la "(Fu)fi(s) Travel" in Tunisia - di Filippo Furia

settima puntata - 04 luglio

Tappa lunga ed impegnativa con sveglia all'alba e questa e' la parte del bicchiere mezzo vuoto, nella parte mezza piena c'e' il paesaggio intorno a noi con il sole che ancora non violento esalta i toni del verde dell'oasi, dell'azzurro del cielo e del rosa delle montagne rendendo ancora piu' godibili i forti contrasti di queste immagini nell'aria fresca del mattino. Si parte assonnati ma non dormienti, la curiosita' e' ancora tanta per poter chiudere gli occhi perdendo opportunita' di conoscenza e di emozioni qui sempre possibili. Anche la prima parte del viaggio quando attraversiamo una zona mineraria per l'estrazione dei fosfati ha un suo interesse magari con un occhio solo ma resistiamo, tutti tranne Mohamed 1^ che invece... crolla sotto il peso del suo silenzio (e cosa avrebbe potuto mai dirci?). Resistenza premiata, in un villaggio c'e' molta animazione nonostante l'ora, c'e' un matrimonio, c'e' il cammello con il tipico baldacchino della sposa, ci sono i primi invitati nei loro coloratissimi costumi da cerimonia. Peccato che Mohamed 2^ corra via veloce, sarebbe stato bello qualche particolare in piu' di un evento cosi' tipico. Arriviamo a Gafsa, ma non c'e' niente di rilievo da segnalare, e' una sosta pro-fumo e pro-stata. Il sole e' ormai alto e si fa sentire cocente; non possiamo nemmeno beneficiare dell'aria condizionata della macchina, Mohamed 2^ ha il cimurro (che abbia dormito scoperto nelle mille e una notte del deserto?). Da qui in poi lasciamo definitivamente gli scenari di sabbia e di polvere , di montagne brulle e riarse, di steppe infinite, entriamo in una zona verde agricola, ubertosa e fertile. Intorno a noi campi di meloni e soprattutto di angurie, tanti fichi d'India e tantissimi alberi da frutta di ogni tipo, tamerici e ginepri. Seconda tappa pro-fumo e pro-stata e questa volta anche pro-trippa, in tanti sono folgorati dalla pizza o dai panini arabi pieni di intrugli e di harissa, il the' alla menta non va molto in questa sosta: Guglielmo e' all'abuffet (non e' un errore, va letto con l'accento sulla u) e Sergio ragiona, una mosca lo fa tornare igienista prudente con conseguente scelta di tipo tradizionale che porta al ... the' alla menta: Temperatura esterna livello cottura tra i 40' e i 45' gradi, temperatura interna forse... di piu', quando arriviamo a Kairouan, la quarta citta' santa dell'islam, con i suoi mille tetti a cupola delle sue mille moschee.
Pertanto la prima visita della Grande Moschea risulta a tutti molto gradita per qualche cono d'ombra e qualche zona freschina (cioe' meno calda) e di piu' e' anche interessante; nello stile ricorda da vicino quella di Delhi, senza contare che dopo Mecca, Medina e Gerusalemme c'e' Kairouan: ma che vuol dire santa nel mondo islamico? Solo che e' molto vecchia, la quarta in ordine di costruzione, la prima in terra d'Africa, e' questa e' del IX secolo conquistando l'ambito posto in classifica. La sala delle preghiere ha 2/3 chicche da ricordare, in primis il colonnato della navata centrale fatto con colonne tutte diverse provenienti dai siti romani sparsi nei dintorni o dalla non lontana Cartagine come testimoniano i ricchi capitelli (certe lezioni si imparano presto, ricordate le chiese di Roma costruite con i marmi dei fori e del Colosseo?), poi c'e' il minbhar e il qinbhar impreziositi da splendide maioliche azzurre portate qui dall'Irak e infine, more solito, i lampadari e soprattutto il tappeto centrale veramente di pregio.
Una diversita' e' la localizzazione del gineceo, posto in una sorta di recinto con transenne abbastanza altine per evitare distrazioni quando anch'esse prone... .In tutta la nostra visita siamo accompagnati da un sottofondo cantilenante di un muezzin intento alla lettura del Corano, e' l'ora della preghiera di mezzogiorno ... .di fuoco per noi. Lungo le mura della Medina colpisce un antico cimitero dei protomussulmani, tutto bianco con tanti piccoli marabuttini pure calcinati meritevole di foto. Siamo alla Moschea del barbiere e qui si apre il coro dei commenti un po' blasfemi: il nome certamente strano per un luogo sacro deriva da un santo amico del profeta che qui riposa e che a suo tempo qui porto' come preziosa reliquia 3 peli della barba di Maometto. Per molti e' chiaro, l'amico del profeta era il suo barbiere che dopo ogni scorciatina al mattino raccoglieva i peli spargendoli poi per tutto l'Islam... .e non facendo piu' il barbiere. A parte queste battutacce da infedeli, la versione piu' attendibile e' quella legata alla circoncisione islamica che viene praticata in questa moschea secondo il rituale da un ... .barbiere! E per noi una circostanza fortunata; una intera famigliola, tutta bardata a festa, con nonna berbera in costume berbero tatuata e ingioiellata all'inverosimile, e soprattutto lui, un bambino di 5 o 6 anni al massimo, spaurito e fiero allo stesso tempo per il rito della virilita' che sta per compiersi o che si e' appena compiuto (e' pallido come un cencio). Proseguiamo nella visita senza traccia dei 3 peli di questo comunque interessantissimo sito del XVII secolo per scoprire ancora le accentuate analogie con gli stili moreschi e andalusi per la ricchezza dei decori, per l'uso delle maioliche eleganti e policrome, per scoprire ancora un'altra piccola scuola coranica con un'aula in particolare ricoperta di fantastici tappeti e con cinque orologi al muro tutti rigorosamente fermi sull'ora delle preghiere. Hotel Amina, non e' un luogo di cultura, ma un luogo di ... pasto con aria condizionata e soprattutto dove abbiamo la possibilita' di sbraghettarci togliendo il lungo fin qui indossato per rispetto ai luoghi visitati. Qui non si porta rispetto a Fatima, ma solo alle sue dita (un involtino gradevole, stile wanton cinese). Neanche tanto rigenerati dal fresco, ma satolli, visitiamo ancora la cisterna degli Aglabiti, chissa' perche'?, piu' che un luogo di interesse storico sembra la visita ai depuratori dell'AMSA, ma e' stata costruita dagli aglabiti e chi saranno mai costoro? Poi ci tocca e non possiamo sfuggire, Kairouan e' famosa nel mondo anche per la produzione dei tappeti e una coop da visitare e' compresa nel prezzo del biglietto! Peccato che nel prezzo non sia compreso direttamente il tappeto, perche' si sceglie di andare in Tunisia per il prezzo contenuto poi un acquisto e sei alla... canna; sara' stata infatti l'abilita' del venditore (il cui barbiere a suo tempo deve aver tagliato un po' troppo), la bellezza vera dei vari mergum o kilim o delle stuoie berbere, gli sconti da fiera del ...tappeto stile Roberto, ma alla fine ahi, ahi, ahi ... me cala ... il conto in banca. Celie a parte, abbiamo visto bellissime cose a prezzi decisamente fuori mercato ma anche a prezzi piu' accessibili e in tanti abbiamo ceduto ai desideri delle signore, me compreso. Grazia vigila alla fattura del pacco per evitare il pacco, e' il sangue napoletano. Ci hanno offerto del... the' alla menta, e tra una contrattazione e una preghiera (Allah e' grande e capisce) abbiamo passato una bella oretta dando un buon contributo generale all'artigianato locale e una consulenza gratuita al primo oggetto d'arredo del nuovo Minieri Manor House of Vergata Tower. Ancora una Medina, concesso: siamo folli! Ci inoltriamo nei vicoli del suk guidati da un improbabile personaggio esperto del posto migliore ai prezzi migliori che Sergio chissa' dove ha scovato, ma lui in queste situazioni ci sguazza, si esalta nelle trattative sfidando le maledizioni di Allah che i vari commercianti gli lanciano contro, risultato: ancora magliette, jellabah e qualche piatto tipico. E in tema di esaltazione non dimentichiamo Marilena che qui sembra costruirsi un futuro da modella, e' un po' troppo esuberante e sembra voglia fare un po' da kiss dispenser per cui bisogna richiamarla ricordandole che al terzo bacio si passa alla pomiciata. Si torna verso la costa e nell'aria ritorna l'umidita' del mare, finalmente si arriva... .in piscina a Port el Kantaoui, una leggera bava di vento sulla pelle bagnata ha un benefico effetto rigeneratore, siamo pronti per la cena e per la passeggiata sul molo. Rimini? Riccione? Agropoli? Un mix del tutto e avete Port el Kantaoui; tra mille botteghe, ristoranti e bar sciamano come cavallette tedeschi di Sassonia, italiani di... periferia, polacchi, slovacchi, russi e spagnoli, oltre la fauna locale. E i tunisini sono uno spettacolo nello spettacolo: i maschietti tutti tirati per l'acchiappanza delle strangers tutte bionde bonazze e generose all'occhio, mentre le girls tunisine cercano di difendersi attaccando sullo stesso terreno del bonazzo, stile merce in esposizione. Peccato che in questa gara folle molte ragazze tunisine, pur belle, si involgariscano a tal punto da sembrare delle battone. Nel casino indescrivibile ci perdiamo, d'altronde non siamo piu' nel deserto dove gli spazi infiniti invitavano a restare uniti, ora siamo nuovamente nel mondo cosiddetto civile, siamo alla fine del nostro viaggio. Un'avventura semplice in un mondo semplice vissuta in modo semplice, da domani si ritorna ad essere complicati, si torna ai problemi del quotidiano si ritorna a pensare ADDA PASSA' 'A NUTTATA per un nuovo giorno... in cui iniziare una nuova avventura di viaggio della stavolta

Fufis Travel



(fine)


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