i parroci
Non si puo' parlare della Chiesa di Cellatica ricordarne
i parroci. Future ricerche presso rarthivio del Capitolo
della Cattedrale di Brescia : irebbero fornire i nomi di
qualche altro sacerdote che
ha avuto in cura la comunita' nei secoli precedenti; si
tratterebbe di un lavoro molto impegnativo comportante
l'esame pagina per pagina dei registri dell'attivita' del
Capitolo della Cattedrale di Brescia dei secoli XIV e XV, in
condizioni di conservazione non sempre ottimali, a volte
sbiaditi ; quindi di lettura piuttosto difficoltosa.
Questa e' la cronologia di cui, al momento, si ha traccia;
- 21 ottobre 1353 - Rinunzia ed investitura di un nuovo
cappellano
- 22 gennaio 1354 - Rinunzia ed investitura di un nuovo
cappellano
- 14 gennaio 1450 - Investitura di un nuovo cappellano
- 29 dicembre 1475 - Investitura di un nuovo cappellano
Gabriello de Orlandis, presbitero, risulta cappellano
del beneficio di San Giorgio da un atto del 15 febbraio 1519
del quale e' testimone (Archivio di Stato di Brescia, Fondo
di Religione B. 113)
Antonio Bresciani dal 17 aprile 1525.
Seguirebbero quindi, secondo l'Enciclopedia Bresciana,
Pietro Zamara a cui succederebbe Stefano Zamara
dal 1547. Questa cronologia mal si accorda pero' con i
documenti finora reperiti.
Stefano Zamara (di Brescia) prende infatti possesso
della chiesa e della parrocchia il 31 maggio 1545 come
documentato da un atto notarile in pari data, stilato dal
notaio Pietro Mercandoni di Brescia. Per ottemperare alle
disposizioni del Concilio di Trento, che prevede l'obbligo
di residenza per i parroci, Stefano Zamara, gia' titolare
anche del beneficio di Villa in Valtrompia, rinuncia al
beneficio parrocchiale di Cellatica a favore di don
Bartolomeo Paganino che gli succede come parroco.
Bartolomeo Paganino di Quinzano dal 23 settembre 1579
al 1 settembre 1611; durante il suo ministero ha luogo la
visita pastorale dell'inviato di san Carlo, cardinale di
Milano.
Pietro Ongarini dal 23 febbraio 1612 al febbraio
1617. Di don Ongarini si e' reperito il testamento, rogato
dal notaio Simone Bonalda il 23 febbraio 1617, contenente
legati a favore della chiesa parrocchiale. Alla sua morte la
Vicini'a di Cellatica, con atto redatto il 5 marzo 1617 dal
notaio Bonalda di Urago Mella, ma abitante a Cellatica in
contrada Cantone, supplica il Vescovo di Brescia di nominare
parroco in sua vece un altro sacerdote, don Giacomo
Righitino, gia' operante a Cellatica quale Cappellano della
Confraternita del Santissimo Corpo di Cristo. Il Vescovo non
accoglie pero' la supplica e nomina parroco don Gabriele
Gennari.
Gabriele Gennari dal 1o aprile 1617 all'11 aprile
1624. Durante il suo ministero inizia ufficialmente la
costruzione della nuova chiesa come provano i verbali della
Vicinia di Cellatica.
Giovanni Maria Franzini dal 18 marzo 1624 al 1630.
Felice Ussoli dal 23 novembre 1630 al 28 giugno 1631.
Bartolomeo Sacchetti dal 15 luglio 1631 al 26
febbraio 1659. La sua presa di possesso della parrocchia di
Cellatica e' documentata da un atto, datato 4 agosto 1631,
del notaio Tranquillo Leali di Brescia. Di don Sacchetti ci
sono pervenuti i due atti di ultima volonta', formalizzati
dal notaio Bartolomeo Oldofredi di Cailina, in data 22
ottobre 1654 e 5 ottobre 1655. Oltre alle disposizioni per
il suffragio della sua anima lascia usufruttuaria a vita
Camilla Zanetti che sempre lo ha assistito ed aiutato senza
mai percepire salario alcuno, della casa di sua proprieta'
in contrada della Piazza. Alla di lei morte quei beni
passano alla famiglia Zanetti. Altre disposizioni riguardano
la chiesa, i poveri ed i suoi nipoti. Durante il suo
ministero vengono portati avanti gran parte dei lavori di
realizzazione della nuova chiesa parrocchiale e risolti i
relativi problemi finanziari.
Guglielmo Soardi (di Montisola) dal 18 marzo 1659 al
10 settembre 1680; l'atto di "Tenuta possessio2 della
parrocchia viene redatto il 21 marzo 1659 dal notaio Pietro
Grazioli di Gussago. Durante il periodo del suo ministero
viene consacrata la chiesa parrocchiale (ottobre 1670) da
Marino Giovanni Giorgi, vescovo di Brescia.
Ludovico Zambelli di Brescia dal 13 dicembre 1680 al 1687
Giovanni Maria Alberghini di Nuvolera dal 25 gennaio
1689 al 1693. L'atto di "Tenuta Possessio" della parrocchia,
stilato dal notaio Giovan Battista Grazioli di Gussago,
porta la data dell' 11 gennaio 1689.
Giovanni Borelli di Pontevico dal 3 dicembre 1693 al
30 settembre 1720. Il notaio Pietro Grazioli di Gussago
verbalizza la sua presa di possesso della parrocchia il 4
dicembre 1693; e' pervenuto anche il suo testamento con
lasciti alla chiesa parrocchiale, ai suoi altari, al suo
futuro successore, alla chiesa di Pontevico ed al convento
di San Pietro in Uliveto. Don Borelli era un sacerdote di
vasta cultura come testimonia il corposo inventario di parte
della sua biblioteca personale (comprendente 471 volumi a
stampa e manoscritti, non solo di teologia, ma degli
argomenti piu' vari) che nel 1712 cedette al convento di San
Pietro in Uliveto di Brescia. Alcuni degli antichi volumi
ancora presenti nell'archivio parrocchiale risalgono al
periodo del suo ministero durante il quale la parrocchiale
viene dotata di un magnifico organo inaugurato per la
festivita' di San Giorgio dell'anno 1695.
Francesco Suanini di Ospitaletto dal 29 aprile 1721
al 1740. La presa di possesso della parrocchia, per la quale
e' l'unico sacerdote a concorrere, e' documentata da un atto
del notaio Benedetto Guer- rini di Cellatica in data
8.1.1722; da questo atto apprendiamo che la sua nomina fu
confermata da un decreto del Senato Veneto datato 20.9.1721.
(Il cognome che puo' sembrare bizzarro e' la trascrizione
del latino Suaninus e oggi suona Svanini, cognome ancora
presente a Ospitaletto; Valfabeto latino non conosceva la
consonante V. La sua famiglia ha dato anche un notaio a
Ospitaletto alla fine del XVIII secolo)
Antonio Soardi di Montisola dal 15 luglio 1740 al 14
gennaio 1745,. Alla morte di don Suanini e' gia' curato
coadiutore a Cellatica da 5 anni e, dopo Pesame canonico,
viene preferito, pur essendo al suo primo concorso, agli
altri 3 concorrenti (don Pietro Poletti di Gavardo di anni
43; dor Carlo Zanardelli di anni 34, rettore della chiesa d
Gargnano; don Antonio Molinari di Sopraponte di anni 34, gia'
curato della Cattedrale ed a Fiumi cello). La presa di
possesso della parrocchia e' pre sieduta dal prevosto di
Gussago, vicario foraneo ec e' verbalizzata con atto del 25
settembre 1740 (do menica) del notaio Benedetto Guerrini di
Celiati ca; testimoni ufficiali della cerimonia sono il
rev.d< Gian Battista Bedussi, il rev.do Bartolomeo Fana il
rev.do Aloysio Merici ed i Sindici pro-tempor della Comunita'
di Cellatica Giuseppe Marcili, Pie tro Astezati e Benedetto
Tondi. In segno di pres di possesso della parrocchia don
Soardi bacia Pai tar Maggiore, apre e chiude il tabernacolo
e la por ta della chiesa, siede nel coro e suona le campam
riceve in consegna la Croce ed i candelabri.
Giacomo Delai di Botticino Mattina dal agosto 1745,
brevissimo il suo ministero.
Giacomo Binetti di Botticino Mattina di 1745 al 31
gennaio 1790. Viene preferito agli altri concorrenti
all'incarico pur essendo il piu' giovani 34 anni. Parte
della sua famiglia d'origine si tra sferisce a Cellatica e
diviene piu' tardi proprietari della antica tenuta "La
Cinta2 dei Borgondio-Sal; L'ingresso ufficiale in parrocchia
ha luogo il giorn 8 agosto 1745 ed e' verbalizzato dal
notaio Benedei to Guerrini di Cellatica. La consegna della
parro< chia viene effettuata dal rev. Antonio Corti, econc
mo, alla presenza di tre sacerdoti di Cellatica, Gia'
Battista Bedussi, Bartolomeo Fana, Aloysio Meri e dei
signori Pietro Mondini e Benedetto Tono quali rappresentanti
dell'autorita' comunale. Ver gono svolte le consuete
cerimonie gia' descritte pi l'ingresso in parrocchia di don
Antonio Soardi. deve a don Binetti, nei primi anni del suo
ministi ro, il completamento di un importante documenl
storico della comunita': VArbor Animarum Fam liarum
Cellaticae nel quale si traccia la genealog delle famiglie
"rurali2 del paese, a partire dall'iniz: del XV secolo e di
quelle entrate a far parte del comunita' nei due secoli
successivi.
Pietro Delai di Collio dal 5 aprile 1790 all']
settembre 1829, data del suo decesso, come da notifica di
don Pietro Pasquale Vassalini, coadiutore alla Curia
Vescovile. All'atto della nomina ha 34 anni ed ha passato i
sette anni precedenti quale insegnante in Seminario. Pur
essendo al suo primo concorso viene preferito agli altri 8
concorrenti. Il suo ministero si svolge in un periodo
storico molto critico e vive la caduta del governo della
Serenissima, la rivoluzione napoleonica con l'inizio dellla
spoliazione dei beni della
Chiesa e la successiva restaurazione austriaca. Nell'ultimo
anno del suo ministero iniziano i lavori di sistemazione
della attuale piazza San Giorgio con l'abbassamento del
sagrato al livello della strada, la cancellazione delle
ultime vestigia del cimitero piu' antico, dismesso nel 1775,
e la costruzione dell'attuale scalinata in pietra di Sarnico
da parte dell'ing. Gandaglia.
Carlo Gottardo Gazza di Brescia dal 13 febbraio 1830
al 1856 (la migliore grafia dell'archivio parrocchiale);
all'atto della nomina ha 41 anni e viene preferito agli
altri due concorrenti piu' giovani, Pietro Zanca di Salo' di
anni 30 e Jacobo Costa di anni 29, professore di grammatica
al Collegio Peroni di Brescia; e' lui a consacrare il 4
luglio 1836, su delega del Vescovo di Brescia, il nuovo
cimitero di Cellatica (l'attuale) costruito all'incrocio del
Codogno (ora via Attico) con l'inizio della antica strada
dei Brusati su parte di un fondo agricolo chiamato
"Videsella2. Il precedente camposanto, costruito nel 1808
accanto alla chiesa di San Rocco in esecuzione dell'Editto
Napoleonico di Saint Cloud del 1804 (che vietava le
sepolture nelle chiese e all'interno dei centri urbani), non
offre piu' spazio anche a causa dell'epidemia di colera che
colpisce nel 1836 il Bresciano (e che causa 200 vittime
nella comunita' di Cellatica). Rinuncia volontariamente al
beneficio nel 1856.
Giosue' Pedercini di Vesio dal 24 maggio 1856,
nominato dal Vescovo Verzeri in seguito alla rinunzia di don
Carlo Gazza con l'onere di un vitalizio di L. 600 annue al
parroco uscente che non dispone di altri mezzi di
sussistenza. Il suo ministero dura pochi mesi a causa delle
sue cattive condizioni di salute.
Antonio Salvinelli di Sarezzo dal 1856 al 1859, gia'
rettore della chiesa parrocchiale di San Pietro di
Carpenedolo, nominato dal vescovo Verzeri il 10 novembre
1856 in seguito al decesso di don Pedercini con l0nere del
vitalizio gia' citato favore di Don Carlo Gazza.
Luigi Benedetti dal 1860 al 1874. E nominato parroco
dal vescovo Verzeri il 6 dicembre 1859. Lascia la parrocchia
di Cellatica dopo la nomina a parroco di Adro.
Angelo Almici di Coccaglio dal 1875 al 1903. Nominato
parroco di Cellatica, all'eta' di 37 anni, dal vescovo
Verzeri il 19 ottobre 1874. Prima che gli venga affidata la
cura della comunita' di Cellatica, don Almici e' parroco di
Maclodio dal 1866 al 1874. Proprio li' e' vittima
dell'atteggiamento massone ed anticattolico del nuovo Regno
d'Italia. Per avere letto in chiesa una enciclica papale
viene processato dal tribunale penale e condannato il 12
marzo 1869 a due mesi di reclusione (giova notare che cio'
avviene prima ancora della conquista di Roma da parte dei
Savoia il 20 settembre 1870).
Dai documenti della cancelleria vescovile risulta che al
concorso per la nomina a parroco di Cellatica partecipano
altri sette sacerdoti (Bianchi Pietro da Lumezzane di 29
anni parroco di Irma; Bignotti Carlo da Brescia di 39 anni,
coadiutore a Castelcovati; Bontempi Michele da Cellatica di
38 anni, parroco di Collebeato; Cavalli Giuseppe da Motella
di 52 anni parroco di Goglione di Sotto (attuale Prevalle);
Curami Antonio da Salo' di 52 anni, maestro di cerimonia
della Cattedrale di Brescia; Lupi Luigi da Isorella di 53
anni, economo spirituale di San Clemente a Brescia e
Marchina Antonio da Travagliato di 63 anni gia' parroco di
Poncarale e cappellano a Rovato. Anche in questa occasione,
come da tradizione, non viene scelto un sacerdote originario
della comunita' di Cellatica.
Giovan Battista Guerra di Odolo dal 12 febbraio 1904
(data della nomina da parte del vescovo J. Maria Corna
Pellegrini) al 1920. Don Guerra e' curato per due anni a
Odolo e quindi parroco per 20 anni a Gazzane. Muore a 63
anni, il 9 ottobre 1920. L'idea di costruire una nuova
chiesa nasce durante il suo ministero. Era un grande
appassionato di caccia secondo il ricordo di alcuni anziani.
Edoardo Camplani dal 1921 al 1946. La nomina a
parroco da parte del vescovo Giacinto Gaggia e' datata 10
marzo 1921, firmata dal vescovo vicario Bongiorni. Inizia la
costruzione della nuova chiesa parrocchiale che resta
incompiuta a causa delle vicende belliche e per la quale
investe anche i suoi beni personali. Solo la nuova canonica
viene completatae la precedente, di epoca medioevale, viene
alienata. Questa iniziativa incompiuta da' possibilita' di
lavoro a famiglie di Cellatica in un periodo di grave crisi
economica e di disoccupazione. Nel 1946 rinuncia, per
ragioni di salute, all'incarico restando a Cellatica quale
cappellano delle suore dell'Asilo fino alla sua morte nel
1960.
Giuseppe Giavarini di Pontoglio dal 1947 al 1977.
Durante la prima guerra mondiale viene chiamato alle armi a
soli 17 anni; e' nominato parroco dal vescovo Giacinto
Tredici il 15 dicembre 1946 (dopo essere stato curato a
Pontoglio) e prende possesso della parrocchia il 6 gennaio
1947. Sacerdote di grande personalita', pieta', dottrina e
cultura, oltre che gran predicatore, il suo ricordo e'
ancora vivissimo nella comunita'. Prende parte attiva alla
Resistenza e viene
condannato a morte dai nazifascisti, ma riesce
fortunosamente a salvar-
si fuggendo in Svizzera. Per la sua attivita' duranti la
Resistenza riceve anche un'importante decora zione. Muore
improvvisamente a 77 anni nel 1977
Gli ultimi quattro:
Antonio Bonometti dal 1978 al 1999
Pietro Lazzaroni dal 2000 al 2006
Claudio Delpero dal 2007 al 2010
Daniele Faita dall'ottobre 2010
Dall'esame dei documenti relativi alla chie sa si nota
immediatamente come le vocazio ni religiose fossero molto
piu' numerose eh nei tempi presenti. Quasi in ogni famiglia,
anche rurale, vi era un sacerdote o una religiosa. La
parrocchia, che in termini numeri ci rappresentava nel
Cinquecento, un decimo dell'attuale, contava su una presenza
costante di almeno 5 o 6 sacerdoti (ogni altare ed
ogni confraternita religiosa aveva il suo cappellano).
e' ancora vivo il ricordo di monsignor Luigi Trombetta
(1867-1946), che nasce ed opera a Cellatica pur non
essendone parroco. Consacrato nel 1890, si laurea in
Filosofia e fino al 1903 e' professore nel seminario
Sant'Angelo di Brescia; si ritira quindi per ragioni di
salute a Cellatica dove collabora attivamente con i parroci
in carica occupandosi soprattutto di problemi sociali e di
giovani. Mette a disposizione la sua casa per realizzare
l'oratorio maschile creandovi anche una cappella ed un
salone teatro.
Malgrado la scarsa salute, si dedica attivamente al
movimento cattolico bresciano, e' membro del Circolo di
Studi Sociali e diviene anche presidente della Federazione
Bresciana delle Casse Rurali; contribuisce alla fondazione
del Banco Mazzola e Perlasca. Nel 1894 e' tra i fondatori
della Cassa Rurale di Prestiti di Cellatica (cui faceva capo
una societa' di assicurazione sul bestiame del 1891, estesa
poi anche a Gussago) che sara' assorbita nel 1946 dalla
Banca San Paolo di Brescia. e' vicesindaco all'inizio del
Novecento e durante la Grande Guerra. Nel 1936 viene
nominato canonico della Cattedrale e partecipa attivamente
alla Resistenza ospitando riunioni clandestine nella sua
casa tra cui la prima riunione del Comitato di Liberazione
Nazionale di Brescia.
Sono recentemente scomparsi altri due sacerdoti che hanno
lasciato un segno nella comunita': mons. Enzo Rinaldini,
curato negli anni '50, poi vescovo missionario in Brasile, e
mons. Faustino Guerrini, professore, quindi rettore del
seminario e canonico della Cattedrale.
Cesare Bertulli - Fiorenza Marchesani Tonoli
(continua)