Jozef Leopold Toeplitz, il banchiere che amava Varese, i classici e le piante
un articolo inviato da Angelo Pezzotta comparso l'8 luglio su VareseNews
La storia dell'uomo d'affari e della Villa che porta il suo nome e' stata raccontata dal critico letterario Bruno Belli nel libro "Villa Toeplitz di Varese" (Macchione). Il suo giardino e' considerato tra i piu' belli d'Italia
Indro Montanelli, in un articolo apparso
sul "Corriere della Sera" il 2 gennaio 1965,
definiva Varese una citta' dalle due anime. "Una
villa da queste parti - scriveva il giornalista
- e' insieme un delizioso rifugio ed una
invidiabile situazione, il segno di raggiunto
benessere, l'emblema del fido in banca, come il
palco alla Scala." (Fonte "Varese bella e
indimenticabile, Macchione editore)
Jozef Leopold Toeplitz, da cui prende il
nome la villa di Sant'Ambrogio, acquistata nel
1914, non aveva un fido ma una banca. Era
infatti l'amministratore delegato della Banca
commerciale italiana (Bci), fondata dal
cugino Otto Joel, che creo' un consorzio
con il contributo di importanti azionisti
tedeschi, svizzeri e francesi. Toeplitz, abile
tessitore di strategie finanziarie, porto' la
banca all'
apice del successo sottraendola alle
mire espansionistiche di importanti gruppi
industriali, come i cantieri Ansaldo della
famiglia Perrone, che con la scusa di difendere
gli interessi nazionali dell'
istituto di
credito, puntavano al suo totale controllo.
Grazie a Toeplitz, che era di origini
ebraico-polacche e di cittadinanza italiana -
aveva svolto la sua carriera prima a Genova, poi
a Venezia, passando per Napoli e Milano - la
Banca commerciale italiana fu, almeno fino alla
fine degli anni Venti e prima dell'istituzione
dell'Iri (Istituto per la ricostruzione
industriale), il braccio finanziario
dell'industria nostrana, riuscendo a preservare
la sua autonomia fino al 1932.
L'ECLETTISMO LOMBARDO
Dopo aver affrontato la crisi economica del
1929, che costrinse i vertici dell'istituto di
credito a liquidare le partecipazioni azionarie
dei maggiori gruppi industriali per recuperare liquidita', la Bci venne trasformata dal governo
fascista in azienda pubblica. Avendo
probabilmente intuito che cosa stava accadendo
in Italia e in Europa, Toeplitz scelse di
defilarsi stabilendosi nella dimora di
Sant'
Ambrogio insieme alla moglie Edvige
Mrozowska Toeplitz, dando vita nel borgo
varesino a un'intensa attivita' culturale e
sociale.
La storia di questo banchiere e della Villa che
porta il suo nome e' stata raccontata dal critico
letterario Bruno Belli nel libro "Villa Toeplitz
di Varese" (Macchione). "
Un esempio spettacolare
e paradigmatico di eclettismo di matrice
lombarda" scrive l'autore, che ne ricostruisce
in modo rigoroso - come testimonia il ricco
apparato di note al testo e di immagini -
tutti
i passaggi, dalle origini fino ai giorni nostri.
Un'ottima guida per chi si avventura alla
scoperta della villa e della natura che la
circonda.
TRA I DIECI PARCHI PIU' BELLI D'ITALIA
Il vero gioiello non e' la costruzione,
stratificata nel tempo, ma lo splendido
parco che accoglie oltre trenta specie botaniche,
tra cui anche il ceppo di una sequoia
gigante, e una ricca fauna, costituita
da salamandre pezzate, rane di lataste, rospi,
scoiattoli, picchi rossi e verdi. Uno spettacolo
naturale, inserito in un contesto modellato
dalla creativita' dell'uomo, che in quel luogo ha
realizzato giardini, fontane e giochi
d'acqua, oggi considerato tra i
dieci giardini piu' belli d'Italia.
Donna Edvige organizzava corsi di giardinaggio e
potatura, non mancano infatti foto che la
ritraggono con forbici in mano "mentre
impartisce lezioni agli apprendisti
giardinieri", mentre Jozef, appassionato di
botanica, passione maturata a Napoli, curava
personalmente la scelta degli alberi e delle
piante. L'eclettismo che segna lo stile
dell'intero complesso architettonico, riflette
quello dei coniugi Toeplitz.
IL GENIUS LOCI
Il genius loci di questa villa, dove hanno
soggiornato tanti illustri ospiti, tra cui
Matilde Serao, Rabindranath Tagore, Margherita
Sarfatti, il Duca degli Abruzzi, Mario Soldati e
Henri De Rothschild, e'
ancora oggi vivo e
presente. L'amore per la natura, la cultura e la
ricerca sono ancora l'anima di questo luogo
particolare che e' diventato anche sede dell'universita'
dell'Insubria e istituti di ricerca:
il Centro storie locali, il centro di ricerca della
Storia della montagna, della Cultura materiale e
delle Scienze della terra e la Riemann
international school of mathematics, che
ogni anno organizza un convegno a cui
partecipano matematici provenienti da tutto il
mondo. Aggirandovi tra i castagni e gli
aceri del parco in un giorno d'estate, potrebbe
dunque capitarvi di incontrare menti meravigliose,
annunciate dall'insistente tambureggiare del picchio
rosso e dal monotono gracidio delle rane.
Ascolta in sottofondo il Rondo' Veneziano - Giochi d'acqua