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Il Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo - La lettera delle Associazioni Pensionati a IntesaSanpaolo e alle OO.SS

Grazie a un amico che ci ha inviato il documento riproduciamo di seguito la lettera del 27 settembre 2019 (peraltro gia' presente in spazi Facebook per la sua probabile provenienza sindacale) di alcune Associazioni di Pensionati (che rappresentano non poche migliaia ma ben oltre 10.000 iscritti) alle cosiddette "Fonti Istitutive" (!?) del Fondo Sanitario Integrativo: si tratta dell'Unione Pensionati Banco Napoli, dell'Associazione Pensionati Cassa di Risparmio di Firenze, dell'Associazione Pensionati Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, dell' Associazione Pensionati SanPaolo di Torino, dell'Associazione Pensionati Cariplo e Gruppo Intesa, dell'Associazione  Amici Comit Piazza Scala (con rammarico abbiamo notato le assenze di UNPComit e Anpecomit). Con questa lettera le associazioni stanno tentando di risolvere definitivamente le note difficolta' cui e' sottoposto il personale in quiescenza.
In sostanza gli Enti predetti fanno propria la nota proposta transattiva avanzata dai quattro ricorrenti contro il trasferimento di tutti gli iscritti e dell'intero patrimonio dell'Associazione "Cassa Sanitaria" all'allora neo costituito (2012) "Fondo Sanitario" (trasferimento dichiarato nullo da ben due sentenze: la causa e' tuttora pendente in Cassazione) che alleghiamo nei suoi punti peculiari.
Un'ultima annotazione: circolano nel web fantasiose voci sulla mancata distribuzione integrale della quota differita che viene fatta risalire al trasferimento al Fondo di una trentina di milioni . L'assurdita' di quanto sopra  e' attestata dalla presenza nei fordi di riserva di ben 130 milioni, dont oltre 30 di competenza dei quiescenti....)  cui andrebbero aggiunti i 30 milioni oggetto del contendere della causa pendente.
Invitiamo ancora a lasciare lavorare tranquillamente Filippo Vasta (che, ripetiamo, non e' presente sui social) che si sta adoperando con convinzione per spostare l'attenzione dei Sindacati sulla situazione dei quiescenti, evitando in particolare osservazioni poco pertinenti soprattutto sui vari blog Facebook che si mostrano poco al corrente e, qualche volta, polemici .
Chi desidera ottenere ulteriori informazioni puo' farlo utilizzando il modulo in calce: da parte nostra cestineremo a nostro insindacabile giudizio eventuali richieste irrilevanti e/o banali.
piazzascala.it (A. Izeta)


La lettera del 27 settembre 2019

Spettabile
Intesa Sanpaolo S.p.A. Risorse Umane Direzione Centrale Affari Sindacali e Politiche del Lavoro
Ai Segretari Nazionali "pro tempore" di
FABI - FISAC CGIL - FIRST CISL - UILCA - UNISIN
Alle Delegazioni Sindacali trattanti
FABI. FISAC CGIL, FIRST CISL. UILCA, UNISIN
di Intesa Sanpaolo S.pA.

Milano, 27 settembre 2019
Oggetto: Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa SanPaoIo

Egregi Signori,
e' noto che, in relazione all'oggetto, esiste un contenzioso originato dall'illegittimita' della delibera del Consiglio d'Amministrazione della Cassa Sanitaria Intesa (Vecchia Cassa) in data 18/10/2010 che disponeva il trasferimento di tutti gli iscritti e dell'intero patrimonio dell'Associazione "Cassa Sanitaria" all'allora neo costituito "Fondo Sanitario", illegittimita' sancita in sede giudiziaria in primo e secondo grado, con sentenze che hanno disposto la restituzione alla Vecchia Cassa, da parte del Fondo Sanitario, del patrimonio a suo tempo da quest'ultimo acquisito dalla prima. La vertenza giace tuttora davanti alla Corte di Cassazione, su istanza dei soccombenti: Fondo Sanitario Integrativo di Gruppo e Cassa Sanitaria Intesa.
Non e' forse noto a tutti che venne depositata dai ricorrenti, presso il Giudice di secondo grado, una proposta transattiva, il cui testo qui si allega, ma che non ci risulta sia stata presa in considerazione dalle controparti, talche' nessuna osservazione e' pervenuta in proposito dalle parti convenute.

Le vicende del Fondo Sanitario negli anni passati
La separazione della gestione quiescenti da quella dei dipendenti in servizio ha creato una sezione strutturalmente squilibrata per motivi naturali; il primo esercizio fu contrassegnato, per il comparto quiescenti, da un pesante disavanzo che causo' l'azzeramento della quota differita, un ricorso alle riserve nella misura statutaria del 10% della loro consistenza e infine un'ulteriore contribuzione degli iscritti a saldo. Anche l'esercizio 2012 si chiuse con un disavanzo ed una conseguente confisca della quota differita, mentre nel successivo 2013 tale quota venne distribuita solo parzialmente. Nel frattempo, con due successivi accordi sindacali del marzo 2012 e del febbraio 2013, vennero ridefinite in modo peggiorativo le condizioni dei quiescenti, con rilevanti modifiche a franchigie, massimali di spesa e contribuzioni, istituendo sostanziali divergenze nel trattamento delle due gestioni.
Solo nel 2014, in conseguenza anche dell'aumento del contributo di solidarieta' - introdotto da un'apposita modifica dello Statuto - la sezione quiescenti poteva vedere finalmente la distribuzione integrale della quota differita. Nel frattempo era sensibilmente aumentata, fra neo-pensionati, la quota degli abbandoni per eccessiva onerosita' del contributo rispetto alle prestazioni fornite e questo trend di mancate iscrizioni e' stato sempre in incremento; la percentuale di tali abbandoni si aggira intorno al 30% circa dei Colleghi in servizio che, annualmente, vanno in quiescenza.
Va sottolineato che in tutti gli esercizi, dalla costituzione sino a quello chiuso al 31 dicembre 2017, la gestione consolidata delle due sezioni ha sempre chiuso in avanzo, anzi con accantonamento di consistenti riserve prevalentemente a favore della gestione attivi, mentre gli iscritti in quiescenza hanno continuato a subire le conseguenze della decurtazione delle prestazioni. Questo sino alla chiusura al 31 dicembre 2017. All'1 gennaio 2018 il patrimonio della gestione attivi ammontava a Euro 96,7 milioni, quello dei quiescenti a 33,4 milioni; a queste cifre va aggiunto, quanto meno a fini statistici, il patrimonio che, per le ragioni in premessa, giace presso la Vecchia Cassa, che ammontava, sempre all'1 gennaio 2018, a Euro 37,3 milioni, poi scesi a 36,1 in conseguenza della perdita finanziaria del 2018.

L'esercizio 2018
L'annus horribilis annovera la prima perdita della gestione consolidata, tutta pero' in capo ai quiescenti in quanto gli attivi hanno chiuso a zero, dopo aver conferito solo in parte il contributo di solidarieta'. A nessuno e' sfuggita peraltro l'anomalia di una gestione finanziaria che, anziche' contribuire al risultato d'esercizio, ha inciso negativamente per 4,2 milioni di euro. L'eccezionaiita' dell'evento e' confermata anche dal fatto - positivo - che la perdita e' stata interamente recuperata nei primi mesi del corrente anno. L'episodio, che ha avuto conseguenze negative esclusivamente in capo ai quiescenti che hanno subito ancora una volta la decurtazione del 50% della quota differita, denota quanto meno un'inadeguatezza dello statuto dell'Associazione, che, pur in presenza di un elevato patrimonio, arricchito anche da anni di cospicui proventi finanziari, non conteneva i dettami per fronteggiare la situazione e consentire il conferimento pieno del contributo solidarieta'. E' pur vero che una sana e prudente amministrazione non puo' affidarsi all'aleatorieta' del risultato della gestione finanziaria, ma e' inconsueto che quest'ultima comprometta il risultato d'esercizio per la carenza di strumenti statutari a salvaguardia di anomale e contingenti oscillazioni dei mercati.
Va sottolineato che la gestione attivi ha presentato un assottigliamento del risultato positivo della gestione assistenziale (differenza fra contributi e prestazioni), ed e' questo il dato piu' significativo del conto economico.
Il risultato dell'esercizio teste' decorso ha dato origine ad analisi e incontri, tuttora in corso, volti alla ricerca del riequilibrio della gestione.

Considerazioni e conclusione
Non spetta agli scriventi effettuare un'analisi delle cause all'origine della situazione sopra descritta, compito per il quale gli Uffici del Fondo hanno tutte le informazioni a disposizione, ne' gli stessi scriventi hanno la presunzione di proporre ricette specifiche circa le modifiche da apportare allo Statuto e ai Regolamenti. Siamo tuttavia certi che ricalcare le orme del passato, riproponendo il riequilibrio della sola gestione quiescenti mediante incrementi della contribuzione o tagli alle prestazioni porterebbe all'abbandono della componente piu' sana della popolazione, con la conseguenza di un definitivo collasso della sezione.
Un welfare di qualita', quale quello vantato dall'Azienda, assiste il dipendente in tutte le fasi della sua esistenza e i contributi che oggi vengono corrisposti, anche a beneficio dei quiescenti, dagli iscritti piu' giovani, sono l'assicurazione che in futuro, nei momenti di piu' probabile necessita', questi ultimi potranno fare affidamento su un presidio che assicurera' toro serenita' e benessere.
Le richieste contenute nella proposta di conciliazione si muovono proprio nel senso di una piena mutualita' e solidarieta' fra tutti gli iscritti al Fondo, nella convinzione che la tutela della gestione quiescenti sia irrinunciabile se si vogliono mantenere le premesse poste alla base dell'istituzione del Fondo. La cessazione del contenzioso ricondurrebbe inoltre nel patrimonio del Fondo le riserve ora giacenti presso la Vecchia Cassa e il tutto porterebbe, a nostro parere, ad un rasserenamento del rapporto intergenerazionale.
Gli scriventi sono pronti, ora come allora, a discuterne con chi di dovere, impegnandosi, ovviamente, ad intrattenere in argomento, qualora le circostanze lo dovessero richiedere, gli attori della causa "de qua" siccome rappresentati e difesi nella causa stessa.

ASSOCIAZIONE PENSIONATI CARIPLO E GRUPPO INTESA Il Presidente Giovanni F. Catenaccio
ASSOCIAZIONE AMICI COMIT PIAZZA SCALA Sergio Marini
(La presente e' sottoscritta anche per conto e nell'interesse dell'Unione Pensionati Banco Napoli, Associazione Pensionati Cassa di Risparmio di Firenze, Associazione Pensionati Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Associazione Pensionati SanPaolo di Torino)

 

visualizza la proposta transattiva

 

 

p.f. solo richieste costruttive: evitare la polemica

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