i luoghi di sepoltura a Cellatica
Il cimitero attuale
Il cimitero di San Rocco si rivelo' presto
insufficiente per l'accresciuta popolazione ed anche
piuttosto scomodo da raggiungere; le strade del tempo erano
piu' simili a sentieri e di larghezza appena sufficiente a
consentire il passaggio dei carri agricoli: l'attuale via
Attico (allora chiamata Codogno) non faceva eccezione. Nel
1836 il territorio bresciano fu colpito da una grave
epidemia di colera (iniziata a Genova nel 1835) che nella
tra zona miete' circa 200 vittime. Il cimitero di San Rocco
non era piu' in grado di accogliere ulteriori sepolture e le
autorita' austriache (dal 1815 al governo) dovettero
reperire in tutta fretta un'area idonea. Fu scelto un
appezzamento di terra lungo il Codogno denominato in catasto
"Videsella" (ogni singolo appezzamento di terra aveva ancora
il suo nome) dove venne allestito il nuovo cimitero, quello
attuale, che nell'arco di un secolo e mezzo subi' ulteriori
ampliamenti. La consacrazione del luogo avvenne il 4 luglio
1836 alle ore 7 di sera ad opera di don Carlo Gottardo Gazza
su delega del Vescovo (evidentemente poco propenso a
spostarsi a causa dell'epidemia). Il problema del cimitero
era divenuto molto urgente poiche' il giorno stesso della
consacrazione, alle ore 8 di sera, vi fu la prima
inu-mazione. Fu sepolta Alessandra Piccoletti, nativa di
Iseo, moglie del fu Giacomo Milesi di Almen- no (Bergamo)
che si era trasferita con la famiglia a Cellatica dopo la
conclusione dell'epopea napoleo-nica. Cosi' narrano i
registri parrocchiali.
Cesare Bertulli - Fiorenza Marchesani Tonoli
(continua)