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Il Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo - Comitato Welfare
  DATI E ANALISI PER INCONTRO CON LE  FONTI  ISTITUTIVE

 

 

Pubblichiamo una nota del collega Filippo Vasta, Consigliere del Fondo Sanitario Integrativo in quota pensionati, che traccia un quadro della situazione dell'ente con un'occhiata al futuro e fa chiarezza sui famosi 35 milioni rivenienti dalla nota causa intentata (con piena ragione) alla cessata Cassa Sanitaria (contiamo sulla ragionevolezza di chi ci legge per chiudere definitivamente gli spunti polemici che hanno costellato (e costellano ancora....) alcuni spazi Facebook.
piazzascala.it (A. Izeta)


Punto sulla situazione del Fondo Sanitario di Intesa San Paolo
di Filippo Vasta

L'equilibrio dei conti

Premesso che l'attuale esercizio si chiudera'  positivamente in quanto l'andamento dei mercati apportera' , salvo sfracelli dell'
ultima settimana, proventi finanziari pari al doppio della perdita dello scorso esercizio, consentendo quindi la liquidazione piena delle prestazioni differite, la situazione futura della gestione e'  invece motivo di seria preoccupazione. Non si puo'  infatti fare affidamento sulla rendita del patrimonio, dato che performance come quella di quest'anno difficilmente si ripresenteranno in futuro, stanti i tassi attuali delle obbligazioni e dei conti di deposito (la quota investita in azioni e'  circa il 15% del totale e il Fondo non puo'  certo speculare in borsa). E'  logico quindi che questo item del conto economico debba essere lasciato fuori dalle analisi.

Le stime di chiusura dell'esercizio in corso confermano la riduzione consistente del risultato operativo della sezione Attivi (la differenza fra contributi e prestazioni), il cui surplus e'  stato sinora fondamentale per garantire il conferimento alla sezione Quiescenti del contributo di solidarieta'  nella misura integrale del 6% dei contributi totali. Senza questo supporto, la gestione Quiescenti, strutturalmente in perdita, non ha alcuna possibilita'  di sopravvivenza. Anche le stime dello studio attuariale (Olivieri) confermano il trend e prevedono che il risultato operativo degli attivi passi in negativo gia'  dal 2022. Visto l'andamento degli ultimi due anni, mi sembra una previsione attendibile.

A questo punto, il prudente amministratore che vuole garantire la continuita'  della gestione deve, per prima cosa, stabilire se e'  fra i suoi scopi un welfare che copra tutta la vita del lavoratore, sia durante il periodo di attivita' , sia in quello di quiescenza. Se la risposta e'  si' , e quindi si vuole che i Pensionati possano continuare a far parte del Fondo Sanitario, vanno introdotte misure atte a ristabilire l'equilibrio della gestione e queste misure devono anzitutto mettere la Gestione Attivi in condizione di fornire l'indispensabile contributo di solidarieta'..

Sul piano della contribuzione, l'innalzamento delle aliquote relative ai familiari, a carico e non a carico, del personale in attivita' , adeguandole a quelle previste per il personale in quiescenza, apporterebbe cospicue risorse al conto economico, coprendo pressoche'  integralmente il fabbisogno che si e'  venuto a determinare.

Sul piano delle prestazioni e'  indispensabile una campagna rivolta a tutti gli iscritti, in attivita'  e in pensione, per indirizzarli verso quelle in convenzione, meno onerose per il Fondo e, grazie alla rete propria e di Previmedical, in grado ormai di coprire il fabbisogno di cure su tutto il territorio nazionale. E'  scarsamente spiegabile il fatto che ancora oggi, a distanza di quasi dieci anni, il regime delle prestazioni a rimborso superi, per quantita'  di richieste e per importo erogato, quello piu'  conveniente dell'
assistenza diretta.

E'  altrettanto importante ricordare a tutti, Attivi e Quiescenti, che il Fondo Sanitario deve continuare ad essere integrativo, e non sostitutivo del Servizio Sanitario Nazionale. Ricorrere, quando possibile e ove si disponga di strutture d'eccellenza, al Servizio Pubblico non dovrebbe essere un ripiego, ma la regola. Fare le analisi del sangue privatamente, quando si possono fare con il SSN senza appuntamento, e'  solo un'inutile spreco di denaro. Qualche incongruita'  e'  inoltre insita nel Regolamento in vigore. Non si capisce infatti perche'  agli Attivi non venga applicata una franchigia per i ricoveri ospedalieri con intervento chirurgico. Una minimo di partecipazione ai costi da parte dell'iscritto e' , salvo i casi di gravi e identificate patologie, una regola di buon senso. E'  doveroso richiamare tutti ad un comportamento responsabile che favorisca il benessere comune.

La vertenza giudiziaria

Ultimamente viene da piu'  parti invocata la cessazione della vertenza che oppone quattro componenti del Consiglio della Cassa Sanitaria Intesa (la Vecchia Cassa), sostenuti dalle Associazioni dei Pensionati Cariplo e Comit, contro il Fondo Sanitario. Alla base c'e'  l'impugnazione, da parte dei quattro colleghi, della delibera con la quale il Consiglio d'Amministrazione della Vecchia Cassa, in data 18/10/2010, disponeva il trasferimento di tutti gli iscritti e dell'intero patrimonio dell'Associazione "Cassa Sanitaria" all'allora neo costituito "Fondo Sanitario". L'illegittimita'  di tale delibera e'  stata sancita in due gradi di giudizio ed ora la causa giace davanti alla Corte di Cassazione su ricorso di Vecchia Cassa e Fondo Sanitario, le parti soccombenti.

Sull'andamento della vertenza esiste una nota dell'Avvocato Michele Iacoviello, del tutto esaustiva, che invito a leggere; da parte mia vorrei riassumere sommariamente alcuni aspetti nella stessa sottolineati.

Il ricorso e'  stato avanzato dal Fondo e dalla Cassa e solo loro lo possono ritirare. I pensionati e le Associazioni hanno da tempo dato disponibilita'  a trovare un accordo transattivo.

Da parte mia, sin dall'inizio dell'attuale mandato nel Consiglio d'Amministrazione del Fondo, ho espresso ai miei colleghi la necessita'  di chiudere la vertenza, nell'interesse dell'istituzione. La mia posizione e'  stata condivisa dal alcuni e drasticamente respinta da altri. Pur non di meno mi sono recentemente attivato affinche'  venisse reiterato per iscritto, da parte dei ricorrenti e delle Associazioni dei Pensionati, l'invito a un tavolo conciliativo dove discutere e trovare un accordo aggiornato all'attuale situazione del Fondo Sanitario. La lettera e'  stata inoltrata, ma non ha avuto alcun riscontro.

E' evidente che alcune fra le parti trattanti (autodefinite Fonti Istitutive) non gradiscono intrusioni nel loro club esclusivo; l'invito, piu'  o meno esplicito, e'  di non disturbare il manovratore. La situazione e'  senz'altro complicata dalla contemporanea trattativa sul rinnovo del contratto collettivo nazionale. Tuttavia chi ha realmente a cuore le sorti del Fondo non puo'  accettare di stare a guardare attendendo una sentenza che, stante la giurisprudenza, non puo'  che confermare quanto stabilito dai giudici di primo e secondo grado. Le successive iniziative giudiziarie, una volta passata la sentenza in giudicato, non miglioreranno certo ne'  la situazione del Fondo, ne'  quella degli altri attori coinvolti, fra cui i Consiglieri che hanno approvato la delibera illegittima. A chi sta realmente a cuore la tutela dei lavoratori, attivi e pensionati, spetta di adoperarsi per dirimere in modo equo e responsabile questa vicenda, riportando ordine nello Stato Patrimoniale del Fondo e serenita'  nell'ambiente. Le Associazioni dei pensionati e i ricorrenti hanno dimostrato la loro disponibilita'. Sta alle organizzazioni sindacali e alla banca battere un colpo.

Filippo Vasta

Milano, 29 novembre 2019