I miei cinquant'anni di passione per la penna stilografica - di Dario Bruno (Lecco)
IL COLLEZIONISMO
Questa passione o malattia puo'
contaminare chiunque s'affacci sul mondo delle stilografiche:
qualcuno, come il sottoscritto, si e' buttato a capofitto
sin da giovanissimo, comperando penne da studente, di poco
valore, possiamo dire anche poco belle, ma ha dedicato loro
tutte le cure possibili per mantenerle in perfetta
efficienza nonostante il passare degli anni, altri, invece,
ci sono capitati piu' avanti, frequentando mercatini delle
pulci o, peggio ancora perche' amici di un collezionista.
Oggi Internet consente di avere un panorama mondiale delle
disponibilita' in tempo reale, mentre in passato ci si
doveva affidare a corrispondenti USA, operanti nel settore,
che ti inviavano un libricino mal stampato, dove apparivano
le fotografie in bianco e nero delle stilografiche in
vendita, corredate da un succinto commento sul loro stato di
conservazione. Come sempre i pezzi interessanti venivano
subito collocati e ben difficilmente, dato il tempo che
intercorreva tra la data d'inizio delle vendite ed il
momento in cui l'operatore estero riceveva per posta
l'offerta, si poteva, rimediare qualche cosa di veramente
valido.
Altra soluzione era frequentare assiduamente le aste
specializzate, ma anche qui le cose non erano cosi' semplici,
perche' i commercianti del settore, giustamente ben
preparati e con buone disponibilita', riuscivano ad
acquisire buona parte delle offerte e, se si voleva
conquistare un pezzo ad ogni costo, si doveva subire un
prezzo d'acquisto elevato.
Ultimo, ma non per questo meno simpatico sistema, era
fraquentare i mercatini delle pulci, dove spesso si
trovavano buone occasioni o, quanto meno, penne rotte ma
fonti di tanti pezzi di ricambio.
A questi sistemi io avevo aggiunto lo "svuota magazzino"; mi
spiego meglio: girovagando per l'Italia e l'Europa,
specialmente durante i periodi di ferie, facevo visita alle
vecchie cartolerie dei piccoli paesi, specie se gestite da
persone non piu' giovanissime e magari in procinto di cedere
il negozio e offrivo loro di ritirare tutti i fondi di
magazzino esistenti ad un prezzo forfetario che andavamo a
pattuire. Oggi gli "svuota cantine e solai" sono molto di
moda e, a differenza del sottoscritto che sborsava quattrini
per ritirare la merce, questi rottamatori si fanno pagare
profumatamente per lo stesso lavoro.
Va pero' osservato che, sia ieri che oggi, non e' facile
concludere un giusto acquisto, perche' le stilografiche
vanno viste di persona, possibilmente provate, per poter
constatare le reali condizioni che spesso non sono proprio
quelle illustrate dal venditore, ma di un livello inferiore
e questo comporta una diversa, a volte diversissima,
valutazione del pezzo.
Gli esperti ci dicono che una penna stilografica va valutata
su due principali componenti: il corpo, ossia il suo aspetto
in generale ed il pennino, elemento essenziale per la
scrittura.
Le categorie qualitative per i corpi possono essere cosi'
suddivise:
MINT-A1 (di conio) : penna assolutamente nuova, che non e'
mai stata utilizzata e quindi che non ha mai subito una
carica d'inchiostro.
A questo proposito devo precisare che nella mia collezione
pezzi del genere non esistono poiche', come ho gia' avuto
modo di dire in piu' occasioni, io le stilografiche le uso
tutte a rotazione e, dopo aver asciugato una carica
d'inchiostro, passo al lavaggio accurato del serbatoio, alla
pulizia del pennino ed alla lucidatura del corpo e poi le
ripongo nuovamente nella loro couvette in attesa del
prossimo utilizzo.
MINT-A2 (o NEAR MINT) : penna che e' stata usata ma che non
mostra alcuna scalfittura o segni di usura.
EXCELLENT-B : penna che a prima vista deve sembrare quasi
nuova, ovviamente originale in ogni sua parte, pochi segni
di usura e trascurabili graffi sul corpo.
FINE-C : penna sempre originale in tutte le sue parti, ma
che pero' mostra i segni del tempo, quali l'usura delle
punte dei pennini, lo scolorimento in caso di corpi in
ebanite e/o celluloide, graffi o ammaccature sulle parti
metalliche.
FAIR-D : penna con segni d'usura piu' evidenti, sia nel
corpo che nel pennino. In questa categoria sono compresi
anche quei mezzi di scrittura per i quali sorgono dei dubbi
sull'originalita' dei pezzi che li compongono.
POOR-E : penne che non scrivono e che non possono essere
ricuperate, ma che sono ancora valideper i ricambi che
possono fornire.
Passiamo ora, seguendo lo stesso criterio, ai pennini:
MINT-1 : nuovi, mai usati.
EXCELLENT-2 : mostrano segni di usura, specialmente nelle
punte iridio, ma sono essenzialmenteintegri.
FINE-3 : pennini che mostrano la lamina piegata, un grado di
usura dell'iridio molto elevato, ma che comunque scrivono.
FAIR4 : pennini privi totalmente d'iridio, con pieghe o
rottura della lamina che possono compromettere la scrittura,
ma che possono essere recuperati con l'intervento di
specialisti del settore.
POOR-5 : pennini che possono raggiungere solo il cestino
della spazzatura.
Siamo giunti alla fine di un viaggio che racchiude
cinquant'anni di passione per .....le stilografiche. Oggi
non ho intenzione di smettere di usare questo spettacolare
mezzo di scrittura , ne di perdere la speranza di trovare
alcuni pezzi che inseguo da anni, ma e' cambiato il mio
atteggiamento, non e' piu' aggressivo, desideroso di
concludere subito e a qualsiasi cifra, ma ha assunto le
caratteristiche del "pensionato", quale sono: ogni giorno
qualche cosa, senza fretta, ponderando molto bene i costi
d'acquisizione e senza correr dietro a tutte le nuove
emissioni di tutte le marche che ormai hanno invaso il
mercato Questo libro l'ho scritto per mia soddisfazione
personale, ma mi farebbe piacere se un giorno potesse
giungere nelle mani di un giovane sprovveduto, come lo sono
stato un tempo, e potesse suggerirgli qualche buon consiglio,
illustrargli i rudimenti del "collezionista" ma, soprattutto,
accendergli la fiammella della vera passione.
(continua)
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