Sui "ragazzi" di Barbiana e sulla figura di don Lorenzo Milani si e' scritto molto, in particolare nel 2017, in occasione dei cinquant'anni dalla precoce scomparsa del priore fiorentino.
Per questo risulta particolarmente interessante il recente libro "Le ragazze di Barbiana" di Sandra Passerotti che ci offre alcuni lati inediti dell'opera formativa e di catechesi di don Milani.
Il lavoro raccoglie le testimonianze di ragazze e di donne che ebbero modo di conoscere il sacerdote nell'ambito del suo ruolo di vice parroco a San Donato Calenzano (alle porte di Firenze) e successivamente di priore di Barbiana.
Ci offrono un quadro inedito degli sforzi che don Lorenzo fece nei confronti anche delle ragazze che, nella cultura operaia e contadina degli anni "50, vivevano un ruolo di escluse fra gli esclusi.
"Tu sai - scriveva don Milani rivolgendosi a Eugenia Pravettoni alla quale aveva chiesto di tenere un corso estivo di taglio e di cucito - che il mio scopo principale e' di fare la scuola per le bambine piccole e queste sono 6 o 7. Io penso soprattutto a loro perche' l'anno prossimo voglio fare loro l'Avviamento come ho fatto coi ragazzi e voglio educarle in tutti i modi per farne delle figliole intelligenti, furbe, sveglie, capaci di difendersi, di guadagnarsi il pane, di mandare avanti la famiglia ecc.".
Nell'avviare questo percorso, oltre alle difficolta' sociali e di censo che doveva affrontare, egli si trovava a fronteggiare anche i pregiudizi familiari e genitoriali che vedevano nelle ragazze delle persone da maritare bene e che si dovessero dedicare esclusivamente al ruolo di madri di famiglia. L'istruzione e un lavoro che non fosse domestico non veniva concepito e accettato.
Un lato nuovo e inedito, forse oscurato dalla potenza della scuola di Barbiana e dei suoi "ragazzi".

 

 

ascolta in sottofondo  I Care - Canzone dedicata a Don Milani

 

 

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