replica ad alcune considerazioni su certe affermazioni
circolate sul web
Come
noto, il sito piazzascala.it appoggia con decisione le
candidature di colleghi realmente indipendenti dalla
Banca e dalle Organizzazioni Sindacali, caratteristiche
che riconosciamo soprattutto nella lista "Lista
Pensionati Uniti per il Fondo Sanitario": nei giorni
scorsi e' stato contestato il periodo di appartenenza al
Direttivo del collega ex Comit Filippo Vasta con
affermazioni completamente fuori luogo: Filippo si e' sentito in
dovere di dare luogo a un avvicendamento nel ruolo
come dovrebbe succedere in tutte le organizzazioni che
si rispettino. Tutti voi
sapete quanto ha fatto e continua a fare Filippo per
migliorare la posizione dei pensionati in seno all'ente
e quanto si e' dedicato a dirimere con successo i
problemi dei colleghi per ottenere i pagamenti da parte
di un Fondo spesso un po' troppo fiscale. Con vivo
piacere pubblichiamo una replica a certi scritti a
nostro giudizio quantomeno ingenerosi e demagogici (presumibilmente
mossi dal clima di campagna elettorale per le
segnalazioni delle liste dei pensionati) che permette di
chiarire a fondo la questione.
Alcune affermazioni dei promotori della lista Pensionati
per la Solidarieta' fra Generazioni, contenute in un blog
di recente pubblicazione, non meriterebbero di per se
alcuna risposta per la loro intrinseca assurdita'.
Tuttavia un momento di riflessione va fatto, perche' lo
strumento della disinformazione e' molto di moda, anche
in avvenimenti ben piu' drammatici della semplice
elezione degli organi di un'Associazione.
Si comincia con il criticare l'avvicendamento negli
incarichi, come se questo costituisse un aspetto
negativo. A parte il fatto che la gravosita'
dell'incarico non puo' essere sottovalutata, ne' si puo'
imporre ad alcuno di ricandidarsi contro la sua volonta',
l'alternanza garantisce nuovo entusiasmo ed una
rinnovata visione dei problemi. Peraltro, l'attuale
consigliere in scadenza, che aveva espletato la stessa
funzione nella prima consiliatura del 2011, aveva
accettato di riproporsi nel 2018 proprio perche'
l'andamento del FSI richiedeva, in quel momento, una
persona di provata esperienza. Le Associazioni ritengono
di avere sempre al proprio interno una rosa di persone
tale da consentire scelte all'altezza e non
costituiscono un gruppo retto da un'oligarchia (nel
caso, un triunvirato).
Nello specifico, poi, non corrisponde per nulla alla
realta' dei fatti ed e' priva di ogni fondamento
l'affermazione circa le assenze del Rappresentante dei
Pensionati eletto nella nostra Lista in tutte le
Assemblee annuali dei Delegati.
Passando al tema della nota vertenza, non vogliamo
credere che quanto affermato sia dovuto a mala fede:
probabilmente si tratta solo di ignoranza
sull'argomento, ma cio' non toglie che delle informazioni
errate sono sempre censurabili e deprecabili.
Intanto escludiamo, per evidente assurdita', che il
peggioramento delle condizioni attuato dalle Fonti
Istitutive, attraverso gli accordi del 2012 e 2013,
tragga origine da una ritorsione contro tutti i
Pensionati, in conseguenza della ribellione dei quattro
consiglieri di Cassa Intesa. Questa e' un'ipotesi che puo'
aver luogo solo in una mente infantile. Sono stati
provvedimenti derivanti, ovviamente, dalla suddivisione
delle gestioni in barba al principio della solidarieta',
con la creazione di una gestione strutturalmente in
squilibrio finanziario, e perfettamente conseguenti con
tale iniqua determinazione di azienda e sindacati.
Per quanto riguarda il danno patrimoniale arrecato agli
iscritti quiescenti dalla mancata disponibilita' della
quota di patrimonio proveniente da Cassa Intesa va
precisato che:
Nel 2011, il disavanzo di 5,6 milioni di euro venne
coperto a termini di statuto, ricorrendo al 10% del
patrimonio che era allora ancora integro, confiscando
l'intera quota differita e addebitando un'ulteriore
contribuzione a saldo.
Nel 2012, dato che il Consiglio non ritenne prudente,
con la causa in corso, l'utilizzo del 10% della riserva
proveniente dalla Cassa Intesa (7.017.451 la parte
afferente ai pensionati), venne concesso dalle Fonti
Istitutive un contributo straordinario di Euro 1,5
milioni. La quota differita di 4,8 milioni fu totalmente
utilizzata a copertura della perdita. Poiche' lo Statuto
fissava nel 10% il limite massimo di utilizzo delle
riserve, risulta marginale il danno derivante dalla
mancata disponibilita' delle riserve ex Cassa Intesa (10%
= 701 mila euro), considerato che verosimilmente non
avrebbe avuto luogo l'erogazione del contributo
straordinario.
Nel 2013 la quota differita fu distribuita pressoche'
integralmente (trattenuti 0,8 pagati 5,3 milioni di
euro).
Dal 2014 in avanti la Gestione Pensionati chiudera'
sempre in avanzo d'esercizio (anche perche' nel frattempo
era stata elevato al 6% il contributo di solidarieta'),
con l'eccezione del 2018, in conseguenza delle perdite
di quell'esercizio sulla gestione finanziaria. Nello
stesso 2014, dopo la chiusura del bilancio, avvenne il
trasferimento effettivo a Cassa Intesa dei 7.017.451
euro della Gestione Quiescenti e di 26.107.209 della
Gestione Attivi. Tenendo conto che nei tre anni, dal
2011 al 2013, la Gestione Attivi accantonava avanzi per
circa 40 milioni, si percepisce l'assoluta inutilita' del
danno arrecato alla categoria pensionati, derivante da
un'evidente e precisa scelta politica.
Tuttavia il blog suddetto, anche in passato, ha
insistito sul presunto danno arrecato dalla vertenza
alla platea dei pensionati, senza tenere conto, forse
perche' la loro autoreferenza non li induce a leggere
quanto gli altri pubblicano, che sin dalla prima
sentenza i ricorrenti avevano proposto una transazione
basata sull'abolizione della quota differita e su
garanzie nel ripianamento del disavanzo d'esercizio dei
quiescenti, svincolandolo dal risultato di gestione
degli attivi. Lo scopo della vertenza era solo quello di
ottenere miglioramenti. Quando finalmente queste
condizioni sono state ottenute nell'accordo del 5
novembre 2021, unitamente ai primi passi verso un
avvicinamento delle posizioni fra le due gestioni, si e'
debitamente proceduto alla scrittura della transazione,
come nella logica delle cose e nell'interesse di tutti,
pensionati e attivi. Il mantenimento del 3% e' nato
dall'evidente fair play instaurato dagli avvenimenti. Si
da' il caso che il principale sostenitore del 5% era il
sindacato cui appartiene (o apparteneva) uno degli
amministratori del blog e candidato della lista.
Nessuno discute la validita' delle iniziative dei
promotori del blog. Ma non e' il caso ne' di vantare
primariati, ne' di fare le mosche cocchiere. Ogni apporto
e' stato utile e ha contribuito al risultato. Di fatto
pero' sono state le azioni dei membri del Consiglio, e in
particolare della parte elettiva, ivi compreso il nostro
rappresentante, ad essere di stimolo alle iniziative
assunte dalle Fonti Istitutive. Ma questo fa parte dei
doveri istituzionali. Quel che conta e' il risultato
ottenuto ieri e, soprattutto, quello che sara' possibile
ottenere nel domani.