Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo

La lettera aperta di Ernesto Tagliarini al presidente del Fondo

L'ASSEMBLEA DEI DELEGATI DEL 25 GIUGNO 2018

 

Dopo la pausa estiva torniamo a parlare di Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo.
Attiriamo l'attenzione sulle affermazioni di Paola Cassino (consigliere di ammininistrazione in quota CUB SALLCA - sindacato vicino ai pensionati -  per i colleghi in servizio) in occasione dell'approvazione del bilancio 31/12/2017 da parte dell'Assemblea dei Delegati:
"particolare attenzione al bilancio preventivo per l'esercizio 2018 (N.d.R.: che - ahime' - non viene pubblicato) illustrato nell'ultimo Consiglio augurandosi che le previsioni formulate con riguardo alle prestazioni dei quiescenti possano essere smentite in quanto, ad oggi, il risultato complessivo di gestione degli iscritti attivi non permetterebbe di applicare il contributo di solidarieta' verso la gestione quiescenti in quanto molto al di sotto della soglia del 6% prevista negli ultimi anni".
Se si verificasse tale circostanza (ammesso che il risultato quiescenti sia negativo come quasi sicuramente sara')
1) non verrebbe liquidata la parte differita
2) i quiescenti verrebbero toccati nel portafoglio e obbligati a versare pro quota la cifra occorrente a riequilibrare i conti (come gia' accaduto nel 2013)
3) le fonti istitutive ne approfitterebbero per appricare aumenti di contribuzione e tagli di prestazione ai pensionati

Assume quindi grande importanza l'azione del rappresentante dei pensionati in C.d.A. e siamo sicuri che Filippo Vasta sapra' farsi valere.
Aggiungiamo che il C.d.A. e' stato convocato per il 25 settembre dal nuovo presidente Roberto Conte (al momento senza ordine del giorno) che, a differenza di quanto faceva Angela Rosso che gestiva il C.d.A penalizzando i quiescenti, ha convocato i consiglieri per un franco scambio di opinioni "ufficiose" in un post-consiglio che permettera' finalmente  a Filippo di muoversi come sa e che noi attendiamo con fiducia. Attendiamo pertando con fiducia una relazione su un'incontro che giudiziamo importante e ringraziamo in anticipo Filippo per quanto potra' fare.
Di seguito riportiamo integralmente la lettera aperta di Ernesto Tagliarini al Presidente del Fondo (il documento non compare tra gli allegati al bilancio pubblicati sul sito), che nonostante sia contraddistinta da un'eccessiva verbosita', contiene comunque alcuni spunti di riflessione interessanti:

 

Buon giorno Signor Presidente, Signori Delegati e Consiglieri

mi chiamo Tagliarini Ernesto e molti di voi gia' mi conoscono per il mio passato impegno in qualita' di responsabile di una Organizzazione Sindacale che, insieme ad altre presenti nel Gruppo Intesasanpaolo, ha contribuito alla costituzione dell'attuale Fondo Sanitario considerato uno dei pilastri del welfare del primo gruppo bancario italiano.

La creazione del nuovo Fondo Sanitario ha scontato sicuramente e necessariamente una mediazione tra due grosse realta' quali erano le vecchie Casse Sanitarie dei due gruppi bancari che erano entrati in fusione.

Questo ha permesso di razionalizzare ed armonizzare il sistema favorendo anche l'aggregazione di tutte quelle realta' che non beneficiavano di casse

sanitarie ma di polizze, permettendo a tutti i dipendenti del Gruppo Intesasanpaolo di beneficiare di un unico strumento importante per la salute e la prevenzione soprattutto in un periodo che vede tagli importanti da parte del Sistema Sanitario Nazionale.

Questo mio appello non deve essere interpretato come una critica a cio' che e' stato fatto ma, a distanza di piu' di otto anni dalla sua nascita, forse si rende

necessaria una revisione per rendere piu' equo e trasparente il sistema.

La mia lettera, nel rispetto delle decisioni prese a suo tempo, vuole rappresentare la sintesi delle istanze del mondo dei pensionati di cui faccio parte dal 1° gennaio 2018 che, dal mio punto di osservazione, svolgendo un ruolo attivo in altre realta' del welfare aziendale (Fondo Unico di Gruppo e Onlus Aziendale), mi hanno permesso di raccogliere suggerimenti da portare alla vostra attenzione nell'intento di eliminare quella fase di conflitto che vede gli uni contro gli altri nel momento del passaggio, da dipendenti a pensionati, dimostrato dal fatto che, piu' di 1/3 di colleghi, quando diventano pensionati,

non rinnovano l'iscrizione al Fondo Sanitario.

Questa situazione porta ad aggravare economicamente sempre di piu' la sezione dei pensionati perche' chi lascia sono soprattutto coloro che, non avendo problemi di salute al momento del pensionamento, ritenendo iniquo il sistema, non rinnovano l'iscrizione facendo gravare i costi su un numero di soci pensionati sempre minore nel momento di maggior bisogno sanitario.

Nell'era del digitale, assisto quotidianamente sui social a critiche e strumentalizzazioni da parte di chi lascia il Fondo Sanitario che, per giustificare la loro scelta personale, delegittimano cercando di influenzare le scelte di altri attraverso disinformazione di ogni genere.

L'esperienza che ho maturato in circa 37 anni di attivita' sindacale, rivestendo anche cariche di responsabilita', mi hanno insegnato che i conflitti fini a se

stessi, non risolvono i problemi ma, solo un dialogo franco e trasparente tra le parti, puo' portare a soluzioni condivise usando buona volonta' ed intelligenza.

Di seguito elenco alcune proposte che potrebbero, a mio parere, trovare condivisione ed interrompere quel circuito di disaffezione che si e' creato dalla

nascita del Fondo Sanitario ad oggi, considerando che, chi e' preposto a fare accordi, prima o poi diventera' a sua volta pensionato trovandosi' cosi' a sua

volta, dall'altra parte della barricata.

1) promuovere un'iniziativa bipartisan (a favore di iscritti e pensionati) per il riconoscimento, con riserva, della quota differita entro l'anno solare di competenza fiscale ovvero la sostituzione con altro meccanismo di salvaguardia. Cio' ovvierebbe all'attuale complicazione burocratica-fiscale del

meccanismo con aggravio anche di costi per l'interessato in sede di dichiarazione dei redditi.

2) promuovere la modifica statutaria dell'art. 25, comma 5 prevedendo che, all'atto del pensionamento, la quota ideale di patrimonio, passi alla gestione dei quiescenti, indipendentemente dal fatto che venga rinnovata l'iscrizione riducendo il rischio di vedere la sezione in disavanzo.

3) promuovere la riduzione della percentuale di contribuzione prevista per i famigliari fiscalmente a carico dei pensionati, allineandola il piu' possibile a quella degli iscritti in servizio. Viviamo in una societa', quella italiana, che per il perdurare della crisi economica da piu' di un decennio, vede i nostri figli restare presso la casa genitoriale per un tempo ben piu' lungo che in passato gravando ulteriormente sul bilancio famigliare gia' ridotto per via del

pensionamento. La penalizzazione sulle prestazioni, mi pare misura piu' che sufficiente.

4) prevedere per i figli fiscalmente non a carico dei pensionati sino ad un'eta' che io indico in 30 anni, una riduzione dell'attuale aliquota rivedendo la soglia attuale di reddito. Questa modifica si rende necessaria per la precarieta' di lavoro dei nostri figli che molto spesso sono costretti a fare lavori saltuari che per pochi euro li portano a splafonare l'attuale importo.

5) considerando il fatto che solo i dipendenti in servizio alla data del 1 gennaio 2008 possono beneficiare della LTC (N.d.R.: long term care) nazionale, introdurre questo istituto anche nel Fondo Sanitario mi pare una buona idea. Questa possibilita', a mio parere, potrebbe arrestare l'emorragia di uscite dal Fondo, riconciliare la causa in corso permettendo di utilizzare i fondi bloccati a tale scopo.

Naturalmente il mio appello e' rivolto a voi affinche' lo possiate trasmettere ai nuovi consiglieri e delegati che si apprestano a sostituirvi, alle Organizzazioni Sindacali e all'Azienda per addivenire al miglioramento complessivo delle attuali condizioni del nostro Fondo. A tal riguardo, faccio riferimento al convegno di qualche mese fa presso l'Universita' Bocconi di Milano dove, i rappresentanti di Intesasanpaolo intervenuti, hanno ripetutamente sottolineato l'importanza di una maggiore solidarieta' intergenerazionale.

Ringrazio tutti voi per l'attenzione che avete prestato ringraziandovi comunque per il lavoro che avete svolto seppur tra mille difficolta' augurando ai subentranti un augurio di buon lavoro per il bene di tutti noi confidando nelle vostre capacita' e sensibilita'.

Ernesto Tagliarini