IL MONDO E' ALL'ULTIMO STADIO PER MOLTEPLICI E GRAVI PATOLOGIE,
SICURAMENTE PIU' PERICOLOSE DI QUELLE CONTEMPLATE DAI RICOVERI OSPEDALIERI
di Arnaldo De Porti


Feltre, 31 luglio 2022 - Come organista sono "piacevolmente costretto" ad ascoltare le varie omelie dei sacerdoti, i quali, molto spesso richiamano quanto afferma l'attuale Papa in merito ad una grave patologia che investe la societa' moderna: l'indifferenza.
Si tratta di una patologia che si avverte in ogni contesto della vita sociale al punto da suggerire di non fermarti un attimo, se del caso, per assistere, per esempio, un ferito in un incidente stradale, e cio', onde evitare "rogne" successive che, se non stai attento, finiscono per crearti dei problemi (l'indifferenza generale sul nigeriano ucciso a mani nude, non in un incidente stradale, in deroga al succitato esempio, a Civitanova Marche, ma in una piazza gremita ed indifferente, docet !)
Oggi pare non ci sia piu' interesse a niente, salvo che nel denaro di immediata fruizione, e cio' per sentirsi apparentemente protetto, anche se abbiamo tutti notato che, nel caso Covid, esso si e' rivelato del tutto inutile, con la sola differenza di essere curati (per chi puo') in posti piu' o meno accoglienti rispetto alle strutture ospedaliere "da soffocamento" riconducibili ad una logistica strutturale improvvisata, angusta ed inadeguata, anche per gli stessi sanitari.
La societa' sembra essersi chiusa al dialogo, per la strada non si vede piu' nessuno e, come contraltare, si assiste a vari "assembramenti", sicuramente di natura reattiva alla pandemia, realta' che finisce poi per acuirne addirittura il contagio.
Io vivo in un paesetto di montagna, ad un centinaio di km dalla piu' famosa Cortina d'Ampezzo , nel quale, in questi ultimi due anni, il silenzio regna sovrano mentre, solo pochi anni fa, detto mio paese era affollato di villeggianti che si facevano sentire festosi e spensierati nelle stradine e nei boschi di questa realta'. A questo riguardo mi viene spontanea una domanda: " Ma questo nostro tanto decantato progresso, anche al di la' dell'effetto Covid, non e' che abbia contribuito alla dissociazione, all'isolamento, ad un sistema di vita in cui si e' allentata, se non sparita del tutto, quella catena che aveva in se, connaturato, anche un minimo di mutua socialita' nel senso aggregativo anche nel momento del bisogno?"
Oggi, nulla di tutto questo, anche perche', come diceva Tina Anselmi (ministro che ho avuto l'onore di presentare come moderatore presso la Chiesa di Martellago (Ve), mi pare intorno agli anni 80) viviamo la stessa situazione di allora: "Oggi, soprattutto in politica, la monomania unita alla totale amoralita' pone l'uomo al di sopra della sua mediocrita'. La storia infatti e' sempre attraversata da grandi uomini piccoli. Mi pare superfluo attualizzare il fenomeno... e soprattutto fare i nomi che sono piu' che evidenti!
E il futuro si sta avvitando su questa prospettiva che non depone certo a favore della vita, intesa nella sua vera accezione. E cio', checche' ne dica l'omelia del Parroco di cui ho parlato in apertura, il quale, pure lui, si sforza doverosamente di incutere fiducia verso il prossimo in chiave evangelica, invitando a debellare l'indifferenza che ormai ha contagiato persino certa Chiesa, contro la quale si batte anche Papa Francesco.
Oggi la fiducia manca anche nei confronti di chi ce la dovrebbe fornire, in primis, in aggiunta a tante altre categorie, verso la classe medica che, seppur molto preparata, sembra fare perche' deve fare. Non e' un gioco di parole, ma un'affermazione da specifica anamnesi sociologica!
Se non si esce da qui, la cosa si fa seria ed il precipizio sicuro, in quanto non abbiamo ancora capito, o fingiamo di non capire per opportunita' soggettiva, che stiamo affrontando una nuova era di cui non e' dato di sapere nulla!

ARNALDO DE PORTI
Belluno Feltre

ascolta in sottofondo Arnaldo De Porti alla fisarmonica

 

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