Il Fondo
Sanitario
Integrativo di
Intesa SanPaolo
e la
dichiarazione
dei redditi.
Spese Sanitarie
e Redditi
Diversi. (rigo
D7 del mod.
730).
Corre l'obbligo
di precisare che
essere associati
ad un Fondo
Sanitario
complica non
poco l'utilizzo
del mod. 730
precompilato.
Nel caso del
Fondo di Intesa
SanPaolo la
complicazione e' ulteriormente
aggravata dalla
quota differita.
I flussi forniti
dal Fondo
Sanitario
all'Agenzia
delle Entrate (peraltro
su schemi
fissati dal
fisco stesso)
sono
rigorosamente
per cassa e
quindi
riguardano gli
importi per
prestazioni che
il Fondo ha
liquidato dall'1 gennaio al 31
dicembre 2019.
Di conseguenza,
nel precompilato,
tutti gli
accrediti
effettuati in
anno diverso da
quello in cui il
contribuente ha
sostenuto la
spesa sanitaria
affluiscono fra
i Redditi
Diversi e sono
automaticamente
assoggettati a
imposta sul
reddito. Occorre
pero' precisare
che le
prestazioni del
Fondo Sanitario
non
costituiscono
reddito, ne' se
riconosciute
nello stesso
anno, ne' un anno
diverso da
quello in cui e' stata sostenuta
la spesa.
Diventano pero'
reddito nel caso
in cui il
contribuente ha
chiesto la
detrazione del
19% per l'intera
spesa sostenuta,
al lordo degli
importi che gli
sono stati
successivamente
rimborsati.
Pertanto il
contribuente
dovra' fare
alcune verifiche.
In pratica egli
trovera' nel rigo
D7 del
precompilato,
fra i Redditi
Diversi da
sottoporre a
imposta:
- Gli
accrediti del
Fondo avvenuti
nei primi mesi
del 2019 a
fronte di spese
mediche
sostenute nel
2018. Il
contribuente
deve verificare
se nella
denuncia dei
redditi
dell'anno scorso
tali spese erano
state detratte
al lordo o al
netto dei
rimborsi del
Fondo. In
quest'ultimo
caso (se i
rimborsi erano
stati sottratti),
gli importi
vanno cancellati
dal rigo D7
perche' nulla e' dovuto al fisco;
- Le
quote differite
riconosciute nel
luglio 2019 a
fronte di spese
mediche del
2018. Anche in
questo caso il
contribuente
verifichera' se
nella
dichiarazione
del 2019,
relativa ai
redditi del
2018, ha portato
in detrazione le
spese mediche al
netto della sola
quota immediata,
oppure ha
sottratto alla
spesa totale sia
la quota
immediata, sia
quella differita.
Nel primo caso,
deve
assoggettare la
differita ad
imposta,
lasciandola nel
rigo D7, nel
secondo caso,
tali quote vanno
cancellate
perche' nulla e' dovuto al fisco.
Va ricordato che
la differita
riconosciuta nel
2019 non era
intera, ma di
circa il 52% del
suo ammontare,
in conseguenza
del risultato
del bilancio del
Fondo.
Cosa
iscrivere nel
quadro E, rigo 1
Ovviamente e'
opportuno
mantenere
coerenza anche
nella
dichiarazione di
quest'anno. E'
consigliabile
quindi portare
in detrazione le
spese mediche
del 2019 al
netto sia dei
rimborsi gia'
incassati in
corso d'anno,
sia di quelli
riferiti a
fatture pagate
nel 2019 e
presentate al
Fondo per il
rimborso verso
la fine
dell'anno o nei
primi mesi del
2020, i cui
rimborsi sono
stati effettuati
nel 2020. In
questo modo si
evitera', l'anno
prossimo, di
dover sottoporre
tali rimborsi a
una tassazione
penalizzante.
Per quanto
riguarda le
quote differite,
per i quiescenti
puo' esserci il
dubbio se le
stesse vengano o
meno corrisposte
in luglio, dato
che la loro
erogazione e'
collegata ad un
risultato di
bilancio in
bilico (per gli
attivi vengono
senz'altro
corrisposte). Le
previsioni sono
che per
quest'anno il
risultato di
gestione del
2019 ne
consentira' la
distribuzione
integrale.
La soluzione nel
complesso piu'
lineare e meno
rischiosa e'
pertanto quella
di considerare
le quote
differite come
incassate,
portando quindi
in detrazione la
spesa sanitaria
netta. Nel caso
contrario
infatti, a
fronte del 19%
di detrazione su
queste quote, si
dovranno pagare,
l'anno venturo,
aliquote del 38%
o del 43%,
secondo il
proprio reddito,
salvo applicare
la tassazione
separata del 20%
e poi aspettare
il conguaglio
del fisco.
Quindi
considerare le
quote differite
come incassate
e'
la soluzione
meno
penalizzante e
ci consentira'
l'anno prossimo
di non dovere
tassare come
reddito delle
cifre che
reddito non sono
di certo.
Per operare in
modo corretto,
raccomandiamo di
scaricare dal
sito, oltre al
riepilogo
annuale delle
prestazioni,
anche i singoli
prospetti di
liquidazione dei
rimborsi e
sposarli alle
relative fatture,
in modo da
consentire
all'operatore
che vi assistera'
nella
compilazione
della
dichiarazione di
quantificare le
spese sanitarie
e detrarle al
netto dei
rimborsi in modo
corretto. Stesso
discorso vale
per chi intende
procedere a
farsi la
dichiarazione da
se, utilizzando
il precompilato
dell'AdE.
Per le pratiche
gestite in
convenzione (la
c.d. diretta),
il contribuente
si limitera' a
esporre, fra le
spese sanitarie
da detrarre,
quanto ha
corrisposto, nel
corso del 2019,
agli enti o ai
medici
convenzionati,
somme che
corrispondono
alle franchigie
a proprio carico.
Occorre ignorare
quanto riportato
su questa
materia nel
precompilato, le
cui indicazioni
sono fuorvianti,
in quanto legate
ai tempi di
pagamento di
Previmedical ad
enti e medici
convenzionati.
Contributi
deducibili.
I contributi
versati al Fondo
sono deducibili
dal reddito sino
al limite di
Euro 3.615,20. I
contributi vanno
dedotti
interamente dal
reddito
dell'associato
al Fondo, ivi
compresi quelli
riguardanti i
familiari
iscritti, a
carico e non a
carico.
Questo diritto,
la cui vigenza
e' stata sempre da
noi affermata ma
a volte
contestata da
taluni CAF e da
qualche sede
periferica
dell'Agenzia
delle Entrate,
e' stato
inequivocabilmente
ribadito dalla
risoluzione n.
65/E del 2
agosto 2016
dell'Agenzia
delle Entrate -
Direzione
Centrale
Normativa. Per
evitare residui
dubbi ed
equivoci e' stato
istituito, per
questa voce, il
codice 13 del
Rigo E26. Se nel
precompilato
trovate una
cifra diversa
dall'intero
importo della
contribuzione,
comprensiva di
quella dei
vostri familiari,
dovete
provvedere alla
rettifica.
Il Fondo
Sanitario mette
a disposizione
degli iscritti
l'apposita
certificazione,
indispensabile
per far valere
il diritto alla
deduzione. A
coloro che non
accedono a
internet, la
certificazione
dovrebbe essere
inoltrata per
posta.
Raccomandiamo a
tutti di non
recarsi al CAF a
fare la propria
dichiarazione
privi di questo
documento.
Con le attuali
aliquote
contributive,
particolarmente
se si hanno
familiari non a
carico, e' possibile
superare il
limite
deducibile di
euro
3.615,20. In questo caso
insorge il
diritto di
detrarre una
percentuale
delle spese
rimborsate dal
Fondo, secondo
la seguente
proporzione:
Totale
contributi :
contributi
tassati = 100 :
X
La percentuale
dell'ulteriore
detrazione si
ottiene pertanto
con lo sviluppo
di questa
proporzione e
porta alla
seguente
formula:
100 * (totale
contributi -
3.615,20)/totale
contributi
Facciamo un
esempio: un
socio paga
complessivamente
euro 5.000 di
contributi. Si
calcola la quota
tassata che sara'
5.000-3615,20 =
1.384,80 .
Per questo
socio, la
percentuale
delle spese
rimborsate
detraibili sara'
quindi:
1.384,80 x 100
= 27,69%
5.000
Il contribuente
applichera'
questa
percentuale:
- A tutte
le somme
ricevute dal
Fondo per le
pratiche a
rimborso (indirette);
- A
tutte le quote
rimaste a carico
del Fondo (riconosciute
da Previmedical
agli enti
convenzionati)
per le dirette,
e pertanto
aggiungera' la
cifra cosi'
ottenuta alle
proprie spese
mediche per le
quali si ha
diritto alla
detrazione del
19%. Ovviamente
il diritto si
estende al
familiare non a
carico, nella
dichiarazione di
quest'ultimo. Di
tutto occorrera'
conservare i
dettagli di
calcolo, per
un'eventuale
esibizione
all'Agenzia
delle Entrate.
Il principio
della
detraibilita' in
percentuale
delle spese
rimborsate e' affermato dalle
istruzioni del
mod. 730 a
pagina 45, ma
non e' spiegato
come procedere
al loro
conteggio.
Maggio
2020
Filippo Vasta |