rubrica musicale
di
Claudio Santoro
Domenico Modugno: il
Mimmo nazionale che seppe volare oltre oceano
Uno dei miei cinque lettori della rubrichetta musicale mi ha
rifilato una solenne lavata di capo.
"Ma come! Non hai ancora parlato di Domenico Modugno? Un artista che
ha segnato in modo profondo la musica leggera italiana!".
In effetti ha ragione. Mister Volare, cosi' e' conosciuto in tutto
il pianeta, esordi' alla grande squassando il felpato e dolciastro
ambiente musicale nel 1958 con la sua partecipazione a Sanremo, in
coppia con Johnny Dorelli.
Esuberante, prestante, generoso, rompeva gli schemi melodici e
melensi della musica di allora, tutta sentimento, mamme che
imbiancano, voci usignolesche.
Guascone al punto giusto e accompagnato da un testo vagamente
ispirato a un quadro di Chagall (parole di Migliacci) "Nel blu
dipinto di blu" sfonda immediatamente e, cosa non da poco, in
particolare negli Stati Uniti dove raggiunge una notorieta' che
nessun altro artista italiano ha mai saputo raggiungere (al netto di
Andrea Bocelli).
Artista eclettico e' stato oltre che autore ed interprete, anche un
valente attore, in diversi campi a partire da quello teatrale dove
il suo "Rinaldo in campo" firmato da Garinei e Giovannini, nel 1961
(in occasione del centenario dell'Unita' d'Italia) ha mietuto
successi ovunque; oppure in campo televisivo con il suo Scaramouche
(chi non ricorda la sigla del programma "L'avventura" cantata in
sella ad un cavallo galoppante?).
Meno memorabili le sue incursioni nel mondo del cinema, alternando "musicarelli"
a lavori certamente non di prima scelta.
Ha alternato canzoni di grande successo in lingua italiana ad altri
memorabili in napoletano ("Tu si na cosa grande", "Resta cumme'")
alimentando la confusione sulla sua origine (nato in Puglia, si era
spacciato per diversi anni come siciliano e cantava in partenopeo
!). Solo nel 1993 avverra' la riconciliazione con la Polignano a
Mare che gli aveva dato i natali.
Di carattere non facile ed esplosivo, accanito fumatore, nel 1984
viene colpito da un ictus che lo limita in modo irreparabile nei
movimenti e nella parola.
Vive cosi' anche una parentesi di impegno politico nel partito
Radicale di Marco Pannella, quando viene eletto deputato nel 1987,
in linea con le energie messe a favore della legge Fortuna/Baslini
sul divorzio in occasione del referendum sul divorzio del 1974.
L'insulto cerebrale aveva minato la sua salute e nel 1994, a
Lampedusa, a soli 66 anni si spegneva.
Spero cosi' di aver colmato la grave lacuna sin qui vissuta per il
mio lettore, ma soprattutto per mio padre Francesco, a cui Modugno
piaceva moltissimo. Nella valigetta dei vinili non mancano i 45 giri
del Mimmo nazionale, che mio padre non perdeva occasione di
acquistare e ascoltare. Io, di nascosto, mettevo sul giradischi
anche "Nuda" del 1960, allora censurata e messa al bando dalla RAI.
Chissa' cosa direbbe oggi Modugno nell'ascoltare certi testi di
alcuni rapper nostrani.
Claudio Santoro (Lecco)
ascolta in sottofondo
Domenico
Modugno - Nel blu dipinto di blu (Volare)