quinta puntata - 02 luglio
In una splendida mattinata lasciamo il Sun Palm, una
bella struttura di bon ton (Marilena lascia piu' di un
cuore infranto) e affrontiamo la breve distanza che ci
separa da Tozeur: lasciamo il Sahara, lasciamo la
sabbia. Lungo il cammino ritorna la steppa, ma solo per
poco, dopo qualche km. il paesaggio cambia ancora,
entriamo in un altro mondo dove il nulla, se possibile,
e' ancora piu' nulla, una distesa infinita, un grande
catino senz'acqua, una grande depressione salina: lo
Chott El Jerid. Un'immagine d'insieme fantastica, quasi
felliniana, surreale e un particolare che crea una
sensazione strana... sulle acque inesistenti del lago
che non c'e' si staglia una barca dai colori
vivacissimi, quasi a rompere la uniformita'
monocromatica dello scenario (= marroncino). Piccoli
coni di sale fanno da corone a piccole pozze d'acqua
residuale, sembra quasi una cartolina in miniatura di un
lago di montagna.
La presenza di microrganismi danno pennellate di colore
a queste pozze ora rosse, ora azzurre, ora quasi verdi
rendendo ancora piu' affascinante lo spettacolo. A
caccia di souvenir tutti cercano di staccare qualche
grosso pezzo di sale, tutti si tagliano fornendo cosi'
una spiegazione un po' meno scientifica alle colorazioni
rosse delle pozze. Lungo la strada un cartello: Algeria
Km. 150, si puo' cominciare a sognare; poi un altro
cartello: Benvenuti a Tozeur, una parte del sogno gia'
diventa reale. In realta' la strada e' ancora lunga,
c'e' ancora tanto... nulla da attraversare, anzi no,
laggiu' c'e' un'oasi... anzi no, e' un miraggio.
Passiamo da Khebili e Mohamed 2^ e' molto teso, questo
e' il suo paese, qui vive sua moglie con i suoi figli,
la sua piccola bugia e' stata scoperta, il bouquet di
gelsomino d'ora in poi si posizionera' sull'orecchio
destro e per Marilena... restano comunque gli sguardi di
ammirazione magari un po' meno infuocati. Usciamo dalla
depressione (quale?), la strada comincia a salire e
villaggio dopo villaggio ecco Tozeur con le sue case
caratteristiche, tutte decorate con mattoncini in
rilievo graziose ed eleganti. Visitiamo il museo Dar
Charait , un tentativo tutto sommato riuscito di dare al
turista le immagini piu' tipiche del quotidiano
tunisino/berbero con qualche (per carita') velleita'
culturale. Nelle varie sale incontriamo il notaio,
figura chiave nel matrimonio arabo per la redazione del
famoso contratto di nozze (tu dare moglie, io dare
cammello), la sposa nel suo splendido costume da
cerimonia circondata dalle amiche e nelle mani della
estetista per la cerimonia del tatuaggio e della pittura
della pianta dei piedi, poi una piccola scuola coranica,
una tenda berbera originale (cioe' senza brandine), il
letto dell'ultimo bey di Tunisi. Un quadro sulla
circoncisione, decisamente brutto ma interessante per il
soggetto, e un quadro sulla punizione nella scuola
coranica, la fustigazione sulla pianta dei piedi: le
prof. del gruppo sospirano in ricordo dei bei tempi
andati!, altre sale con quadri piuttosto bruttini,
soggetto prevalente donne in attesa dello sceicco,
maniacale. Siamo alla galleria delle personalita' che
hanno visitato il museo, per l'Italia in foto Claudia
Cardinale (bellissima) e madonnina Scalfaro (senza
commento)... all'improvviso un urlo, una statua di cera
si e' mossa, si e' improvvisamente animata, e' in
realta' un piccolo nano che fingendosi statua riesce con
questo sistema a spillare qualche dinar prima che il
turista apponga la firma del suo passaggio nella casa di
Charait sul gran libro. Rientriamo nella fornace, cioe'
usciamo dal museo e Tozeur conferma appieno il suo
appellativo di citta' piu' calda della Tunisia,
sicuramente siamo over 40' e li sentiamo tutti. Bisogna
procurarsi soldi locali e anche per ritrovare un
ambiente con aria condizionata andiamo verso uno
sportello cambio della Amen Bank, una sorta di banca
stile IOR o piuttosto una banca da far ridere? Per noi
bancari sena dubbio una banca amena, cioe' da ridere, e
si perche' l'operazione di cambio non e' possibile per
fermo TP, spiegazione poco originale per evitare una
banda di sciamannati che di Venerdi' a pochi minuti
dalla chiusura pretendono di cambiare moneta. E pensare
che questo e' uno sportello solo cambio!!!!Forse anche
loro usano Scala 6 e qui solo Sergio mi puo' capire.
Quindi niente soldi e soprattutto niente fresco, la
vendetta del bancario ha colpito ancora, ma meno male
che c'e' la piscina, meno male che in camera l'aria
condizionata funziona bene, perche' in albergo non siamo
piu' over 40' ma certamente under 50'. Dopo pranzo tutti
a fare la nanna (o a fare 'ginnastica' visto che l'aria
condizionata funziona?), poi alle 4 del pomeriggio,
follemente, giro in calesse nell'oasi di Tozeur
(ricordate Battiato e Alice?). Ci promettono il fresco,
falsi bugiardi e menzogneri. Mohamed 1^ per distrarci
cerca di interessarci con la copula delle palme, con la
descrizione della pianta di henne' o con altri tipi di
piante; la povera LingLing (la mamma hongkonghina) e' in
lacrime, che sfiga, lei che e' allergica ai cavalli...
Al nostro gruppo si aggrega Massoud, un giovane vecchio
di 53 anni che si cimenta nella dimostrazione pratica
dell'antica teoria darwiniana sulla nostra discendenza
dalle scimmie. Vederlo in arrampicata sull'alta palma
sorridente quasi felice e' uno strano spettacolo, lui
finalmente forse si sente protagonista di qualcosa, noi
a pensare che s'ha da fa' pe' campa' (solo per qualche
dinar). Ma le scimmie oltre che agili sono anche animali
notoriamente imitativi e quindi prima Bongo Mauro, poi
Bongo Sergio e Bongo Filippo, e poi ancora Cita Marilena
si cimentano nella ardita impresa di restare sospesi
nell'aria sulla palma per poi alla discesa raccogliere
l'ambito premio di...una piccola dolcissima banana (4 x
1 dinar). Sempre alla ricerca di un refolo o di un punto
fresco naturale si gira nell'oasi ...impresa vana,
bisogna accontentarsi dell'aria pure artificiale ma
sicuramente condizionata delle nostre... auto, con le
quali ci dirigiamo ora verso l'oasi di Nefta, un'altra
macchia di palme in stile corbeille. C'e' solo un pozzo,
un rigagnolo d'acqua, che pero' e' sufficiente per un
altro miracolo della natura che si manifesta sotto di
noi, mentre laggiu' all'orizzonte la distesa dello Chott
El Jerid con la sua piatta superficie porta lo sguardo
fino all'infinito senza ostacoli. Si ritorna in albergo
e qui il masochismo - secondo pochi - raggiunge la sua
massima espressione, non contenti infatti delle gia'
abbondanti traspirazioni nell'oasi in tanti
temerariamente affrontano l'Hammam (= bagno turco) con
temperature stavolta certamente over 50' e di piu'
tanto, ma tanto vapore... per la serie non tutti i matti
sono in manicomio. In comunicazione diretta o quasi per
nostra fortuna c'e' la piscina che accoglie tutti con un
fresco abbraccio, ma il vapore deve aver prodotto strani
effetti perche' si da' inizio ad una serie di
giochi-giochini un po' tanto infantili: e' la prova
finale che la testa e' completamente vuota, che i
problemi sono almeno per un momento alle nostre spalle.
A cena in una cornice sorprendente, sotto le palme
illuminate da centinaia di lampadine, quasi un albero di
natale fuori stagione, o piu' semplicemente un'immagine
di festosa allegria e di serenita'. Buon riposo a tutti.
(continua)
Ascolta in
sottofondo
Franco Battiato, Alice - I treni di tozeur