IL SALUTO DI FILIPPO VASTA
Con il 30 giugno 2022 avra' termine il mio
mandato di Consigliere d'Amministrazione del Fondo Sanitario. Sin
dall'inizio ho considerato questo incarico come l'ultimo, sia per
obiettivi limiti di eta', sia perche' credo che questi impegni
richiedano un giusto avvicendamento. Sono infatti convinto che il
Consiglio non debba essere un club esclusivo, ma un organo aperto a
idee ed energie nuove.
Se devo fare un bilancio di questi quattro anni, esso non riguarda
la mia persona, ma il Consiglio nel suo insieme. Mi e' capitato di
cogliere qua e la' l'idea che il consigliere dei pensionati debba
essere in conflitto permanente con gli altri diciotto membri,
spendendo tempo ed energie in rivendicazioni e recriminazioni.
Questo atteggiamento puo' trovare consenso anche ampio, assecondando
alcuni tratti della vita politica del nostro Paese, ma e', a mio
avviso, velleitario e controproducente in un organismo
amministrativo dove l'apporto di tutti deve trovare una sintesi
comune per espletare al meglio i compiti ad esso riservati dallo
statuto.
Fra questi compiti, notoriamente, non rientrano le decisioni
relative agli introiti costituiti dalle contribuzioni e alle
erogazioni rappresentate dalle prestazioni sanitarie. Le modifiche
di queste voci, che sono le piu' importanti del bilancio e quelle
che maggiormente interessano gli iscritti, vengono gestite mediante
accordi sindacali. In questi quattro anni il Consiglio non si e'
pero' limitato a recepire supinamente le decisioni delle cosiddette
fonti istitutive ma ha, attraverso le competenze dei propri membri e
la costante analisi degli eventi associativi, esercitato
collettivamente un'azione determinata e puntuale che ha trovato
naturale sbocco nelle ultime modifiche allo statuto e ai regolamenti
sancite nell'Accordo del 5 novembre 2021.
Si e' cosi' arrivati all'abolizione della quota differita, alle
garanzie relative al contributo di solidarieta' della Gestione
Attivi verso quella dei Quiescenti, ad una prima riduzione delle
differenze contributive fra le due gestioni, ad un innalzamento dei
massimali e ad una riduzione delle franchigie della Gestione
Quiescenti, provvedimenti che hanno consentito anche di mettere fine
alla vertenza sorta a seguito del passaggio dalla Cassa Intesa al
Fondo Sanitario. Sono molto soddisfatto di aver dato il mio
contributo per la positiva risoluzione di questo contenzioso che
avrebbe potuto, in caso di proseguimento, generare una
conflittualita' diffusa del tutto estranea alla natura solidaristica
del Fondo Sanitario.
Sia io che voi partecipiamo, per nostra libera scelta, alle nostre
Associazioni. Si tratta della naturale prosecuzione della nostra
vita lavorativa, del comune sentire sviluppato negli anni di
servizio attivo e dei rapporti di amicizia mantenuti dopo il
pensionamento. E' quindi naturale che i rappresentanti dei
pensionati negli Organi del Fondo Sanitario vengano scelti fra di
noi. In questa occasione e' emersa la figura di Marina Bertolini,
che ha tutte le caratteristiche e la competenza per continuare il
lavoro da me svolto nel mandato che sta per scadere. Per l'Assemblea
dei Delegati viene riproposta la prestigiosa candidatura di Gilberto
Godino, che ci ha gia' rappresentato nei quattro anni trascorsi. I
nostri candidati sono sulle liste denominate Pensionati Uniti per il
Fondo Sanitario, insieme ad altri colleghi che hanno gentilmente
dato il loro nome per completare il quadro previsto dal Regolamento
elettorale (supplente, riserve). Ricordiamo che coloro che saranno
eletti interpreteranno gli interessi di tutti i pensionati, iscritti
o meno alle Associazioni.
Mi risulta che in questa tornata elettorale concorra un'altra
organizzazione che sviluppa piu' assiduamente di noi i meccanismi
dei cosiddetti social media, dove vengono fornite informazioni di
indubbia utilita' per gli aderenti, ma dove talvolta sono stati
espressi concetti e giudizi non coerenti con la realta' degli
avvenimenti. La concorrenza elettorale e' il sale della democrazia.
E' certo che le Associazioni di cui facciamo parte non promettono
cio' che non e' poi possibile realizzare, ma assicurano che i propri
candidati svolgeranno le loro funzioni con impegno e onore e si
batteranno per gli interessi della nostra categoria. C'e' infatti un
percorso da proseguire per avvicinare ulteriormente le due gestioni
in materia di contribuzioni e prestazioni e per dare ai pensionati
una rappresentanza negli organi societari proporzionata alla loro
consistenza numerica. Si tratta di rafforzare il principio che il
welfare, per essere autentico, deve coprire tutta la vita del
lavoratore, anche quando il volgere degli anni lo lascia fuori dalle
mura aziendali. La scelta di chi ci rappresentera' e', in
definitiva, rimessa alla libera volonta' di voi elettori, prima con
la sottoscrizione delle liste elettorali e successivamente
esercitando il vostro diritto di voto.
Il mio non e' un commiato, poiche' quale membro di Amici Comit
continuero' ad assistere, nei limiti delle mie conoscenze, sia i
nostri soci, sia gli amici delle Associazioni sorelle.
Un fraterno saluto,
Filippo Vasta
Febbraio 2022