parliamo di musica
di Claudio Santoro
Ivano Fossati - Dal
prog rock alla canzone d'autore
Devo ammettere che quando nell'estate del 1971 lo vidi per la prima
volta sul palco del Festival Pop di Palermo, dotato di una chioma
leonina e zompettare con un flauto traverso come un novello e
nostrano Ian Anderson dei Jethro Tull, mai avrei pensato che quello
sarebbe diventato Ivano Fossati.
Era tempo di progressive rock e la sua band di allora erano I
Delirium con la hit "Il canto di Osanna", musica scritta dal New
Troll (genovese anche lui) Nico Di Palo. L'anno dopo a Sanremo,
avrebbe sfondato con "Jezahel" per intraprendere un percorso
artistico e musicale lunghissimo e variegato.
Dopo il repentino abbandono de I Delirium inizia come autore,
fornendo "perle" a diversi artisti del calibro di Anna Oxa
(Un'emozione da poco), Mia Martini (E non finisce mica il cielo - La
costruzione di un amore), Loredana Berte' (Dedicato - Non sono una
signora), Patty Pravo (Pensiero stupendo) per poi evolvere in una
fase rock, sintetizzabile ne "La mia banda suona il rock" che durera'
fino alla meta' degli anni "80.
Segue una fase piu' intimista e cantautorale, sulla scia della scuola
genovese che gia' aveva fornito nomi del calibro di Gino Paoli, Bruno
Lauzi, Luigi Tenco e Umberto Bindi. I primi anni "90 segnano un
approccio alla world music e una travagliata e sofferta
collaborazione con un altro grande genovese: Fabrizio De Andre'. Di
quel periodo il grande successo de "La canzone popolare" (tratta dal
magnifico LP "Lindbergh") utilizzata nel corso della campagna
elettorale del centrosinistra (cosa di cui in seguito Fossati si pentira' di aver fatto).
Seguiranno lavori per colonne sonore e altre produzioni, sempre di
grande qualita' a cui fa seguito la clamorosa decisione, comunicata
nel 2011 in diretta televisiva da Fabio Fazio di ritirarsi dalle
scene (ma non dalla musica). La decisione viene mantenuta fino ad
oggi e infranta con l'uscita dell'ultimo album di Mina che,
raccogliendo un'idea abbandonata una ventina d'anni fa, segna il
ritorno di Fossati. Non per nulla il lavoro si chiama "Mina
Fossati". Perche' mai? "Mia moglie, nel vedermi titubante se
accettare o meno la richiesta di Mina, mi disse semplicemente che se
non l'avessi fatto avrebbe chiesto il divorzio" cosi' dichiara
l'artista genovese.
Claudio Santoro (Lecco)
ascolta in sottofondo
Ivano
Fossati - Poca Voglia Di Fare Il Soldato