settima puntata - 31 luglio
Risveglio con un bel sole, la abbondante pioggia ha
pulito l'aria e nel fresco del mattino si parte in tambang per un'altra escursione verso un'altra grotta,
questa volta non ci sono chilometri da fare, ma solo...
tanti scalini, veramente tanti, per raggiungere la Wind
Cave, la grotta del vento. Dopo la sudata per la
scalinata diciamo che la sottile brezza che ci accoglie
all'ingresso della grotta non e' proprio salutare (ahi,
ahi, ahi ci voleva la felpina direbbe Sergio
Santaniello), ma proprio questi refoli sono la
caratteristica di questa grotta che da questi prende il
nome. Lungo il camminamento le pareti increspate creano
quasi un effetto tendaggio, ora chiuse ora aperte, poi
davanti ai nostri occhi si apre la grande camera di
questa grotta, siamo al top della King's room, maestosa,
incastonata in uno scenario fantastico dove stalagmiti e
stalactiti disegnano figure quasi floreali. Decisamente
molto bella, ma ora al ritorno c'e' la scalinata che,
faticosa all'andata, diventa ora quasi pericolosa per
quanto e' scivolosa, qualcuno ci prova a cadere e ci...
riesce (abbiamo trovato un secondo Gigi). Riprendiamo la
nostra barca e ci dirigiamo verso l'ultima delle grotte
in catalogo: la Clearwater Cave, dove un fiume scorre in
mille rivoli scintillanti con le sue acque trasparenti;
e' la grotta piu' lunga e ancora solo parzialmente
esplorata, secondo quanto dettoci (o meglio capito)
misura oltre 100 km (si', 100 km) ed e' la settima
grotta piu' lunga al mondo: quali saranno le altre 6??
E' una curiosita' da appagare! Dimenticavo, anche qui
una fregatura: per arrivare all'ingresso un'altra scala
di soli 200 scalini (contati) in salita e 200 scalini
(pure contati) in discesa, per di piu' senza corrimano
protettivo, ma alla fine bisogna riconoscere che lo
spettacolo e' veramente... da cartolina. E poi al
ritorno c'e' un premio oltre al lunch (che certamente
premio non e'), il fiume all'uscita della grotta crea
una sorta di piscina naturale nelle cui acque fredde per
non dire gelide e' stato tonificante bagnarsi,
rilassante nuotare, doveroso farsi fotografare.
Ritorno in barca al resort e nuovo clima di tensione,
perche' bisogna quadrare il pranzo con la cena che non
c'e', non e' compresa, e risolvere in via definitiva il
problema del volo; si apre un ponte radio con Kuala
Lampur, partono fax e i toni si esasperano... la
Greenline si riserva di richiamare. La febbre cala e si
cerca di sfruttare al meglio il pomeriggio in questo
posto che, a parte le piccole contrarieta', resta un
angolo di paradiso. Si opta per una passeggiata in kajak
(vecchio mio sogno che si realizza: era una vita che
volevo rifare una pagaiata), solo Magda cede al sonno e
preferisce riposare. Nelle acque del Melinau River,
placide e fresche, con le prime pagaiate incerte poi
sempre piu' sicure ci avviamo alla scoperta di scorci di
paesaggi molto dolci, curiosiamo nella vita dei piccoli
villaggi lungo le rive e ci lasciamo incantare dallo
splendido volo degli snake-birds. Il silenzio e'
meraviglioso, rotto solo dal verso degli uccelli che
giungono dalla foresta (in prevalenza gli gne' dei
buceri o hornbill) o dagli alo' di qualche bimbo che
sguazza felice nel fiume: insomma lasciatemelo dire, e'
un'altra seduta dall'analista risparmiata.
All'improvviso... splash... Fabio si capovolge e cade in
acqua, spavento prima, risata poi e incazzatura finale
dello stesso che mette a fuoco le conseguenze
dell'accaduto: orgoglio ferito e occhiali persi. Rimessa
la barca in galleggiamento, riprendiamo a scivolare
lentamente sulle acque per cogliere ancora qualche
immagine nei colori del tramonto, per godere ancora di
questa sensazione di pace interiore, per scattare ancora
qualche foto da rivisitare nei momenti out di Mediolanum
city. Si ritorna al resort e la sensazione di pace
continua ... splash... e stavolta siamo tutti in
piscina a goderci Jacuzzi e il suo idromassaggio,
sorbendo una birra fresca lasciamo scorrere il tempo
verso la cena famosa che non c'e' o meglio non e'
compresa nel prezzo.
Da Kuala Lumpur nessuna notizia, quindi volo confermato,
ma ... chiamiamo la Gastaldi in Indonesia, in
Thailandia... dov'e' Eliah la nostra presunta guida
accompagnatore... ci sara' un numero verde per assistere
i turisti italiani... Fabio e' scatenato, letteralmente
fuori... certamente non ha torto, ma forse e' ancora una
volta sopra le righe. Poi, o per fame o per non so cosa,
si adotta una decisione equilibrata e saggia, andiamo a
mangiare con conto sulla stanza, domani e' un altro
giorno e si vedra'. Forse non goduto appieno per quanto
meritava ma del Mulu Royal Resort non potremo che
serbare il ricordo di una parentesi molto bella del
nostro viaggio che ora sta per chiudersi... buona notte
e ... mi manca tanto un buon caffeeeeeeee'!
(continua)
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Alah Bisa - Faizal Tahir & Amira Othman