco scalpore, anche se nessuno riusci' mai
a levarsi il dubbio che si trattasse di un'astuta operazione di
marketing.
Gli anni seguenti furono segnati da una pesante controversia legale
con il suo manager che lo aveva legato a un contratto capestro fino
ad arrivare agli anni di Berlino (1976/1979) dove furono prodotti
tre album di notevole successo fra i quali spicca il pezzo "Heroes"
scritto in collaborazione con Brian Eno.
Gli anni '80 lo portano ad una consacrazione commerciale e alla
produzione di hits del calibro di "Blue Jean", "Let's dance",
"Rebel" e apparizioni in film di grande successo.
La lunga carriera vede altre svolte, segnate da pause dovute alla
sua dipendenza da sostanze stupefacenti e vicende matrimoniali
complicate.
La fine del secolo e' segnata da sperimentazioni nel campo della
musica elettronica fino ai primi dieci anni del nuovo millennio
segnati da un ritiro dalle scene, interrotto da qualche apparizione
in eventi di beneficenza.
L'ultimo lavoro risale al 2013 con l'album "Blackstar" e il pezzo
"Lazarus" che insieme ad un video molto intenso esce proprio tre
giorni prima della sua morte, avvenuta nel 2016 a 69 anni.
Una carriera lunga e segnata da un'ecletticita' artistica notevole e
non limitata nel solo perimetro musicale, ma anche in cinema,
teatro, pittura anche se il mito del "Duca Bianco" ha avuto la sua consacrazione nel campo musicale.
Claudio Santoro (Lecco)
ascolta in sottofondo
David Bowied
- Heroes