parliamo di musica
di Claudio Santoro

Il blues del Regno Unito

Chi puo' vantare nelle file della sua band chitarristi del calibro di Eric Clapton (poi Cream), Peter Green (poi Fleetwood Mac), Mick Taylor (poi Stones)?
E' John Mayall che, insieme ad Alexis Korner, si puo' definire uno dei padri del British Blues (blues britannico), ovvero della corrente musicale inglese che contribui' in modo decisivo alla riscoperta di numerosi bluesman statunitensi e alla diffusione del blues elettrico in tutto il mondo.
Infatti i virtuosi della chitarra elettrica sopra citati hanno militato da giovani nei "Bluesbreaker" ovvero la band che accompagnavano Mayall in sala di incisione e sul palco.
Mayall gestiva la band con piglio militaresco, richiamandosi a un blues molto tradizionale e rispettosissimo degli standard musicali del genere e non gradiva variazioni dal tema che, invece, i giovani puledri della sua band amavano intraprendere. Per questo i rapporti, talvolta, furono burrascosi e i ricambi nell'organico frequenti.
Nato nel 1933 nei pressi dell'operaia Manchester, con il padre appassionato di jazz, dopo aver fatto il militare in Corea, nei primissimi anni '60 Mayall si trasferisce a Londra per trovare migliori partners e palcoscenici dove esibirsi. Allo scopo mette in piedi i "Bluesbreaker" che, con diversi cambi di formazione, saranno la sua band di supporto.
Il blues proposto e' estremamente classico, con le sue 12 battute (twelve bar blues), un giro di accordi basico e super utilizzato, uno spazio per gli assolo (chitarra, armonica, piano): Mayall e' sempre stato molto conservatore, pur offrendo il blues in varie elaborazioni e con diversi tempi che andavano dal rock, al blues di strada tipico degli anni '30 fino alle proposte improntate alla piu' tetra malinconia ("I'm blue" in inglese vuol dire "Sono triste").
Ovviamente lo scenario non e' piu' quello dei campi di cotone degli Stati del Sud degli Stati Uniti d'America, ma le periferie urbane delle grandi citta', dove vivono i nuovi emarginati e disperati. Nel contesto generale non si fanno mancare storie di dipendenza (alcol e droghe) e ovviamente si parla anche di amori complicati e spesso conclusi male.
John Mayall, sulla soglia dei novant'anni, continua ancor oggi a suonare; ovviamente solo ed esclusivamente... blues.

Claudio Santoro (Lecco)
 

ascolta in sottofondo
John Mayall and The Bluesbreakers- Mists Of Time - Stories