E' ARRIVATO ANCHE IL NATALE 2019, MA IL SENTIMENTO
UMANO E' DISTURBATO
Dalle mie parti si usa dire che, quando il tempo scorre in
fretta, gli anni sembrano legati e quindi vicini fra loro come
le salsicce, e cio' e' assolutamente vero specie per chi ha
ormai alle spalle la giovinezza come lo scrivente. Questo
ovviamente vale anche per il Natale, ricorrenza che, soprattutto
il Clero, cerca di vivacizzare con forme esterne, simboli,
omelie pastorali allo scopo di ricordare un evento che dovrebbe
dirci tante cose, anche sulla vita di ogni giorno. Ma purtroppo,
di questi tempi, anche le fatiche del Clero, oltre a quelle
degli uomini di buona volonta', volte a ricordare la Nativita',
sembrano aver perso lo smalto riconducibile a quegli anni in cui
si aveva poco e si viveva meglio.
Diciamocelo senza alcuna riserva che oggi il mondo non e' felice
in quanto ostaggio di una patologia che, giorno dopo giorno, sta
prendendo sempre piu' piede a tutto svantaggio non solo del
sentimento umano, ma anche della stessa fisiologia umana. Detta
patologia si chiama indifferenza, ossia quella mancanza di
interesse o di entusiasmo che non ti provoca ne' piacere ne'
dispiacere, una sorta di apatia insomma che ti immobilizza nel
tuo "io" fino a bloccare ogni iniziativa materiale se non
addirittura a spegnere il sentimento verso gli amici, spesso
anche verso chi cerca di starti vicino.
Caratterizzare le motivazioni responsabili di queste sensazioni
non e' difficile. Infatti, a mio modo di sentire, si tratta di
una trasfigurazione in itinere, sia religiosa che laica, di una
societa' che, se vuoi anche per costrizione, deve far leva solo
sul profitto a spese di quel sentimento che la famiglia di
Betlemme ci ha lasciato in eredita' come modello di vita,
ovviamente adattandolo ai tempi.
Oggi, anche la Chiesa e' in affanno malgrado i sani principi su
cui poggia e quindi non credo sia difficile capire che, anche
questa nostra moderna societa', non possa essere indenne da una
angosciosa quotidiana inquietudine verso quel futuro che una
volta si poteva costruire, mentre oggi esso viene del tutto
demandato all'imponderabilita' degli eventi.
Detto questo in poche parole, sia pur molto convinte almeno per
quanto mi riguarda, non voglio sottrarmi neanche quest'anno
dagli auguri di Natale che, anzi formulo con tutto il cuore, ma
vorrei aggiungere ad essi che sarebbe quanto mai urgente e
necessario rispolverare e ripristinare il significato di questa
ricorrenza cristiana al fine che ognuno di noi abbia a sentirsi
piu' amalgamato ad una piu' onesta condizione umana, realta'
quest'ultima che, per motivazioni diverse, sembra ormai da anni
sfuggire di mano.
Le condizioni per farlo ci sarebbero tutte, ma per creare dette
condizioni, e' necessario che ognuno di noi faccia la propria
parte, a cominciare dalle Istituzioni che devono assolutamente
entrare, anche se difficile immaginarlo in questa congiuntura
socio-politica, nello spirito e nel significato del Natale.
Questo auguro a tutti coloro che avranno la bonta' di leggermi.
ARNALDO DE PORTI (Feltre)
ascolta in sottofondo Pentatonix - That's Christmas To Me
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