L'INCONTRO CON
L'AZIENDA DEL 18/06 - FONDO
SANITARIO
Dopo i precedenti incontri di
ottobre 2018, e' ripreso martedi' il
confronto sul Fondo sanitario di
gruppo. Per l'Azienda erano presenti,
in particolare, il direttore del
Fondo Mario Bernardinelli e la
responsabile delle Relazioni
Industriali di Gruppo, Patrizia
Ordasso.
L'intervento del direttore
Bernardinelli e' iniziato con la
comunicazione relativa allo
slittamento delle tempistiche per
l'unificazione delle password di
accesso che, a processo concluso,
permettera' di accedere con una
credenziale unica al sito del fondo
sanitario e a quello di ALI. La
nuova data per la migrazione degli
account sara' indicativamente ad
ottobre e permettera', nel frattempo,
di completare tutto il sottostante
processo informatico necessario al
passaggio.
La trattazione e' quindi proseguita
analizzando alcuni dati estratti dal
bilancio del fondo, che verra'
sottoposto nei prossimi giorni
all'approvazione dell'Assemblea dei
delegati.
Dal punto di vista numerico, al 31
maggio le operazioni di ingresso dei
colleghi ex Banche Venete hanno
fatto registrare i seguenti
risultati: 7050 colleghi, 5778
familiari a carico e 1748 familiari
non a carico, per un totale di
14576. A costoro vanno sommati i
colleghi ex Banca Apulia gia'
entrati in precedenza e 433 esodati
(con 182 familiari a carico e 161
non a carico) che hanno confermato
la loro permanenza nel fondo,
portando il totale di nuovi ingressi
a 16793. Restano, peraltro, alcune
domande di ingresso ancora in
sospeso per cause varie e circa 200
colleghi che nonostante i ripetuti
inviti e avvisi inviati, non hanno
manifestato alcuna volonta'. La
popolazione complessiva degli
assistiti ha cosi' superato le
216000 persone.
Un'analisi per segmenti d'eta' degli
iscritti ha evidenziato che dal 2011
(anno di istituzione del Fondo) ad
oggi, gli over 65 assistiti sono
quasi raddoppiati, con conseguente
incremento della spesa sanitaria,
dovuta anche al fatto che il 79%
degli esodati ha confermato la
propria partecipazione al Fondo, una
volta raggiunta l'eta' pensionabile.
In particolare, gli "attivi" sono
calati dell'1,2%, mentre i "quiescenti"
sono aumentati del 3,5%.
Economicamente, il bilancio 2018 si
e' chiuso con la gestione degli
attivi in positivo di 2,237 milioni
di euro, mentre quella dei
quiescenti ha registrato un
risultato negativo di 6,701 milioni,
che hanno comportato un disavanzo
complessivo - a fronte del travaso
tra attivi e quiescenti in base al
principio di solidarieta' - di 4,464
milioni. Sul risultato negativo ha
inciso in maniera significativa la
performance finanziaria della
gestione patrimoniale, affidata ad
Eurizon Capital, che ha chiuso con
un rendimento del -3,03%, a fronte
di risultati anche molto positivi
ottenuti negli anni precedenti.
L'esposizione del presidente, e'
quindi proseguita sviluppando lo
spaccato dei rimborsi erogati dal
fondo nel 2018. In particolare, e'
stata evidenziata la sproporzione
tra gli importi dovuti a rimborso di
ticket e diarie e quello a copertura
di prestazioni erogate in forma
privatistica. Per la gestione degli
attivi, il rapporto e' di 9,8
milioni contro 98, mentre per i
quiescenti si attesta a 6,7 milioni
contro 35. Altro punto
all'attenzione e' la crescita molto
piu' marcata - per quanto riguarda
le prestazioni in regime
privatistico - delle prestazioni
indirette, rispetto a quelle in
convenzione. Altro elemento, questo,
che contribuisce a far salire la
spesa.
Bernardinelli ha quindi concluso
ricordando che gia' a chiusura del
bilancio 2017, l'attuario aveva
previsto per la gestione degli
attivi il 2023 come anno soglia
oltre il quale, stante la situazione
attuale, non sarebbe piu' stato
garantito il pareggio di bilancio e
sarebbe quindi stato necessario
intervenire, ad esempio non erogando
la quota differita dei rimborsi,
intaccando il patrimonio del Fondo o
non garantendo il contributo di
solidarieta' nei confronti dei
quiescenti, che gia' quest'anno e'
stato inferiore al 6% minimo
previsto dallo statuto. Di
conseguenza, interventi ancora piu'
pesanti sarebbero da prevedere nei
confronti dei quiescenti, la cui
gestione e' gia' adesso in negativo.
Ad illustrare le possibili soluzioni
in esame e' quindi subentrata la
responsabile delle
relazioni industriali, Ordasso, la
quale ha sottolineato la necessita'
di intervenire strutturalmente, in
particolare sulla gestione dei
quiescenti, mentre la gestione degli
attivi appare meno in difficolta' e
si tratterebbe quindi di "affinarne"
certi meccanismi, ad esempio
incentivando il ricorso alle
prestazioni in convenzione (magari
riducendone le franchigie) e la
prevenzione delle malattie,
mantenendo comunque la solidarieta'
nei confronti del comparto
quiescenti.
Quest'ultimo sarebbe invece oggetto
di una radicale revisione, con
l'ipotesi di introdurre delle
prestazioni "a fasce". Ad una
copertura di base - simile a quella
attuale e che comprenderebbe i
ricoveri e la diagnostica piu'
diffusa - finanziata anche dal
contributo di solidarieta' degli
attivi, si sommerebbero un paio di
set di coperture integrative
aggiuntive, attivabili a richiesta
dell'iscritto ma integralmente
pagate da questi (si e' ipotizzato
il ricorso ad una polizza, tipo
quella Unisalute cui aderiscono
attualmente i colleghi ex Venete),
garantendo cosi' la sostenibilita'
nel tempo del fondo, senza doverne
intaccare il patrimonio o alzare le
contribuzioni indiscriminatamente a
tutti.
Nel successivo dibattito, come First
abbiamo condiviso la necessita' di
rivedere alcuni meccanismi di
funzionamento del Fondo, al fine di
garantirne la sostenibilita' nel
tempo ma abbiamo anche sottolineato
la volonta' di preservare il
principio di solidarieta'
intergenerazionale, per non
penalizzare eccessivamente solo una
delle due attuali componenti del
Fondo, la cui popolazione e' - tra
l'altro - in aumento. Abbiamo
inoltre proposto di valutare
l'estensione della copertura Long
Term Care anche a favore dei
coniugi dei colleghi, a
compensazione dei risparmi che il
fondo conseguirebbe, grazie ai nuovi
meccanismi di funzionamento.
Nell'indicare il comitato welfare
come sede dove l'argomento verra'
trattato a partire dal prossimo mese,
l'Azienda si e' detta disponibile a
valutare ogni soluzione le verra'
proposta, purche' vada nella
direzione indicata di garantire
l'equilibrio del fondo.
La Segreteria FIRST CISL
Gruppo Intesa Sanpaolo
Milano 18 giugno 2019
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