Cellatica tra storia e sentimento


i luoghi di sepoltura a Cellatica

 

 

 

IL CIMITERO NAPOLEONICO

Nel 1797 con il Trattato di Campoformio la millenaria storia della Serenissima Repubblica di Venezia si concluse. Napoleone Bonaparte impose le sue leggi e l'editto di Saint Cloud del 18o4 (che tanto amareggio' Ugo Foscolo che proprio a Brescia compose "I Sepolcri") previde che, per ragioni igie-nico sanitarie, i cimiteri dovessero essere spostati al di fuori dei centri urbani. Anche Cellatica dovette naturalmente adeguarsi e scegliere una nuova ubi-cazione per il proprio. La scelta, non molto felice sia per la natura rocciosa dell'area che per lo scarso spazio a disposizione, riguardo' la collina di San Rocco probabilmente anche perche' vi esisteva gia' qualche sepoltura.
Nel 18o8 venne redatto il Capitolato d'Appalto per l'aggiudicazione dei lavori su base d'asta ed i partecipanti dovettero fornire accettabile garanzia (pieggeria). Il muro di recinzione doveva essere alto 4 braccia e con fondamenta profonde 2 braccia. I lavori dovevano essere conclusi entro il 30 aprile 18o9. Il 18 dicembre 1808 l'offerta piu' favorevole risulto' quella presentata da Pietro Trombetta assistita dalla garanzia di Domenico Mariani di Cellatica, contrapposta a quella (perdente) di Giovanni Morandi con la garanzia di Pietro Casari di Gussago.
Il 19 dicembre i lavori vennero quindi affidati formalmente al Trombetta dal Cancelliere Napoleonico. Si presento' subito qualche difficolta' perche' risultava impossibile realizzare fondamenta profonde due braccia per il muro di cinta: la natura rocciosa dell'area lo rendeva estremamente difficoltoso. Pietro Trombetta le limito' quindi ad un solo braccio, mentre il muro di recinzione venne costruito con un'altezza di 5 braccia anziche' 4. La natura rocciosa del luogo rese necessario il riporto di terreno per consentire il seppellimento dei morti ad una profondita' decente. Cio' e' provato dal fatto che, ancor oggi, per accedere all'area cimiteriale, ormai dismessa, occorre salire dei gradini.
 

 

Cesare Bertulli - Fiorenza Marchesani Tonoli 

(continua)