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Il Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo

  21 dicembre 2019 - Problematiche del Fondo e di Previmedical

Sullo spazio Facebook degli ESODATI E PENSIONATI DEL GRUPPO INTESASANPAOLO abbiamo reperito un recentissimo post su FSI e sulla PREVIMEDICAL a firma del collega ex Comit Claudio Santoro che di seguito riportiamo integralmente.


Cercando un punto di sintesi: ci sono stati due incontri con due organizzazioni sindacali che si sono dichiarate disponibili (Unisin e FABI) e sono da ringraziare per la disponibilita' come sono da ringraziare Ernesto Tagliarini e Alberto Salina che hanno lavorato non poco per arrivare a questi incontri. Un grazie anche a Sergio Marini che ha partecipato all'incontro con la FABi del 16 dic. Detto questo occorre attendere se e quali sviluppi ci saranno a seguito di questi due incontri.
Per deformazione professionale ritengo che stia emergendo un problema non da poco che riguarda la sostenibilita' finanziaria del FSI. In questo e altri gruppi stanno fioccando le notizie di disdette delle convenzioni fra le strutture sanitarie e FSI (o Previmedical?), tutte incentrate sulla lentezza dei pagamenti e il mancato rispetto delle scadenze nei pagamenti delle prestazioni. A cio' si aggiunge l'acclarata notizia di decreti ingiuntivi azionati da professionisti e studi medici per addivenire a dei pagamenti dovuti. La domanda e': cosa sta succedendo? Il cash flow del fondo perche' si e' inceppato, perche' non riesce a a far fronte agli impegni? La nota vicenda della vertenza e dei 35 mln di euro ferma per i ricorsi avanzati dalla parte soccombente in due gradi di giudizio (FSI e Banca) e adesso in attesa di sentenza di Cassazione puo' avere effetti sullo stato patrimoniale, ma non a livello di c/e e di flussi di cassa. Quindi, mi ripeto: cosa sta succedendo? Grazie a chi vorra' darci lumi. Il silenzio in questi casi non e' mai foriero di sviluppi positivi.
 


Trattandosi di osservazioni pienamente condivisibili, le abbiamo trasmesse al collega Filippo Vasta, Consigliere C.d.A del Fondo in quota pensionati (che non e' sui social e quindi non conosceva quanto scritto da Claudio ma che e' un profondo conoscitore della materia), che ha subito replicato con una sua nota


....ho letto il post dell'amico Claudio Santoro, da voi gentilmente recapitatomi, dato che io non ho un account facebook. In genere non partecipo alle discussioni sui social, ma data la stima che ho per lo scrivente, ritengo opportuno fare qualche precisazione.
L'iniziativa di Tagliarini & Co. e' del tutto condivisa e ho apprezzato anche il fatto che due importanti OO.SS. abbiano accettato un incontro e un confronto. Resta il fatto che l'invito a trattare i termini di una transazione sulla vertenza della vecchia cassa, che i ricorrenti e le Associazioni dei Pensionati hanno ufficialmente trasmesso alla banca e alle OO.SS., e' rimasto lettera morta. E' del tutto evidente che fra le OO.SS. non c'e' quella omogeneita' di vedute che possa fare una breccia nel muro eretto dalla banca, che da parte mia ho inutilmente cercato di rompere sin dalla prima riunione del CdA in carica. Sono altresi' convinto che alcuni fra i sindacati siano del tutto allineati con tale posizione di rifiuto a discutere.
Per quanto riguarda Previmedical, non ho lasciato passare una seduta del consiglio o delle commissioni senza parlare dei problemi emersi. in questo caso devo dire che anche i consiglieri di estrazione sindacale sono solidali con tale posizione. Il Fondo ha sempre peraltro categoricamente affermato che i casi in questione non riguardano assolutamente il nostro Fondo Sanitario, ma altri Fondi sempre gestiti da Previmedical. E' sempre stato ribadito, da me e dagli altri, che c'e' il rischio che i professionisti possano fare di ogni erba un fascio e che il nostro Fondo, che non ha ovviamente alcun problema patrimoniale e fornisce regolarmente la provvista per regolare le prestazioni fornite dalle strutture e dai medici convenzionati, possa patire delle conseguenze del disordine amministrativo di altre entita'. Il nostro cash flow non c'entra nulla, ma altri Fondi Sanitari che si avvalgono di Previmedical possono avere problemi nel sostegno delle prestazioni loro fornite tramite l'oursourcer. Convengo che non e' una bella cosa.
In questo contesto, il fatto che ci siano tuttora 36 milioni circa distaccati presso la vecchia cassa non conta assolutamente nulla, dato che il patrimonio supera ampiamente il 100 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i contributi annuali della banca e degli iscritti. Il problema e' semmai l'impiego accurato della liquidita', al quale ci dedichiamo al meglio delle nostre capacita'.
Occorre tenere presente che il rapporto con Previmedical e' gestito interamente dalla banca, dato che e' questa che paga i costi amministrativi del Fondo. Il Sole 24 Ore di oggi tratta ampiamente di un accordo fra Intesa San Paolo e il gruppo di cui fa parte Previmedical per una joint venture nel campo dell'assicurazione sanitaria. Sono interessi che passano ben al di sopra di qualche disguido nel servizio di outsourcing.
Il problema piu' serio, secondo me, resta quello della sostenibilita' della gestione della nostra sezione pensionati. Gli ingenti utili causati dal rimbalzo dei proventi finanziari, seguito alle perdite di fine 2018, consentira' di rinviare il problema, ma prima o poi i nodi verranno al pettine. Ho piu' volte ribadito che il welfare vantato dalla banca non e' tale se non copre tutta la vita del dipendente. Vedremo cosa succedera' piu' avanti.

 



Chi desidera ottenere ulteriori precisazioni attinenti agli argomenti trattati da parte di Filippo Vasta puo' farlo nostro tramite, indirizzando una mail al nostro sito all'indizzo piazzascala@gmail.com .

Si prega comunque di evitare polemiche assolutamente indesiderate e soprattutto inutili a trovare una soluzione allo spinoso problema dei quiescenti in seno al Fondo Sanitario Integrativo Intesa Sanpaolo.

piazzascala.it