Mia Bella Signora

By Fabrizio Scarpa - 10 aprile 2019
"il Mercoledi" n. 15  anno XXV


A New York 2717 repliche, a Londra 2281, sono veramente grandi numeri. Anche in Italia tante compagnie hanno messo in scena My Fair Lady (Mia Bella Signora), il "musical" forse piu' rappresentato di sempre. Tratto dalla commedia di George Bernard Shaw, Pigmalione, liberamente adattato per il teatro da Alan Jay Lerner, con le musiche di Frederick Loewe, conobbe un grandioso successo cinematografico nel 1964, con protagonisti Audrey Hepburn e Rex Harrison e la regia di George Cukor, per un totale di otto Oscar e tre Golden Globe. Il professore di fonetica, Henry Higgins, scommette, con l'amico e collega colonnello Pickering, che riuscira' a trasformare in pochi mesi la sgraziata e ignorante, pressoche' analfabeta, Eliza Doolittle, in una dama di gran classe, con perfetta pronuncia inglese. Ci riuscira'? Sara' l'inizio di un grande amore? Quando, circa un anno fa, mi fu noto che la "Premiata Ditta Laura Marocco e Andrea Gariglio" aveva deciso di mettere in scena My Fair Lady con il Laboratorio Teatrale di Cambiano, ho subito pensato che i due fossero inesorabilmente usciti di senno, ma ho fatto buon viso a cattivo gioco, tenendomi quasi tutto dentro, zitto e muto, in attesa dello sviluppo degli eventi. La visione della messa in scena mi ha "meravigliosamente deluso". Questi due "pazzi" hanno fatto un gran lavoro e il risultato e' stata una rappresentazione pressoche' perfetta, unico difetto le poche repliche. Il palco sembra enorme, colmo di attori, di comparse e del corpo di ballo della Scuola ElleTiCi, con le accurate coreografie di Claudia Partiti. Un coro ha supportato con efficacia, come pure l'accompagnamento al pianoforte del maestro Fausto Boniello, le tante canzoni, rigorosamente dal vivo, nella versione italiana di Sandro Massimini, mai dimenticato Principe dell'operetta e del musical nostrani. I due registi hanno ottimamente plasmato gli interpreti in tutti gli innumerevoli personaggi. Una meravigliosa Eliza e' Sara Gariglio, che se conserva questa umilta', con tanta voglia di imparare, avra' e dara' grandi soddisfazioni, qui recita, canta, balla. Il versatile e poliedrico Pietro Morello rende alla grande il personaggio del rigoroso e apparentemente misogino professore di fonetica, bene affiancato dal collega colonnello, interpretato da Giorgio Subrito. Bravo e misurato Gigi Serra, interpreta il babbo della popolana. Antonella Giordano e' la romantica donna inglese, madre del professor Higgins: non esistono piccole parti quando si e' bravi. Lo stesso vale per Daniela Basso che bene disegna sulla scena la governante del burbero professore. Scene minime sapientemente arricchite dai bei costumi e dalle accattivanti luci. Ai mixer sono perfetti Beppe Miletto e Gian Piero Terreno. Da vedere ancora il 13 aprile alle 21 o il 14 alle 16, per provare le stesse grandi emozioni che ha provato chi qui ha scritto.

 

 

ascolta in sottofondo Dalida "J'aurais Voulu Danser (My Fair Lady)"