la "(Fu)fi(s) Travel" in Malaysya - di Filippo Furia

quarta puntata - 28 luglio

Stanchezza, piu' ottima zanzariera, piu' forse la puzza mosquitorepellente della nostra vitamina B12 hanno consentito un sonno tranquillo ed un risveglio con il canto del gallo, che a detta degli altri hanno cantato tutta la notte. Tutto il campo e' sveglio, la corsa al pissing room e' frenetica (colpa anche del wine rice?), piu' leggeri siamo pronti all'inizio del nuovo spettacolo, protagonisti prima di tutto noi che voraci ci lanciamo verso la 1a colazione a base di fagioli, uova e tanta frutta, poi cominciano i nostri amici Iban che entrano in scena nei loro tradizionali costumi fatti di ...pelle e qualche piuma e con i loro tatoo's, ci danno dimostrazione della loro abilita' con le blowpipe, delle cerbottane lunghissime da cui fanno partire freccette di legno micidiali quando sono intinte nei veleni. Scendono in pista i galli, e' il loro turno di scena, sono galli da combattimento, ma piu' che una lotta cruenta la loro sembra una danza esaltata dagli splendidi colori dei loro piumaggi, per noi una curiosita', per gli Iban un eccitante derby vissuto con palpitante passione e partecipato con incitamenti.
E' l'ora, walking in the jungle, accompagnati da un guerriero (sic!) Iban armato di blowpipe per difenderci dai "cattivi", intorno a noi un mare verde infinito, fitto, quasi impenetrabile; scopriamo la pianta dentrificio, la pianta emostatica, la pianta della carne (perche' ne contiene le stesse proteine), la pianta carta-vetrata e fiori e ancora fiori. Alla prima sosta tutti ci cimentiamo con la blowpipe usando come bersaglio una foglia e bisogna dire tutti con discreti risultati, merito del maestro che qui ci lascia per andare verso la sua giornata di caccia e Gary prende il .... sentiero sbagliato, ci perdiamo e nel luogo meno ameno: un cimitero. Ma storta va diritta viene, abbiamo cosi' la possibilita' di penetrare nel fondo dei costumi di questo popolo, cogliendo anche il loro modo di intendere la morte come prosecuzione della vita in un altro mondo, quindi alla sepoltura accompagnano il de cuius con tutti gli oggetti a lui piu' cari, perche' possa continuare a sentirsi a suo agio anche nell'aldila'. Ecco allora su una tomba una poltrona, su un'altra arnesi per la caccia e per la pesca e su un'altra tante bottiglie di wine rice, ovviamente vuote, deve essere la tomba del beone del villaggio. Gary vagola nella foresta alla ricerca della via smarrita, fa caldo e si suda tanto, seduti sulle tombe cerchiamo di cogliere ogni piu' piccolo refolo, ecco Gary, ma ha la faccia sconsolata; ci spostiamo verso il fiume e qui con i piedi a mollo nelle fresche acque del Lemanak la situazione sotto il profilo calura migliora, almeno per noi, mentre Gary parte per l'ennesima ricognizione. Piacevolmente ciacolando e sempre con i piedi a mollo quasi non ci accorgiamo che il tempo passa e Gary non ....torna, all'improvviso un motore e dall'ansa del fiume finalmente due tambang con Gary, che non trovando il sentiero..., ha preso la scorciatoia. E cosi' la parte finale del walking si trasforma in un piacevole cruiser fuori programma, solo per noi pero' perche' i nostri Iban fanno una fatica boia per spingere la barca nelle secche e nelle pietraie: tra la vegetazione alta una colonna di fumo, vuoi vedere che come l'anno prima nel Kalimantan ci ritroviamo con un altro grosso incendio? Niente paura, e' solo un profumato allarme, infatti la parte del gruppo guidata da un iban vero ci ha preceduto su una specie di isolotto, dove all'aperto sta gia' preparando il pranzo usando il metodo di cottura con il bambu' o "bamboo cooking".
E' un'altra esperienza particolare e, perche' no, molto saporita, tutto il cibo viene cotto in canne di bambu' e avvolto in foglie di banano, praticamente a vapore: riso, verdure, pollo, e per gradire anche delle brochettes e ovviamente tanta buona frutta, unico neo la mancanza di una bevanda fredda, ma solo acqua o the' ....caldi, e per bere bicchieri di canna di bambu' molto originali, un'atmosfera molto calda, in tutti i sensi, tranne per i piedi che restano rigorosamente a mollo. Dopo pranzo c'e' chi pennica e chi si lancia in improbabili imitazioni di Tarzan con uno show tra le liane e splash nel fiume, gli iban si divertono e spacconeggiano, ma un ragazzo inglese li ammutolisce dimostrando una eccellente preparazione per questa tipica forma di jungle walk. Si ritorna e finalmente c'e' un po' di frescura, la barca in movimento crea una brezza piacevole e il ritorno alla longhouse con favore di corrente e' molto piu' agevole. Fermata extra, visitiamo un'altra longhouse lungo il fiume, piu' piccola, e' una comunita' di ca 50 persone, solito rituale, solite scale impossibili, solito living pieno di stuoie che questa volta affrontiamo serenamente a piedi nudi, solito scambio di doni cioe' sigarette, caramelle e biscottini contro wine rice, offertoci questa volta non dal capo tribu' impiumato e tatuato, ma dal giovane figlio maschio accompagnato dalla sorella. La tradizione si perpetua e gli O-ha si susseguono, o-ha e il vino scende giu' finche' non ce ne e' piu'. Si riprende la navigazione e si riprende a respirare aria fresca, il sudore della longhouse e del wine rice si asciuga rapidamente e altrettanto rapidamente si smaltiscono i fumi dell'alcool. Finalmente a casa, manca poco al tramonto e si approfitta di questi ultimi raggi di sole per scattare ancora qualche foto e per ricominciare....a sudare, ma per poco perche' un po' per pulizia e tanto per piacere ci tuffiamo nelle fresche acque del Lemanak che e'...favoloso, rinvigorente, tonificante e pulente. In cielo anche stasera si alza una bella luna piena e mentre aspettiamo la cena c'e' una piccola schermaglia non d'amore con il gruppo di ragazzi anglo- americani, invero abbastanza odiosi, soprattutto nella componente femminile e in specie una di loro che parlava anche ....nel sonno alla sua vittima amica del cuore che noi battezziamo jaaaaa, perche' in questo modo languido interloquiva quasi a far solo respirare la mitragliatrice umana. Fabio segna il confine e per fortuna non usa lo stesso sistema con cui gli animali segnano il loro territorio, ma usa solo del pane! Ci sentiamo molto privilegiati questa sera, infatti il nostro italian group resta in longhouse come la sera prima (solo 6 persone con qualche ospite a tante zampe), mentre nella longhouse vicina sono 25 arrivati nel pomeriggio tra olandesi, tedeschi e anche 2 altri malcapitati italiani: fate un po' i conti, 2 piedi a testa fra gli umani e chi sa quanti fra gli altri ospiti, quanti piedi profumeranno nella notte, visto che non tutti sono andati al fiume a lavarsi? Fortunatamente la soluzione non ci riguarda!! Per finire la serata e cedere al Morfeo locale torniamo al villaggio, stasera la cerimonia di benvenuto tocca ai nuovi arrivati compreso danze e O-ha con il capo sempre a base di wine rice etc. etc. etc., ne approfittiamo per rifinire il nostro album di fotografie poi preferiamo starcene sotto le stelle che stasera sono spente perche' ormai alta nel cielo c'e' una grossa luna a farla da padrona e ad illuminare i nostri sogni sempre piu' sereni.


(continua)


 

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Alah Bisa - Faizal Tahir & Amira Othman