Sullo spazio Facebook degli ESODATI E PENSIONATI DEL
GRUPPO INTESASANPAOLO abbiamo reperito un recentissimo post su
FSI e sulla PREVIMEDICAL a firma del collega ex Comit
Claudio Santoro che di seguito riportiamo integralmente.
Cercando un
punto di sintesi:
ci sono stati
due incontri con
due
organizzazioni
sindacali che si
sono dichiarate
disponibili (Unisin
e FABI) e sono
da ringraziare
per la
disponibilita'
come sono da
ringraziare
Ernesto
Tagliarini e
Alberto Salina
che hanno
lavorato non
poco per
arrivare a
questi incontri.
Un grazie anche
a Sergio Marini
che ha
partecipato
all'incontro con
la FABi del 16
dic. Detto
questo occorre
attendere se e
quali sviluppi
ci saranno a
seguito di
questi due
incontri.
Per deformazione
professionale
ritengo che stia
emergendo un
problema non da
poco che
riguarda la
sostenibilita'
finanziaria del
FSI. In questo e
altri gruppi
stanno fioccando
le notizie di
disdette delle
convenzioni fra
le strutture
sanitarie e FSI
(o Previmedical?),
tutte incentrate
sulla lentezza
dei pagamenti e
il mancato
rispetto delle
scadenze nei
pagamenti delle
prestazioni. A
cio' si aggiunge
l'acclarata
notizia di
decreti
ingiuntivi
azionati da
professionisti e
studi medici per
addivenire a dei
pagamenti dovuti.
La domanda e': cosa sta
succedendo? Il
cash flow del
fondo perche' si
e' inceppato,
perche' non
riesce a a far
fronte agli
impegni? La nota
vicenda della
vertenza e dei
35 mln di euro
ferma per i
ricorsi avanzati
dalla parte
soccombente in
due gradi di
giudizio (FSI e
Banca) e adesso
in attesa di
sentenza di
Cassazione puo'
avere effetti
sullo stato
patrimoniale, ma
non a livello di
c/e e di flussi
di cassa. Quindi,
mi ripeto: cosa
sta succedendo?
Grazie a chi
vorra' darci lumi.
Il silenzio in
questi casi non
e' mai foriero di
sviluppi
positivi.
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Trattandosi di osservazioni pienamente condivisibili, le
abbiamo trasmesse al collega Filippo Vasta, Consigliere
C.d.A del Fondo in quota pensionati (che non e' sui social e
quindi non conosceva quanto scritto da Claudio ma che e' un profondo conoscitore della materia), che ha subito replicato
con una sua nota
....ho letto il
post dell'amico
Claudio Santoro,
da voi
gentilmente
recapitatomi,
dato che io non
ho un account
facebook. In
genere non
partecipo alle
discussioni sui
social, ma data
la stima che ho
per lo scrivente,
ritengo
opportuno fare
qualche
precisazione.
L'iniziativa di
Tagliarini & Co.
e' del tutto
condivisa e ho
apprezzato anche
il fatto che due
importanti OO.SS.
abbiano
accettato un
incontro e un
confronto. Resta
il fatto che
l'invito a
trattare i
termini di una
transazione
sulla vertenza
della vecchia
cassa, che i
ricorrenti e le
Associazioni dei
Pensionati hanno
ufficialmente
trasmesso alla
banca e alle
OO.SS., e' rimasto lettera
morta. E' del tutto evidente
che fra le OO.SS.
non c'e' quella
omogeneita' di
vedute che possa
fare una breccia
nel muro eretto
dalla banca, che
da parte mia ho
inutilmente
cercato di
rompere sin
dalla prima
riunione del CdA
in carica. Sono
altresi' convinto
che alcuni fra i
sindacati siano
del tutto
allineati con
tale posizione
di rifiuto a
discutere.
Per quanto
riguarda
Previmedical,
non ho lasciato
passare una
seduta del
consiglio o
delle
commissioni
senza parlare
dei problemi
emersi. in
questo caso devo
dire che anche i
consiglieri di
estrazione
sindacale sono
solidali con
tale posizione.
Il Fondo ha
sempre peraltro
categoricamente
affermato che i
casi in
questione non
riguardano
assolutamente il
nostro Fondo
Sanitario, ma
altri Fondi
sempre gestiti
da Previmedical.
E' sempre stato
ribadito, da me
e dagli altri,
che c'e' il
rischio che i
professionisti
possano fare di
ogni erba un
fascio e che il
nostro Fondo,
che non ha
ovviamente alcun
problema
patrimoniale e
fornisce
regolarmente la
provvista per
regolare le
prestazioni
fornite dalle
strutture e dai
medici
convenzionati,
possa patire
delle
conseguenze del
disordine
amministrativo
di altre entita'.
Il nostro cash
flow non c'entra
nulla, ma altri
Fondi Sanitari
che si avvalgono
di Previmedical
possono avere
problemi nel
sostegno delle
prestazioni loro
fornite tramite
l'oursourcer.
Convengo che non
e' una bella cosa.
In questo
contesto, il
fatto che ci
siano tuttora 36
milioni circa
distaccati
presso la
vecchia cassa
non conta
assolutamente
nulla, dato che
il patrimonio
supera
ampiamente il
100 milioni di
euro, ai quali
vanno aggiunti i
contributi
annuali della
banca e degli
iscritti. Il
problema e' semmai l'impiego
accurato della
liquidita', al
quale ci
dedichiamo al
meglio delle
nostre capacita'.
Occorre tenere
presente che il
rapporto con
Previmedical e' gestito
interamente
dalla banca,
dato che e' questa che paga
i costi
amministrativi
del Fondo. Il
Sole 24 Ore di
oggi tratta
ampiamente di un
accordo fra
Intesa San Paolo
e il gruppo di
cui fa parte
Previmedical per
una joint
venture nel
campo
dell'assicurazione
sanitaria. Sono
interessi che
passano ben al
di sopra di
qualche disguido
nel servizio di
outsourcing.
Il problema piu'
serio, secondo
me, resta quello
della
sostenibilita'
della gestione
della nostra
sezione
pensionati. Gli
ingenti utili
causati dal
rimbalzo dei
proventi
finanziari,
seguito alle
perdite di fine
2018, consentira'
di rinviare il
problema, ma
prima o poi i
nodi verranno al
pettine. Ho piu'
volte ribadito
che il welfare
vantato dalla
banca non e' tale
se non copre
tutta la vita
del dipendente.
Vedremo cosa
succedera' piu'
avanti.
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Chi desidera ottenere ulteriori precisazioni
attinenti agli argomenti trattati da parte di Filippo
Vasta puo' farlo nostro tramite, indirizzando una
mail al nostro sito all'indizzo
piazzascala@gmail.com .
Si prega comunque di evitare
polemiche assolutamente indesiderate e soprattutto
inutili a trovare una soluzione allo spinoso problema
dei quiescenti in seno al Fondo Sanitario Integrativo
Intesa Sanpaolo.
piazzascala.it