UN EVENTO STRAORDINARIO NELLA CATTEDRALE DI BELLUNO, FORSE PIU' UNICO CHE RARO....
di Arnaldo De Porti

15 agosto, festa dell'Assunzione, giornata da ascrivere alla storia per il festeggiato, Mons. Lino Mottes, attualmente Parroco del mio paese, Zermen, in provincia di Belluno che, invitato dalla Curia di Belluno-Feltre per celebrare in Duomo la Santa Messa, ha tracciato un excursus storico-pastorale del suo apostolato che, a memoria d'uomo, pare veramente raro, vuoi per l'eta' del celebrante che per gli avvenimenti succedutisi durante il suo "lavoro pastorale".
Riporto qui di seguito per sommi capi e per stralci l' omelia "storica" dalla quale si evince lo spessore dell'uomo religioso che continua ancor oggi la sua missione come fosse stato appena ordinato prete, malgrado il suo 90esimo genetliaco. Eccola :
... debbo fare uno sforzo grande per convincermi che questo nostro incontro, dopo quasi cinquanta anni di assenza, sia un sogno o sia una realta' bellissima...
...ringrazio mons. Attilio Zanderigo Jona, Artciprete della cattedrale e Decano del Capitolo, che ha voluto invitarmi a celebrare questa festa dell'Assunta..
...ho compiuto da qualche mese 90 anni dei quali 67 come sacerdote e, di questi, piu' di 25 trascorsi a Belluno dei quali: 2 anni come cappellano nella Parrocchia di Santa Maria di Loreto, oltre agli 11 anni presso il Vescovado ed altri 11 come parroco di questa Cattedrale di Belluno...
...ho voluto tanto bene a questo Tempio nel quale si sono verificati avvenimenti fondamentali per la mia vita sacerdotale : mi rivedo qui, disteso a terra con altri tredici compagni di scuola, per essere ordinato sacerdote...
...ricordo centinaia di bambini, giovani, uomini e donne, il Vescovado con il vescovo Gioacchino Muccin, con il quale ho collaborato, i viaggi in Italia ed all'estero, avvenimenti lieti e tristi dal 1955 al 1967, il Congresso Eucaristico Diocesano del 1956 con la presenza del card. Angelo Roncalli, futuro Papa, Giovanni XXIII, la nomina di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, la tragedia di Marcinelle del 1956, lo sconvolgente disastro del Vajont del 1963, la tragedia di Mattmark del 1965, la grande alluvione che sconvolse la Diocesi del 1966, l'attentato di Cima Vallona del 1967...
...ho accettato con molta apprensione, quasi con "paura" la proposta del Vescovo Muccin di accettare la nomina di Parroco presso questa Cattedrale, consapevole dei miei limiti, ma ricordavo che avevo promesso "Reverenza ed obbedienza"...
...la contestazione del 68...che non riguardava soltanto la Chiesa, ma la Famiglia, la Scuola. Eppure ricordo con gioia i quasi 300 battesimi da me conferiti, le prime comunioni, le centinaia di famiglie che sono nate in quegli anni. Ho pensato anche alle oltre 350 persone che ho accompagnato nel "luogo del grande riposo, in attesa della Resurrezione"...
...provo ancora sentimenti di commozione e l'unica parola che mi sento di dire con verita' e' la parola grazie, non dimenticando in questo ringraziamento le scuole Gabelli, il Seminario, l'Istituto Magistrale Renier, il liceo scientifico Galileo Galilei, istituzioni per me palestra di studio, di collaborazione e di rapporti umani molto significativi...
...arrivato a questa mia eta', alla sera della vita, il vecchio parroco si rende conto che sono vere le parole evangeliche di San Paolo: "Uno semina, un altro miete..." Nella Chiesa e' importantissima l'avventura del seme...

Rientrato a casa, e cioe' nella Chiesa di Zermen (che e' un vero gioiello sacro), mons. Lino Mottes non ha detto nulla, sicuramente per modestia, di quanto era successo la sera prima nella Cattedrale di Belluno, ma i fedeli che si sono accorti di questa...defaillance, hanno pensato di rimediare dicendogli in Chiesa, per bocca di uno studente di nome Simone, quanto segue :
 
15 AGOSTO 2020. CELEBRAZIONE S. MESSA DI DON LINO PRESSO LA CATTEDRALE DI BELLUNO
Ieri sera, in una cornice emotiva di un giorno speciale come l'Assunzione, invitato dalla Diocesi, il nostro Parroco, don Lino, ha celebrato la Santa Messa presso il Duomo di Belluno.
La cerimonia, ha voluto suggellare e ricordare i tanti e proficui anni di apostolato di don Lino, il quale, durante una ricca omelia, ha voluto fare un excursus dei vari anni trascorsi nella cattedrale di Belluno come Parroco, oltre che nell'arcidiocesi di Agordo, non dimenticando gli anni di insegnamento nelle diverse scuole, dei rapporti con le Istituzioni, dei tantissimi battesimi, circa 300, ma anche di tantissimi eventi tragici che hanno colpito la nostra provincia ed altre realta'.
In una Chiesa molto gremita, la Santa Messa e' stata concelebrata dal Parroco di Belluno don Attilio, che ha espresso tutto il suo apprezzamento per quanto ha fatto don Lino durante i suoi tanti anni di apostolato, augurandogli ogni bene anche per i suoi 90 anni gia' trascorsi da qualche mese.
Alla presenza di numerosi sacerdoti e del Vescovo emerito, mons. Giuseppe Andrich che, alla fine dell'omelia, si e' associato al forte applauso dei presenti, molta gente arrivata anche da altre Parrocchie, ha voluto testimoniare anche fuori della Chiesa, la sua simpatia verso il nostro Parroco, manifestatogli affetto e tanta voglia di stargli ancora insieme.
Da parte nostra, come parrocchiani di Zermen, non possiamo pertanto fare altro se non rinnovargli il nostro affettuoso e sincero sostegno, con l'augurio di continuare sempre in salute ad insegnarci il cammino in direzione dei dettami evangelici, nell'ottica di una maggiore serenita' ed amore di cui il mondo oggi ha urgente ed inderogabile necessita'.
Un battimano per don Lino !


La giornata si e' conclusa anche all'esterno del Duomo di Belluno ove numerosi amici hanno voluto stringere la mano a Mons. Lino Mottes il quale, visibilmente commosso, ha ringraziato tutti con parole di affetto e di amore cristiano.
Ovviamente, anche Piazza Scala che, soltanto qualche giorno fa, ha incontrato Mons. Lino Mottes, qui a Feltre, attraverso il dott. Alfredo Izeta, direttore ex Banca Commerciale Italiana e redattore del giornale, si associa insieme con il sottoscritto, all'evento storico che ha caratterizzato la suddetta celebrazione all'insegna anche di un "Memento Homo".

Arnaldo De Porti


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