la "(Fu)fi(s) Travel" in Tunisia - di Filippo Furia

quinta puntata - 02 luglio

In una splendida mattinata lasciamo il Sun Palm, una bella struttura di bon ton (Marilena lascia piu' di un cuore infranto) e affrontiamo la breve distanza che ci separa da Tozeur: lasciamo il Sahara, lasciamo la sabbia. Lungo il cammino ritorna la steppa, ma solo per poco, dopo qualche km. il paesaggio cambia ancora, entriamo in un altro mondo dove il nulla, se possibile, e' ancora piu' nulla, una distesa infinita, un grande catino senz'acqua, una grande depressione salina: lo Chott El Jerid. Un'immagine d'insieme fantastica, quasi felliniana, surreale e un particolare che crea una sensazione strana... sulle acque inesistenti del lago che non c'e' si staglia una barca dai colori vivacissimi, quasi a rompere la uniformita' monocromatica dello scenario (= marroncino). Piccoli coni di sale fanno da corone a piccole pozze d'acqua residuale, sembra quasi una cartolina in miniatura di un lago di montagna.
La presenza di microrganismi danno pennellate di colore a queste pozze ora rosse, ora azzurre, ora quasi verdi rendendo ancora piu' affascinante lo spettacolo. A caccia di souvenir tutti cercano di staccare qualche grosso pezzo di sale, tutti si tagliano fornendo cosi' una spiegazione un po' meno scientifica alle colorazioni rosse delle pozze. Lungo la strada un cartello: Algeria Km. 150, si puo' cominciare a sognare; poi un altro cartello: Benvenuti a Tozeur, una parte del sogno gia' diventa reale. In realta' la strada e' ancora lunga, c'e' ancora tanto... nulla da attraversare, anzi no, laggiu' c'e' un'oasi... anzi no, e' un miraggio. Passiamo da Khebili e Mohamed 2^ e' molto teso, questo e' il suo paese, qui vive sua moglie con i suoi figli, la sua piccola bugia e' stata scoperta, il bouquet di gelsomino d'ora in poi si posizionera' sull'orecchio destro e per Marilena... restano comunque gli sguardi di ammirazione magari un po' meno infuocati. Usciamo dalla depressione (quale?), la strada comincia a salire e villaggio dopo villaggio ecco Tozeur con le sue case caratteristiche, tutte decorate con mattoncini in rilievo graziose ed eleganti. Visitiamo il museo Dar Charait , un tentativo tutto sommato riuscito di dare al turista le immagini piu' tipiche del quotidiano tunisino/berbero con qualche (per carita') velleita' culturale. Nelle varie sale incontriamo il notaio, figura chiave nel matrimonio arabo per la redazione del famoso contratto di nozze (tu dare moglie, io dare cammello), la sposa nel suo splendido costume da cerimonia circondata dalle amiche e nelle mani della estetista per la cerimonia del tatuaggio e della pittura della pianta dei piedi, poi una piccola scuola coranica, una tenda berbera originale (cioe' senza brandine), il letto dell'ultimo bey di Tunisi. Un quadro sulla circoncisione, decisamente brutto ma interessante per il soggetto, e un quadro sulla punizione nella scuola coranica, la fustigazione sulla pianta dei piedi: le prof. del gruppo sospirano in ricordo dei bei tempi andati!, altre sale con quadri piuttosto bruttini, soggetto prevalente donne in attesa dello sceicco, maniacale. Siamo alla galleria delle personalita' che hanno visitato il museo, per l'Italia in foto Claudia Cardinale (bellissima) e madonnina Scalfaro (senza commento)... all'improvviso un urlo, una statua di cera si e' mossa, si e' improvvisamente animata, e' in realta' un piccolo nano che fingendosi statua riesce con questo sistema a spillare qualche dinar prima che il turista apponga la firma del suo passaggio nella casa di Charait sul gran libro. Rientriamo nella fornace, cioe' usciamo dal museo e Tozeur conferma appieno il suo appellativo di citta' piu' calda della Tunisia, sicuramente siamo over 40' e li sentiamo tutti. Bisogna procurarsi soldi locali e anche per ritrovare un ambiente con aria condizionata andiamo verso uno sportello cambio della Amen Bank, una sorta di banca stile IOR o piuttosto una banca da far ridere? Per noi bancari sena dubbio una banca amena, cioe' da ridere, e si perche' l'operazione di cambio non e' possibile per fermo TP, spiegazione poco originale per evitare una banda di sciamannati che di Venerdi' a pochi minuti dalla chiusura pretendono di cambiare moneta. E pensare che questo e' uno sportello solo cambio!!!!Forse anche loro usano Scala 6 e qui solo Sergio mi puo' capire. Quindi niente soldi e soprattutto niente fresco, la vendetta del bancario ha colpito ancora, ma meno male che c'e' la piscina, meno male che in camera l'aria condizionata funziona bene, perche' in albergo non siamo piu' over 40' ma certamente under 50'. Dopo pranzo tutti a fare la nanna (o a fare 'ginnastica' visto che l'aria condizionata funziona?), poi alle 4 del pomeriggio, follemente, giro in calesse nell'oasi di Tozeur (ricordate Battiato e Alice?). Ci promettono il fresco, falsi bugiardi e menzogneri. Mohamed 1^ per distrarci cerca di interessarci con la copula delle palme, con la descrizione della pianta di henne' o con altri tipi di piante; la povera LingLing (la mamma hongkonghina) e' in lacrime, che sfiga, lei che e' allergica ai cavalli... Al nostro gruppo si aggrega Massoud, un giovane vecchio di 53 anni che si cimenta nella dimostrazione pratica dell'antica teoria darwiniana sulla nostra discendenza dalle scimmie. Vederlo in arrampicata sull'alta palma sorridente quasi felice e' uno strano spettacolo, lui finalmente forse si sente protagonista di qualcosa, noi a pensare che s'ha da fa' pe' campa' (solo per qualche dinar). Ma le scimmie oltre che agili sono anche animali notoriamente imitativi e quindi prima Bongo Mauro, poi Bongo Sergio e Bongo Filippo, e poi ancora Cita Marilena si cimentano nella ardita impresa di restare sospesi nell'aria sulla palma per poi alla discesa raccogliere l'ambito premio di...una piccola dolcissima banana (4 x 1 dinar). Sempre alla ricerca di un refolo o di un punto fresco naturale si gira nell'oasi ...impresa vana, bisogna accontentarsi dell'aria pure artificiale ma sicuramente condizionata delle nostre... auto, con le quali ci dirigiamo ora verso l'oasi di Nefta, un'altra macchia di palme in stile corbeille. C'e' solo un pozzo, un rigagnolo d'acqua, che pero' e' sufficiente per un altro miracolo della natura che si manifesta sotto di noi, mentre laggiu' all'orizzonte la distesa dello Chott El Jerid con la sua piatta superficie porta lo sguardo fino all'infinito senza ostacoli. Si ritorna in albergo e qui il masochismo - secondo pochi - raggiunge la sua massima espressione, non contenti infatti delle gia' abbondanti traspirazioni nell'oasi in tanti temerariamente affrontano l'Hammam (= bagno turco) con temperature stavolta certamente over 50' e di piu' tanto, ma tanto vapore... per la serie non tutti i matti sono in manicomio. In comunicazione diretta o quasi per nostra fortuna c'e' la piscina che accoglie tutti con un fresco abbraccio, ma il vapore deve aver prodotto strani effetti perche' si da' inizio ad una serie di giochi-giochini un po' tanto infantili: e' la prova finale che la testa e' completamente vuota, che i problemi sono almeno per un momento alle nostre spalle. A cena in una cornice sorprendente, sotto le palme illuminate da centinaia di lampadine, quasi un albero di natale fuori stagione, o piu' semplicemente un'immagine di festosa allegria e di serenita'. Buon riposo a tutti.



(continua)


Ascolta in sottofondo
Franco Battiato, Alice - I treni di tozeur