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Il Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo - l'incontro con l'azienda del 18 giugno 2019

Trascriviamo di seguito il contenuto di un comunicato FIRST CISL che, dopo un inizio di carattere statististico, affrornta le attuali problematiche del Fondo Sanitario Integrativo e traccia la strada per assumere interventi correttivi  che potrebbero portare a una radicale revisione delle prestazioni per i pensionati ( copertura base + polizza).
Abbiamo prelevato il comunicato dal sito Facebook ESODATI E PENSIONATI DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO che auspica che il 28 giugno i rappresentati dei pensionati intervengano all'Assemblea dei Delegati per far sentire la voce del personale in quiescenza.
piazzascala.it


L'INCONTRO CON L'AZIENDA DEL 18/06 - FONDO SANITARIO
Dopo i precedenti incontri di ottobre 2018, e' ripreso martedi' il confronto sul Fondo sanitario di gruppo. Per l'Azienda erano presenti, in particolare, il direttore del Fondo Mario Bernardinelli e la responsabile delle Relazioni Industriali di Gruppo, Patrizia Ordasso.
L'intervento del direttore Bernardinelli e' iniziato con la comunicazione relativa allo slittamento delle tempistiche per l'unificazione delle password di accesso che, a processo concluso, permettera' di accedere con una credenziale unica al sito del fondo sanitario e a quello di ALI. La nuova data per la migrazione degli account sara' indicativamente ad ottobre e permettera', nel frattempo, di completare tutto il sottostante processo informatico necessario al passaggio.
La trattazione e' quindi proseguita analizzando alcuni dati estratti dal bilancio del fondo, che verra' sottoposto nei prossimi giorni all'approvazione dell'Assemblea dei delegati.
Dal punto di vista numerico, al 31 maggio le operazioni di ingresso dei colleghi ex Banche Venete hanno fatto registrare i seguenti risultati: 7050 colleghi, 5778 familiari a carico e 1748 familiari non a carico, per un totale di 14576. A costoro vanno sommati i colleghi ex Banca Apulia gia' entrati in precedenza e 433 esodati (con 182 familiari a carico e 161 non a carico) che hanno confermato la loro permanenza nel fondo, portando il totale di nuovi ingressi a 16793. Restano, peraltro, alcune domande di ingresso ancora in sospeso per cause varie e circa 200 colleghi che nonostante i ripetuti inviti e avvisi inviati, non hanno manifestato alcuna volonta'. La popolazione complessiva degli assistiti ha cosi' superato le 216000 persone.
Un'analisi per segmenti d'eta' degli iscritti ha evidenziato che dal 2011 (anno di istituzione del Fondo) ad oggi, gli over 65 assistiti sono quasi raddoppiati, con conseguente incremento della spesa sanitaria, dovuta anche al fatto che il 79% degli esodati ha confermato la propria partecipazione al Fondo, una volta raggiunta l'eta' pensionabile. In particolare, gli "attivi" sono calati dell'1,2%, mentre i "quiescenti" sono aumentati del 3,5%.
Economicamente, il bilancio 2018 si e' chiuso con la gestione degli attivi in positivo di 2,237 milioni di euro, mentre quella dei quiescenti ha registrato un risultato negativo di 6,701 milioni, che hanno comportato un disavanzo complessivo - a fronte del travaso tra attivi e quiescenti in base al principio di solidarieta' - di 4,464 milioni. Sul risultato negativo ha inciso in maniera significativa la performance finanziaria della gestione patrimoniale, affidata ad Eurizon Capital, che ha chiuso con un rendimento del -3,03%, a fronte di risultati anche molto positivi ottenuti negli anni precedenti.
L'esposizione del presidente, e' quindi proseguita sviluppando lo spaccato dei rimborsi erogati dal fondo nel 2018. In particolare, e' stata evidenziata la sproporzione tra gli importi dovuti a rimborso di ticket e diarie e quello a copertura di prestazioni erogate in forma privatistica. Per la gestione degli attivi, il rapporto e' di 9,8 milioni contro 98, mentre per i quiescenti si attesta a 6,7 milioni contro 35. Altro punto all'attenzione e' la crescita molto piu' marcata - per quanto riguarda le prestazioni in regime privatistico - delle prestazioni indirette, rispetto a quelle in convenzione. Altro elemento, questo, che contribuisce a far salire la spesa.
Bernardinelli ha quindi concluso ricordando che gia' a chiusura del bilancio 2017, l'attuario aveva previsto per la gestione degli attivi il 2023 come anno soglia oltre il quale, stante la situazione attuale, non sarebbe piu' stato garantito il pareggio di bilancio e sarebbe quindi stato necessario intervenire, ad esempio non erogando la quota differita dei rimborsi, intaccando il patrimonio del Fondo o non garantendo il contributo di solidarieta' nei confronti dei quiescenti, che gia' quest'anno e' stato inferiore al 6% minimo previsto dallo statuto. Di conseguenza, interventi ancora piu' pesanti sarebbero da prevedere nei confronti dei quiescenti, la cui gestione e' gia' adesso in negativo. Ad illustrare le possibili soluzioni in esame e' quindi subentrata la responsabile delle relazioni industriali, Ordasso, la quale ha sottolineato la necessita' di intervenire strutturalmente, in particolare sulla gestione dei quiescenti, mentre la gestione degli attivi appare meno in difficolta' e si tratterebbe quindi di "affinarne" certi meccanismi, ad esempio incentivando il ricorso alle prestazioni in convenzione (magari riducendone le franchigie) e la prevenzione delle malattie, mantenendo comunque la solidarieta' nei confronti del comparto quiescenti.
Quest'ultimo sarebbe invece oggetto di una radicale revisione, con l'ipotesi di introdurre delle prestazioni "a fasce". Ad una copertura di base - simile a quella attuale e che comprenderebbe i ricoveri e la diagnostica piu' diffusa - finanziata anche dal contributo di solidarieta' degli attivi, si sommerebbero un paio di set di coperture integrative aggiuntive, attivabili a richiesta dell'iscritto ma integralmente pagate da questi (si e' ipotizzato il ricorso ad una polizza, tipo quella Unisalute cui aderiscono attualmente i colleghi ex Venete), garantendo cosi' la sostenibilita' nel tempo del fondo, senza doverne intaccare il patrimonio o alzare le contribuzioni indiscriminatamente a tutti.
Nel successivo dibattito, come First abbiamo condiviso la necessita' di rivedere alcuni meccanismi di funzionamento del Fondo, al fine di garantirne la sostenibilita' nel tempo ma abbiamo anche sottolineato la volonta' di preservare il principio di solidarieta' intergenerazionale, per non penalizzare eccessivamente solo una delle due attuali componenti del Fondo, la cui popolazione e' - tra l'altro - in aumento. Abbiamo inoltre proposto di valutare l'estensione della copertura Long Term Care anche a favore dei coniugi dei colleghi, a compensazione dei risparmi che il fondo conseguirebbe, grazie ai nuovi meccanismi di funzionamento.
Nell'indicare il comitato welfare come sede dove l'argomento verra' trattato a partire dal prossimo mese, l'Azienda si e' detta disponibile a valutare ogni soluzione le verra' proposta, purche' vada nella direzione indicata di garantire l'equilibrio del fondo.
La Segreteria FIRST CISL
Gruppo Intesa Sanpaolo
Milano 18 giugno 2019