Previmedical.
Da qualche tempo
imperversano le lamentele su
Previmedical. Per capire il
motivo dei disservizi basta fare
un giro su Google, che riporta
articoli di stampa circa la
diatriba fra i dentisti,
assistiti anche da alcune loro
Associazioni, e Previmedical,
concernente i pazienti iscritti
a Me'tasalute, il Fondo
Sanitario Integrativo dei
metalmeccanici. Ho avuto modo di
ascoltare personalmente
lamentele anche presso diverse
strutture sanitarie
convenzionate diverse dagli
odontoiatri. E' evidente che si
tratta di un problema del tutto
estraneo al nostro Fondo
Sanitario, ma che indirettamente
finisce con il danneggiare anche
noi, sia perche' Previmedical,
dopo l'acquisizione della
convenzione Me'tasalute, si
trova in difficolta'
amministrative che si
ripercuotono anche sul servizio
verso i nostri colleghi, sia
perche' diversi professionisti
finiscono col fare di ogni erba
un fascio, coinvolgendo anche i
pazienti iscritti al nostro
Fondo nei loro problemi con
Previmedical dovuti ad altri
fattori.
Nei giorni scorsi e' stata
recapitata al Presidente e al
Direttore del Fondo Sanitario
Intesa una lettera, supportata
da diverse centinaia di firme di
iscritti, che elenca una serie
di disfunzioni rilevate a carico
del Fondo Sanitario, molte delle
quali sono riferite al servizio
di Previmedical. Ho avuto
assicurazioni che c'e' stato un
intervento presso il suddetto
outsourcer, ai massimi livelli.
Sullo stesso argomento ero
intervenuto nel Consiglio di
Amministrazione del 22 novembre,
nonche' in sede di Commissione
Amministrativa.
Risultato
dell'esercizio 2018.
Ancorche' il bilancio sia ancora
a livello previsionale (per i
dati definitivi occorre superare
il mese di marzo, termine per la
presentazione delle richieste
per il 2018), abbiamo un dato
certo, che e' quello della
gestione finanziaria, relativa
all'impiego del patrimonio del
Fondo. Sino al mese di settembre
tale risultato era pressoche' in
pareggio, ma gli ultimi tre mesi
hanno visto un tracollo della
gestione, che si e' chiusa con
una perdita che supera (a
livello consolidato attivi piu'
quiescenti) i 4 milioni di euro,
contro un utile di 3,5 milioni
del 2017. Unitamente ad un
aumento dell'importo erogato in
prestazioni, questa de'bacle
portera' ad un avanzo
d'esercizio della gestione
attivi previsto fra 1,5 e 2,0
milioni di euro, che verranno
girati interamente alla gestione
quiescenti come contributo di
solidarieta'. Tale importo e'
ovviamente del tutto inadeguato
a coprire il risultato negativo
atteso della gestione quiescenti,
il cui disavanzo dovra' essere
colmato in parte con riserve e
in parte con una percentuale
della quota differita.
Quest'ultima verra' pertanto
liquidata solo parzialmente e in
una misura presumibilmente
inferiore al 50% di quella
accantonata.
Oltre al danno economico,
l'incertezza sull'ammontare
della differita spettante a
ciascuno di noi ci creera' delle
difficolta' in sede di
dichiarazione dei redditi.
Anche nel Consiglio di
Amministrazione odierno sono
intervenuto per chiedere
l'abolizione della quota
differita. Ovviamente gli
esponenti della Banca nel
Consiglio non sono dello stesso
parere; non dispero tuttavia che,
prima o poi, la soluzione di
questo nodo venga affrontata.
Modifiche
Contributi/Prestazioni
Corrono voci sparse circa un
aumento delle contribuzioni e/o
modifiche alle prestazioni per
ritrovare l'equilibrio delle
gestioni. Mi sono addirittura
arrivate notizie circostanziate
circa la misura dei cambiamenti.
L'argomento non puo' non essere
stato affrontato dalle Fonti
Istitutive ma, al momento, non
mi risulta ci sia alcunche' di
concreto, ne' credo che si possa
pensare seriamente ad assumere
provvedimenti prima della
chiusura a consuntivo del
bilancio 2018. Occorre ribadire,
e non manchero' di farlo ogni
volta ne avro' occasione, che la
componente maggiore del cattivo
risultato 2018 e' da imputare
all'andamento dei mercati
finanziari nell'ultimo periodo
dell'anno e alle conseguenti
perdite sull'investimento delle
riserve. Peraltro, una parte di
tali perdite sono state
recuperate nel mese di gennaio,
ma questo verra' rilevato nel
nuovo esercizio. E' vero pero'
che si prevede, per entrambe le
gestioni, anche un peggioramento
del risultato operativo, ma le
Fonti dovranno ragionare e
eventualmente operare solo a
bocce ferme e con la massima
cautela, tenendo presente che
una fuga degli iscritti
quiescenti in conseguenza di una
modifica alle condizioni
potrebbe moltiplicare il
processo peggiorativo, perche'
finirebbero col permanere nel
Fondo gli iscritti piu'
bisognosi di cure e quindi di
maggiore onerosita', rendendo
addirittura controproducenti
eventuali misure prese.
Milano, 7
febbraio 2019
Filippo Vasta |