Il mondo Comit in una citta'  fantastica
un libro di Umberto Di Donato

I tubi e la posta pneumatica
 

Per giungere al mio posto di lavoro avevamo dovuto camminare velocemente alcuni minuti tra lunghi corridoi, scale e tubi metallici che sembravano appesi sulla nostra testa. Tutto si svolgeva velocemente e capii che quello era il ritmo a cui bisognava adeguarsi, per perdere poco tempo negli spostamenti. Ma mi chiedevo cosa fossero quei tubi, forse erano dei termosifoni e quindi all'interno, pensai, scorresse acqua calda o altro liquido. Invece no! In quei tubi passava la corrispondenza scambiata tra i vari reparti della banca, la "posta pneumatica". Venni poi a sapere che la sede della Comit era gia' dotata di moderni impianti tecnologici, di alto livello per l'epoca, che consentivano benefici funzionali ed economici e autosufficienza dal punto di vista energetico e idrico, tanto che nel sotterraneo erano collocati l'impianto idroelettrico, pozzi e impianti di purificazione dell'aria e di raffreddamento per l'estate. La tecnologia avanzata era utilizzata anche a beneficio del lavoro quotidiano, allo scopo di evitare lo spostamento continuo degli impiegati da un ufficio all'altro. I tubi piu' grossi e numerosi che avevo visto facevano parte dell'impianto di "posta pneumatica" interno, che serviva per scambiare in pochi secondi lettere o documenti, inseriti in capsule e lasciati scivolare in questi tubi che collegavano alcuni uffici situati a centinaia di metri di distanza o anche su piani diversi. La societa'
 Lamson Mix & Genest, che aveva assunto l'incarico della trasmissione di telegrammi ed espressi con le citta'
 di Milano, Roma e Napoli, aveva realizzato anche l'impianto di spostamento interno di posta o documenti costituito da 34 linee numerate che partivano dai saloni del pubblico e dagli uffici piu' importanti e giungevano ad un centralino di smistamento. Nei tubi di ottone che io avevo visto e che si estendevano per 2,6 chilometri, circolava aria compressa o aspirata che spostava le capsule contenenti le lettere o i documenti da un punto all'altro dell'enorme palazzo. Ai punti di smistamento alcuni impiegati in base al contenuto reindirizzavano i bussolotti agli uffici destinatari.
La centralina di smistamento somigliava a un gigantesco organo formato da 34 canne metalliche che si intrecciavano come alberi di un fitto bosco.

Umberto Di Donato

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