il Papa e l'incarnazione.....

di Arnaldo De Porti

La mia cultura teologica, lo dico subito, vale poco piu' di zero, tuttavia, da quando ho avuto modo e capacita', pure quest'ultima limitata, di pensare al discorso dell'incarnazione, tutto cio' mi ha, giorno dopo giorno, disturbato quel poco di razionalita' che dovrebbe insistere nella mia mente di persona adulta, se vuoi anche preparata rispetto a molta gente che non ha avuto la possibilita', non sempre per sua colpa, di studiare e di approfondire questo difficile argomento.

"Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio",  si legge sulla Bibbia, concetto che starebbe o sta a significare una sorta di transizione da un aspetto prettamente di natura umana ad un qualcosa di assolutamente trascendentale. Pensare infatti che, una tale trasformazione sia possibile, cio' cozza contro ogni forma di razionalita' al punto da dar spazio a quella scienza materialista che, in parole povere, potrebbe definire questo fatto una sorta di alienazione umana, alias di disturbo della mente da osservare in psichiatria.

Detto questo, ripeto da ignorante in materia ma da ...pensatore "in proprio", anche sulla base di un'eta' che, normalmente, riserva al tempo residuale di vita  solo giorni o settimane e non diversi anni, vorrei fare delle riflessioni sull'attuale Papa che, a mio avviso, - diciamocela cosi' -  pare stia  rovesciando il concetto di incarnazione per dire che l'uomo e' sempre Dio nel caso che egli si adoperi per il bene, realta' questa che, quando viene esplicitata nella sua assolutezza, lo "incarna"  pertanto al concetto di perfezione con il nome di Dio.  Insomma: perfezione = Dio,  perche' questo e' il nome a suo tempo attributoGli, mi verrebbe  da aggiungere irrispettosamente..

Ho letto qualche giorno fa un pensiero di Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano "La Repubblica", il quale ha detto le seguenti testuali parole, per me un po' contraddittorie:

"Chi ha avuto, come a me e' capitato piu' volte, la fortuna d'incontrarlo sa che papa Francesco concepisce il Cristo come Gesu' di Nazareth, uomo, non Dio incarnato. Una volta incarnato, Gesu' cessa di essere un Dio e diventa fino alla sua morte sulla croce un uomo".

Io, al posto di Scalfari, se ho ben recepito dalla predetta  sua affermazione, non avrei detto "una volta incarnato"  perche' allora verrebbe meno il concetto di transizione cui accennavo prima. Evidentemente, Scalfari ha cercato di contemperare la dicotomia riveniente dall'incarnazione allo scopo di non scontrasi con la Bibbia, tenendo conto dei contatti avuti  anche di recente col il Papa, colloqui peraltro non proprio in linea con il suo pensiero, tant'e' che, il portavoce del Vaticano ha subito cercato di ammorbidire il discorso del famoso giornalista dicendo che i colloqui avuti con il Papa rappresentano una personale e libera interpretazione.

Non voglio certamente competere con Eugenio Scalfari quanto a professione giornalistica, tuttavia mi par di poter dire che il suo pensiero collimi con il mio anche perche' Papa Bergoglio che, a mio parere, sta ragionando in maniera assolutamente diversa da tutti i Papi che lo hanno preceduto, sta affrontando un momento di difficile assestamento in merito anche alla cosiddetta "secolarizzazione" della Chiesa, realta' che non lo esimera' certamente dal  "ritoccare"  qualche concetto teologico per essere in linea con il "nuovo uomo" che, secondo il mio pensiero, e' e rimarra' Dio, nella misura in cui sapra' avvicinarsi alla perfezione. Realta' forse irraggiungibile per i parametri che, da sempre,  e cioe' da quando mondo e' mondo, hanno caratterizzato la natura umana.

Oggi, e quanto dico non vuol essere un affronto alla Bibbia ed agli Apostoli della Chiesa, e' difficile semplicemente immaginare che un nostro simile si faccia mettere in croce per salvare un altro... anzi, un fatto della specie, verrebbe tout court considerato un  disturbo della salute...prescindendo dal fatto che, molto spesso anche il cosiddetto "eroismo"  puo' o potrebbe arricchire, per certi versi,  il gia' ricco materiale da psichiatria...

 

Arnaldo De Porti

 

ascolta in sottofondo  Sonia De Castelli -  Papa Francesco (La Prima Canzone Dedicata al Santo Padre)

 

 

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