L'andamento
dell'esercizio
L'attuale
preminenza della
gestione
finanziaria sul
risultato
d'esercizio
Sul risultato
d'esercizio
continua ad
essere
determinante
l'andamento
della gestione
finanziaria. Nel
2018 la perdita
sui titoli
ammontava a 4,1
milioni di euro
e aveva
trascinato con
se il risultato
globale,
portandoci via
quasi la meta'
della quota
differita. Il
2019 ha
presentato
invece un
andamento dei
mercati
estremamente
favorevole,
talche' gli
utili scaturiti
dal patrimonio
investito
ammontano a
complessivi 8,3
milioni di euro,
che affluiscono
per 6,1 milioni
alla gestione
Attivi e per 2,2
milioni a quella
dei pensionati.
Ovviamente non
si puo' che
essere
soddisfatti del
risultato ma,
personalmente,
resto del parere
che una sana
amministrazione
del Fondo non
puo' dipendere
esclusivamente
dalla rendita
del patrimonio.
Deve invece
trovare
equilibrio in un
corretto
rapporto fra
contributi e
prestazioni.
Anche
nell'esercizio
corrente,
infatti, la
crisi nei
mercati
innescata dalla
pandemia sta
ancora
producendo
effetti negativi
e dobbiamo solo
sperare che il
recupero
iniziato nelle
ultime settimane
prosegua in
misura tale da
non dovere,
l'anno prossimo
di questi tempi,
tornare a
replicare le
cattive notizie
di un anno fa.
Va detto che,
nel corso del
2019, sui
criteri
d'investimento
del patrimonio
erano state
prese delle
misure
prudenziali che
hanno attenuato
le conseguenze
dell'attuale
calo
generalizzato
delle quotazioni.
Tuttavia, il
punto
fondamentale che
cerco di portare
avanti insieme
con diversi
colleghi e' di
stabilire un
meccanismo
statutario che
eviti che
improvvisi
sbalzi delle
quotazioni si
ripercuotano, a
fine anno, sul
risultato
globale
d'esercizio, ma
vengano
assorbiti da un
fondo
prudenziale
appositamente
costituito.
L'ingente
patrimonio
accumulato deve
essere una
risorsa al
servizio del
Fondo e non
viceversa.
Gestione
Attivi -
L'attivita'
caratteristica
E' migliorato il
risultato della
gestione
assistenziale
degli Attivi (contributi
meno prestazioni)
passato dai +4,7
milioni del 2018
a +5,6 milioni.
E' un segnale
positivo,
verosimilmente
originato
dall'ingresso di
nuovi iscritti
in conseguenza
delle
acquisizioni che
hanno modificato
il perimetro del
Gruppo.
Gestione
Attivi - Avanzo
d'Esercizio
Aggiungendo al
risultato del
punto precedente
l'utile
finanziario ed
altre voci
minori del conto
economico, la
gestione dei
dipendenti in
servizio
perviene ad un
avanzo di euro
12,1 milioni. Di
questi, 6,7
milioni vengono
girati alla
gestione
Quiescenti come
contributo di
solidarieta' e
5,4 milioni
affluiranno a
patrimonio.
Gestione
Quiescenti -
L'attivita'
caratteristica
Il risultato
della gestione
assistenziale
dei Quiescenti
e'
strutturalmente
negativo. Lo
sbilancio fra
contributi e
prestazioni e'
stato nel 2019,
di -7,1 milioni
contro i -5,7
milioni del
2018.
Gestione
Quiescenti -
Avanzo
d'Esercizio
Il risultato
negativo della
gestione
assistenziale
viene mitigato
dagli utili
finanziari e
ribaltato dal
contributo di
solidarieta'. La
somma algebrica
porta infine ad
un avanzo di
gestione di 1,8
milioni, che
affluiranno a
patrimonio.
Ricordiamo che
l'esercizio 2018
si era chiuso
con una perdita
di euro 4,5
milioni, coperti
dalle riserve e
da parte della
quota differita.
Questo risultato
consente invece
l'integrale
distribuzione
della quota
differita, che
verra' messa in
pagamento dopo
il 30 giugno,
data in cui si
procedera'
all'approvazione
del bilancio da
parte
dell'Assemblea
dei Delegati.
Il Patrimonio
Dopo
l'approvazione
del bilancio da
parte
dell'Assemblea
dei Delegati, il
patrimonio del
Fondo Sanitario
avra' la
seguente
consistenza:
- Euro 97,5
milioni in capo
alla gestione
Attivi
- Euro 37,0
milioni in capo
alla gestione
Quiescenti.
Il patrimonio
complessivo e'
di Euro 133,4
perche' al
consolidamento
dei due dati
precedenti vanno
sottratti euro
1,1 milioni,
quota residua di
2 milioni che
erano stati, nel
2014, destinati
alle campagne di
prevenzione.
La mia
dichiarazione in
Consiglio di
Amministrazione
Siamo al secondo
bilancio del
nostro mandato
e, al di la' del
risultato
positivo dei
conti, non ho
motivi che mi
inducano ad
essere ottimista.
Come
amministratore
ho la
consapevolezza
dei problemi
esistenti e,
dato che lo
Statuto non mi
fornisce i
poteri per
concorrere alla
loro soluzione,
sento quanto
meno l'obbligo
di elencare le
misure che
dovrebbero, a
mio avviso,
essere portate
avanti da chi di
dovere entro il
corrente
esercizio.
1) L'istituzione
di un
accantonamento
che salvaguardi
il risultato
d'esercizio
dalle
fluttuazioni di
valore del
patrimonio
investito. A
tale
accantonamento,
costituito
attingendo in
proporzione al
patrimonio delle
due gestioni, ma
mantenuto
indiviso, si
dovrebbe
ricorrere, nei
casi di
necessita', per
rettificare il
risultato della
gestione
finanziaria
anteriormente
all'assegnazione
dello stesso
alle singole
gestioni.
2) Una riforma
della
liquidazione
delle
prestazioni, che
ne rettifichi la
modalita' di
pagamento
spalmata su due
esercizi e
condizionata al
risultato di
bilancio.
3) Il graduale
allineamento
delle due
gestioni
relativamente
alla
contribuzione
dei familiari.
4)
L'assicurazione
formale, sancita
statutariamente,
che, ove le
circostanze
rendessero
indispensabile
l'adozione di
restrizioni alle
prestazioni, le
misure
concernenti la
gestione
quiescenti siano
accompagnate da
analoghi
provvedimenti in
quella del
personale in
servizio. I
sacrifici,
quando necessari,
devono essere
sostenuti
dall'intera
platea degli
iscritti.
Incrementare la
differenziazione
qualitativa e
quantitativa
dell'offerta
prestazionale
significherebbe,
invece, avviare
la gestione
quiescenti verso
l'estinzione.
5) La
composizione di
un tavolo di
conciliazione
relativamente
alla vertenza
della vecchia
cassa, per porre
fine, in via
stragiudiziale,
alla vertenza
stessa,
riunificando i'
due patrimoni.
Credo che sia
interesse di
tutti noi
mantenere
l'integrita' di
questo presidio
del welfare
aziendale, che
da diversi
decenni e sino
ad oggi ha
accompagnato
l'intera
esistenza dei
dipendenti del
gruppo e delle
aziende
precedenti la
sua formazione.
L'esperienza di
questi due anni
mi fa ritenere
che coloro che
siedono a questo
tavolo
condividano
questa necessita'
e alcuni fra di
loro, in tutto o
in parte, anche
le misure sopra
elencate. Le
cose potranno
migliorare se
questo
convincimento
verra'
trasferito sugli
altri tavoli,
quelli dove si
decide. Per
quanto mi
riguarda, mi
impongo un atto
di fede e
comunico il mio
voto favorevole
all'approvazione
del progetto di
bilancio al 31
dicembre 2019.
Conclusioni
L'esercizio 2019
si e' chiuso
positivamente,
ma il cielo non
e' sgombro da
nuvole. Il
peccato
originale della
scissione delle
gestioni lascia
quella di noi
pensionati in
stato di cronica
debolezza e
assoggettata al
contributo di
solidarieta' che,
come sappiamo,
viene
corrisposto solo
se trova
capienza nel
risultato
d'esercizio
della gestione
Attivi. Nel 2019
e' stato cosi',
ma il trend di
questi anni, con
l'utilizzo
sempre piu'
marcato del
Fondo Sanitario
in sostituzione
del Servizio
Sanitario
Nazionale, in
conseguenza,
soprattutto,
delle difficolta'
d'accesso
tempestivo al
servizio
pubblico, porta
tendenzialmente
verso lo
squilibrio
strutturale e ,
prima o poi,
occorrera'
procedere a dei
correttivi. Il
mio intervento
in Consiglio e'
indirizzato in
questo senso e
mi auguro che
chi legge queste
note si renda
conto della
complessita'
della situazione
e di quanto sia
indispensabile
per me trovare
alleati che
sostengano la
posizione della
nostra categoria,
della quale sono
l'unico
esponente su 19
consiglieri.
Attraverso le
Associazioni
terro' informati
i colleghi
pensionati sugli
eventi futuri.
Buona estate a
tutti, sperando
nel ritorno ad
una serena
normalita'.
Milano, 12
giugno 2020
Filippo Vasta
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