Cassa Sanitaria Intesa - Consiglio d'Amministrazione 4 giugno 2019 - Dichiarazione di voto
Tratto da un comunicato dell'Associazione Amici Comit - Piazzascala

 

Crediamo che tutti conoscano la storia della Cassa Sanitaria Intesa, sorta all'atto della nascita di Intesa BCI , caratterizzata da un apprezzabile funzionamento e da una completa solidarieta' intergenerazionale.
Successivamente, all'atto della fusione con Sanpaolo, la nuova Intesasanpaolo ha subito approfittato dell'occasione per sostituire un ente che funzionava (la vecchia Cassa Sanitaria) con la normativa della cassa del Sanpaolo (il nuovo Fondo Sanitario Integrativo), penalizzante per il personale in quiescenza a causa della separazione di iscritti in servizio e in pensione: in tal modo e' stata limitata la piena solidarieta' intergenerazionale e sono state introdotte le cosiddette quote differite che, pur in vigore per le sole prestazioni a rimborso, stanno causando ai pensionati tanti problemi in sede di dichiarazione dei redditi senza contare che potrebbero obbligarli a pagare una quota aggiuntiva alla contribuzione annuale.
Per cercare di modificare lo stato di fatto tre consiglieri della Cassa hanno impugnato - nell'interesse del personale in quiescenza - la delibera di trasferimento al Fondo Sanitario di ca. 30/mln. di liquidita': da osservare che la cifra costituisce meno di un quinto delle riserve complessive, quantificabili in oltre 160/mln. e che i tribunali hanno dato ragione agli attori . Ciononostate la Cassa ha presentato ricorso in Cassazione, che quasi sicuramente verra' respinto con una perdita ulteriore di soldi degli iscritti.
Nonostante questa mossa, che condividiamo in pieno, abbia solo un valore morale in quanto non provoca danni finanziari al Fondo, qualcuno ha osservato che era sbagliata in quanto quei 30/mln. potevano essere utilizzati e non immobilizzati: per quanto ovvio l'osservazione e' risibile data la modestia della cifra (30/mln. su 160/mln.totali). Infatti il tentativo dei tre colleghi cercava e cerca ancora solo di "convincere" la controparte ad abbandonare l'atteggiamento vessatorio nei confronti del personale in quiescenza: tuttavia la pervicace ostinazione di Banca e Sindacati ha respinto sdegnosamente la proposta di conciliazione dei tre colleghi che contavano di ottenere un'accettazione quantomeno parziale delle loro richieste.
Di seguito presentiamo una nota di uno dei consiglieri opponenti, Sergio Marini, che in occasione del C.d.A. del 4 giugno ha espresso voto contrario all'approvazione del bilancio della Cassa Sanitaria: e' opportuno che si conosca il reale oggetto del contenderea  in quanto sull'argomento abbiamo visto molte considerazioni inappropriate, anche da parte di chi riteneva di essere ferrato sulla questione.
 

Cassa Sanitaria Intesa
Consiglio d'Amministrazione del 4 giugno 2019 - Dichiarazione di voto

Il Consigliere Marini rende la seguente dichiarazione di voto,  anche a nome degli altri Consiglieri che qui rappresentano i "pensionati":
Dichiaro voto contrario, ritenendo la delibera in violazione di almeno tre norme statutarie e, per l'esattezza:

  • - dell'art. 20 comma h) dello Statuto che prevede che "..il Consiglio di Amministrazione predispone e presenta all'approvazione dell'Assemblea dei Soci il rendiconto annuale nonche' la relazione generale attinente alla situazione finanziaria e all'attivita' svolta e programmata";
  • - dell'art 18 dello Statuto che prevede al primo capoverso che "...l'Assemblea dei Soci approva il rendiconto annuale e le relazioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori". e, all'ultimo capoverso, che "...la deliberazione relativa all'approvazione del Rendiconto annuale e delle relazioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori e' valida con il voto favorevole del 50% + 1 dei votanti";
  • - dell'art. 6 dello Statuto della Cassa - secondo comma - "Nel caso di scioglimento della Cassa, il Consiglio di Amministrazione provvedera' a
       - nominare uno o piu' liquidatori, determinandone i poteri;
       - deliberare in ordine alla devoluzione delle eventuali attivita' risultanti dalla chiusura della liquidazione".

Tali procedure non sono state rispettate nella delibera del Consiglio del 18 ottobre 2010, delibera successivamente annullata dal Tribunale di Milano con sentenza di I grado del 27 giugno 2014 e dalla Corte d'appello di Milano con sentenza n.3030/17 del 29 giugno 2017; su ricorso presentato dalle controparti, la vertenza e' stata radicata presso la Suprema Corte di Cassazione.
Ad ulteriore  sostegno delle proprie tesi, il Consigliere ricorda che, nell'ambito dell'accorpamento dei Fondi Pensione del Gruppo Unicredit, il Consiglio del Fondo  Pensioni CRT ha inoltrato ai propri Iscritti una lettera che ricalca le tesi da sempre sostenute dai ricorrenti.
Cita testualmente:
 "..sul tema della confluenza del nostro Fondo in quello di Gruppo, sono intervenuti alcuni accordi sindacali che ne hanno tracciato la prospettiva realizzativa. Da cio' alcuni potrebbero, erroneamente, aver inteso che tali accordi sindacali provochino  direttamente il suo trasferimento nel Fondo di Gruppo. Non e' cosi'. L'iter, ripetiamo, si completa e  consolida solo con il consenso degli iscritti, attraverso il referendum."

 Il Consigliere Sergio Marini conclude il suo intervento affermando che il Consiglio di Amministrazione della Cassa Sanitaria  Intesa, con l'approvazione in via definitiva del Bilancio 2016, esercita un potere che non gli e' stato attribuito dallo Statuto e si riserva, ricorrendone i presupposti, di valutare la possibilita' di impugnare la presente delibera; egli resta in ogni caso disponibile ad esaminare proposte di conciliazione che possano porre fine al contenzioso in essere; inoltre ricorda che una proposta di transazione in tal senso e' stata formulata dai ricorrenti sia in questo Consiglio, sia nel corso della prima udienza tenutasi presso il Tribunale a Milano nel giudizio di I grado, oltreche' nella recente udienza di Appello in II grado, presso il medesimo Tribunale, prima della pronuncia in appello dello stesso Tribunale a favore dei ricorrenti.

Sergio Marini

Milano, 4 giugno 2019