parliamo di musica
di Claudio Santoro

De Andre' e la "world music"
Cosa c'entra Fabrizio De Andre' con la "world music"? C'entra eccome, considerato che il suo album "Creuza de ma" (Mulattiere del mare) e' considerato a ragione il primo LP di musica etnica, alcuni anni prima che uscissero i lavori di Peter Gabriel o di Paul Simon, considerati i principali esponenti di questo genere..
Ma cosa s'intende per "world music"? Si tratta di una musica che riesce a coniugare sonorita' e atmosfere che esulano dal circuito pop/rock di matrice anglosassone per avventurarsi in territori nuovi che, per brevita', potremmo perimetrare nel bacino del nostro Mediterraneo: Nord Africa, Grecia, Spagna, Turchia e Italia in buona sostanza.
Nel 1984 De Andre' era gia' un artista affermato e di successo e stupi' critica e pubblico con un LP interamente cantato in dialetto genovese antico, dalle sonorita' originali e mai sentite fino ad allora. Gli strumenti musicali utilizzati (alcuni riprodotti dai primi sintetizzatori dell'epoca) erano stati portati da Mauro Pagani (ex PFM) al ritorno delle sue scorribande in Maghreb (Algeria, Tunisia, Marocco), Grecia e Spagna. Importante il suo ruolo, dato che e' coautore di tutti i pezzi inseriti nell'album.
Mandole, tamburi con pelle di pesce, liuti, vennero utilizzati in fase di registrazione, unitamente alla strumentazione classica, quali basso elettrico e batteria.
Non mancano gli episodi curiosi quali, ad esempio, quando il batterista Calloni voleva utilizzare due charleston e subi' le reprimenda di De Andre': "Ma come in Africa non hanno i soldi per comprarsene uno e tu ne vuoi usare due!?" Il percussionista sali' al piano di sopra e se ne scese con una latta con dei fagioli secchi che uso' come percussione! Oppure lo strumento che nella copertina dell'LP venne nominato ndendele e che in realta' era un violino suonato con il plettro!
Le registrazioni dei suoni, effettuate di prima mattina al mercato del pesce di Genova con i banditori che urlavano completano un'opera originalissima e unica che conferma la voglia di sperimentare e di mettersi in gioco del grande Faber.

Claudio Santoro (Lecco)
 

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Fabrizio De Andre' - Creuza de ma'