quarta puntata - 28 luglio
Stanchezza, piu' ottima zanzariera, piu' forse la puzza mosquitorepellente della nostra vitamina B12 hanno
consentito un sonno tranquillo ed un risveglio con il
canto del gallo, che a detta degli altri hanno cantato
tutta la notte. Tutto il campo e' sveglio, la corsa al pissing room
e' frenetica (colpa anche del wine rice?),
piu' leggeri siamo pronti all'inizio del nuovo
spettacolo, protagonisti prima di tutto noi che voraci
ci lanciamo verso la 1a colazione a base di fagioli,
uova e tanta frutta, poi cominciano i nostri amici Iban
che entrano in scena nei loro tradizionali costumi fatti
di ...pelle e qualche piuma e con i loro tatoo's, ci danno
dimostrazione della loro abilita' con le blowpipe, delle
cerbottane lunghissime da cui fanno partire freccette di
legno micidiali quando sono intinte nei veleni. Scendono
in pista i galli, e' il loro turno di scena, sono galli
da combattimento, ma piu' che una lotta cruenta la loro
sembra una danza esaltata dagli splendidi colori dei
loro piumaggi, per noi una curiosita', per gli Iban un
eccitante derby vissuto con palpitante passione e
partecipato con incitamenti.
E' l'ora, walking in the jungle, accompagnati da un
guerriero (sic!) Iban armato di blowpipe per difenderci
dai "cattivi", intorno a noi un mare verde infinito,
fitto, quasi impenetrabile; scopriamo la pianta dentrificio, la pianta emostatica, la pianta della carne
(perche' ne contiene le stesse proteine), la pianta
carta-vetrata e fiori e ancora fiori. Alla prima sosta
tutti ci cimentiamo con la blowpipe usando come
bersaglio una foglia e bisogna dire tutti con discreti
risultati, merito del maestro che qui ci lascia per
andare verso la sua giornata di caccia e Gary prende il
.... sentiero sbagliato, ci perdiamo e nel luogo meno
ameno: un cimitero. Ma storta va diritta viene, abbiamo cosi' la possibilita' di penetrare nel fondo dei costumi
di questo popolo, cogliendo anche il loro modo di
intendere la morte come prosecuzione della vita in un
altro mondo, quindi alla sepoltura accompagnano il de cuius con tutti gli oggetti a lui piu' cari, perche' possa
continuare a sentirsi a suo agio anche nell'aldila'. Ecco
allora su una tomba una poltrona, su un'altra arnesi per
la caccia e per la pesca e su un'altra tante bottiglie
di wine rice, ovviamente vuote, deve essere la tomba del
beone del villaggio. Gary vagola nella foresta alla
ricerca della via smarrita, fa caldo e si suda tanto,
seduti sulle tombe cerchiamo di cogliere ogni piu'
piccolo refolo, ecco Gary, ma ha la faccia sconsolata;
ci spostiamo verso il fiume e qui con i piedi a mollo
nelle fresche acque del Lemanak la situazione sotto il
profilo calura migliora, almeno per noi, mentre Gary
parte per l'ennesima ricognizione. Piacevolmente ciacolando e sempre con i piedi a mollo quasi non ci
accorgiamo che il tempo passa e Gary non ....torna,
all'improvviso un motore e dall'ansa del fiume
finalmente due tambang con Gary, che non trovando il
sentiero..., ha preso la scorciatoia. E cosi' la parte
finale del walking si trasforma in un piacevole cruiser
fuori programma, solo per noi pero' perche' i nostri Iban
fanno una fatica boia per spingere la barca nelle secche
e nelle pietraie: tra la vegetazione alta una colonna di
fumo, vuoi vedere che come l'anno prima nel Kalimantan
ci ritroviamo con un altro grosso incendio? Niente
paura, e' solo un profumato allarme, infatti la parte del
gruppo guidata da un iban vero ci ha preceduto su una
specie di isolotto, dove all'aperto sta gia' preparando
il pranzo usando il metodo di cottura con il bambu' o
"bamboo cooking".
E' un'altra esperienza particolare e, perche' no, molto
saporita, tutto il cibo viene cotto in canne di bambu' e
avvolto in foglie di banano, praticamente a vapore:
riso, verdure, pollo, e per gradire anche delle brochettes e ovviamente tanta buona frutta, unico neo la
mancanza di una bevanda fredda, ma solo acqua o the' ....caldi, e per bere bicchieri di canna di bambu' molto
originali, un'atmosfera molto calda, in tutti i sensi,
tranne per i piedi che restano rigorosamente a mollo.
Dopo pranzo c'e' chi pennica e chi si lancia in
improbabili imitazioni di Tarzan con uno show tra le
liane e splash nel fiume, gli iban si divertono e
spacconeggiano, ma un ragazzo inglese li ammutolisce
dimostrando una eccellente preparazione per questa
tipica forma di jungle walk. Si ritorna e finalmente
c'e'
un po' di frescura, la barca in movimento crea una
brezza piacevole e il ritorno alla longhouse con favore
di corrente e' molto piu' agevole. Fermata extra,
visitiamo un'altra longhouse lungo il fiume, piu'
piccola, e' una comunita' di ca 50 persone, solito
rituale, solite scale impossibili, solito living pieno
di stuoie che questa volta affrontiamo serenamente a
piedi nudi, solito scambio di doni cioe' sigarette,
caramelle e biscottini contro wine rice, offertoci
questa volta non dal capo tribu' impiumato e tatuato, ma
dal giovane figlio maschio accompagnato dalla sorella.
La tradizione si perpetua e gli O-ha si susseguono, o-ha
e il vino scende giu' finche' non ce ne e' piu'. Si riprende
la navigazione e si riprende a respirare aria fresca, il
sudore della longhouse e del wine rice si asciuga
rapidamente e altrettanto rapidamente si smaltiscono i
fumi dell'alcool. Finalmente a casa, manca poco al
tramonto e si approfitta di questi ultimi raggi di sole
per scattare ancora qualche foto e per ricominciare....a
sudare, ma per poco perche' un po' per pulizia e tanto
per piacere ci tuffiamo nelle fresche acque del Lemanak
che e'...favoloso, rinvigorente, tonificante e pulente.
In cielo anche stasera si alza una bella luna piena e
mentre aspettiamo la cena c'e' una piccola schermaglia
non d'amore con il gruppo di ragazzi anglo- americani,
invero abbastanza odiosi, soprattutto nella componente
femminile e in specie una di loro che parlava anche
....nel sonno alla sua vittima amica del cuore che noi
battezziamo jaaaaa, perche' in questo modo languido
interloquiva quasi a far solo respirare la
mitragliatrice umana. Fabio segna il confine e per
fortuna non usa lo stesso sistema con cui gli animali
segnano il loro territorio, ma usa solo del pane! Ci
sentiamo molto privilegiati questa sera, infatti il
nostro italian group resta in longhouse come la sera
prima (solo 6 persone con qualche ospite a tante zampe),
mentre nella longhouse vicina sono 25 arrivati nel
pomeriggio tra olandesi, tedeschi e anche 2 altri
malcapitati italiani: fate un po' i conti, 2 piedi a
testa fra gli umani e chi sa quanti fra gli altri
ospiti, quanti piedi profumeranno nella notte, visto che
non tutti sono andati al fiume a lavarsi? Fortunatamente
la soluzione non ci riguarda!! Per finire la serata e
cedere al Morfeo locale torniamo al villaggio, stasera
la cerimonia di benvenuto tocca ai nuovi arrivati
compreso danze e O-ha con il capo sempre a base di wine
rice etc. etc. etc., ne approfittiamo per rifinire il
nostro album di fotografie poi preferiamo starcene sotto
le stelle che stasera sono spente perche' ormai alta nel
cielo c'e' una grossa luna a farla da padrona e ad
illuminare i nostri sogni sempre piu' sereni.
(continua)
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Alah Bisa - Faizal Tahir & Amira Othman