CAPITOLO SEDICESIMO
La storia del cane la ripete' anche ad Ester al
ristorante da Peppe, a pranzo.
Si era ormai persuaso che fosse il suo Jack (o
il suo fantasma) Laminale sbucato dall'oscurita'
che lo aveva buttato a terra, e non per fargli
del male, ma per proteggerlo.
"Capisci Ester" disse "non voleva che entrassi
in casa per evitare che mi accadesse qualcosa di
spiacevole!"
"Ma dai, Andrea. Pensaci, quanti anni avrebbe
Jack ora!
Non crederai mica a queste storie di fantasmi,
di ombre che bisbigliano venute dall'aldila'...
C' e' una spiegazione logica in tutte le cose (
la "ragione" come l'aveva chiamata Angelina ndr).
Vedi o immagini fatti che sono causati dallo
stato d'ansia e di angoscia che ti ha preso
appena sei tornato in quella casa, carica di
ricordi, di cose belle e brutte... Poi, ti dico
che abbiamo fatto male quella sera a parlare di
quel fatto che dobbiamo considerare ormai morto
e sepolto!"
"Si', ma la consapevolezza di aver fatto del
male rimane.
Quella ragazza, Elisa, aveva venti anni quando
e' stata violentata. E per quella violenza ha
avuto un figlio.
E per quella violenza si e' impiccata.
Quante persone sono rimaste coinvolte da
quell'orribile vicenda? Pensaci...
L'interessata che si e' dovuta sposare con uno
che neanche amava. Il figlio che e' cresciuto
senza la madre. La sua famiglia, il padre e la
madre che hanno cercato di nascondere quella
vergogna e sono morti di crepacuore uno dopo
l'altro...
Tu me l'hai detto!
Ci siamo anche noi, in questa faccenda, Ester!
Per quel fatto io sono stato allontanato dalla
casa neanche fossi un pericoloso delinquente.
Tu sei caduta in depressione...
La tua famiglia..., la mia famiglia hanno avuto
la "Disgrazia" in casa.
Basti pensare ai miei cugini...che fine hanno
fatto i miei cugini?...
Ludovico, morta la mamma si e' trasferito in
Belgio, e di lui non c'e' piu' traccia. Luca lo
hanno imbarcato su una nave dopo che la madre
era morta di cancro.
La zia Gabriella e' stata l'ultima a lasciare la
casa ed e' svanita nel nulla!
Mio padre con la tonnara che per colpa della
guerra e' caduta in malora e' morto nel giro di
pochi mesi per un male incurabile; e cosi' mamma
che si e' spenta lentamente...
Quanti morti ancora sono stati sepolti dopo
quella violenza fatta?...
Per quel fatto la "Disgrazia" e' caduta su noi!
E Massimiliano che ha fatto quello che ha fatto
dove e' finito? Sai dirmelo?"
"Massimiliano ha fatto una brutta fine,
Andrea..." disse Ester evitando lo sguardo
dell'amico.
"Ha combinato l'ultima mascalzonata della sua
vita ed e' morto... Aveva rubato imo scooter a
un ragazzo...l'hanno inseguito con due auto, e
per la velocita' si e' schiantato contro un palo,
un paio di chilometri appena fuori dal Paese...
Aveva quaranta anni quando e' successo e senza
mai mettere la testa a posto!
Tuo padre non l'aveva piu' voluto in casa. Lo
caccio' qualche mese dopo che tu sei partito.
Si era nascosto nelle campagne del nuorese, dopo
che si era venuto a sapere che era stato lui a
fare la violenza su Elisa.
Viveva come un bandito!
Avevano detto che viveva di espedienti, di
piccoli furti, nelle case. Lina volta l'hanno
preso sul fatto e nella fuga ha ucciso un uomo.
Preso, ha rischiato il linciaggio.
In certi paesi dell'interno hanno la "Pattadese"
facile!
Si fanno giustizia da soli...
Ferito gravemente all'addome era stato
ricoverato in Ospedale a Nuoro, piantonato a
vista dai Carabinieri.
Fuggito dall'Ospedale aveva avuto il coraggio di
ripresentarsi una notte a casa, dalla madre, ed
e' mancato poco che tuo padre lo massacrasse di
botte e cinghiate!
Tua zia Gabriella, poverina, era disperata!"
Appena Peppe porto' il primo piatto i due
terminarono di parlare. L'insalata di mare
presentata su un'enorme vassoio in ceramica li
lascio' senza parole.
"Tutto fresco, cari signori miei" esclamo'
l'oste con fare trionfante mentre posava il
tutto al centro tavola..
"Sentirete la freschezza e gusterete il sapore
del mare!" aggiunse con enfasi allargando le
braccia.
E non menti'.
Ester e Andrea spazzolarono la pietanza in
religioso silenzio. E lo stesso fecero con i
gamberoni arrosto, polposi e compatti, che
mangiarono - alla faccia dell'etichetta - con le
mani succhiando anche le testa.
Alla fine i loro rispettivi tovaglioli non erano
piu' bianchi, ma vergognosamente sporchi di sugo.
Le "sebadas" col Mirto ghiacciato fu la
ciliegina sulla torta; la tazzina di caffe'
bollente la giusta conclusione.
Erano passate le tre del pomeriggio quando i due
si alzarono da tavola, traballanti.
Il bianco asciutto delle vigne di Monti ne era
il colpevole!
A casa Andrea dopo un riposino di un paio d'ore
cerco' di buttare su un foglio di carta qualche
idea sul romanzo che si era proposto di scrivere.
"Biscotti" scrisse a macchina proprio al centro
del primo foglio Poi appena piu' sotto: romanzo
di Andrea Bonfiglio.
E cosi' rimase con le dita sulla tastiera
fissando quello che aveva partorito senza
riuscire ad aggiungere una sillaba.
Dopo la luce viene il buio.
E col buio quella casa enorme e silenziosa
iniziava a terrorizzarlo.
Piu' di una volta penso' di chiedere ad Ester di
rimanere a dormire con lui. Magari non nello
stesso letto, onde evitare pericolosi desideri
carnali che Pamica voleva evitare, ma in due
camere attigue. In tal modo, in caso di bisogno,
Andrea avrebbe avuto accanto chi lo poteva .. ."proteggere"...
Perche' aveva usato il verbo "proteggere"
anziche' "fare compagnia" che sarebbe stato piu'
giusto e meno da vigliacco? Forse perche' nel
suo inconscio temeva - e piu' il tempo passava
piu' se ne convinceva - che stare in quella casa
era pericoloso per lui?
Il cane!
Gli venne subito in mente il cane!
Che ormai, si era convinto, altri non era che
l'anima del suo fido Jack che lo avvertiva di
non entrare in quella casa!
Ma che protezione gli avrebbe potuto dare
l'amica?
Non c'era un nemico da combattere.
Non c'era un ladro da cui proteggersi.
Le paure dentro restano paure dentro.
Non c'e' anima che ti puo' proteggere da quelle.
Si vergogno' di aver pensato di chiedere aiuto
ad Ester e si senti' come puo' sentirsi un
bambino dopo che si e' pisciato nei pantaloni.
Imbarazzato!
Semmai era lui che doveva proteggersi da se'
stesso.
Quei ricordi cosi' a lungo tenuti nascosti, la
consapevolezza del male che aveva fatto a quella
ragazza complice del branco, avevano ripreso a
perseguitarlo; e piu' lui tentava di ricacciarli
indietro e piu' tendevano ad "esplodere".
Era il lato oscuro che e' dentro in tutti noi
che voleva emergere. Andrea in tutti quegli anni
inconsciamente si era costruito una corazza come
autodifesa, aveva indossato una maschera
tentando in tal modo di nascondersi; ma cosi'
facendo aveva alimentato i "sotterranei
dell'anima" , luogo demoniaco o infero del mito
e della rappresentazione religiosa.
Dopo la luce viene il buio e Andrea temeva il
buio.
Per combatterlo, decise di accendere le luci in
tutte le stanze. Successivamente penso', come
fanno i ciechi, di affinare i sensi: l'udito, il
tatto, l'olfatto.
Il primo per carpire il minimo rumore, e
mettersi sulla difensiva. Il tatto per avvertire
il contatto esterno: le ombre che si agitavano
intorno a lui prendevano corpo quando lo
accarezzavano o lo toccavano per attirare la sua
attenzione.
L'olfatto per percepire odori di zolfo e incenso
segnali questi di presenze demoniache (lo zolfo)
o celesti (l'incenso).
"Ma che sciocchezze sto pensando!" si disse a un
certo punto. "Come un bambino pauroso sono
diventato!"
E se ne vergogno'!
(continua) |