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I miei cinquant'anni di passione per la penna stilografica - di Dario Bruno (Lecco)

 

CAPITOLO DODICESIMO

 

IL COLLEZIONISMO

Questa passione o malattia puo' contaminare chiunque s'affacci sul mondo delle stilografiche: qualcuno, come il sottoscritto, si e' buttato a capofitto sin da giovanissimo, comperando penne da studente, di poco valore, possiamo dire anche poco belle, ma ha dedicato loro tutte le cure possibili per mantenerle in perfetta efficienza nonostante il passare degli anni, altri, invece, ci sono capitati piu' avanti, frequentando mercatini delle pulci o, peggio ancora perche' amici di un collezionista.
Oggi Internet consente di avere un panorama mondiale delle disponibilita' in tempo reale, mentre in passato ci si doveva affidare a corrispondenti USA, operanti nel settore, che ti inviavano un libricino mal stampato, dove apparivano le fotografie in bianco e nero delle stilografiche in vendita, corredate da un succinto commento sul loro stato di conservazione. Come sempre i pezzi interessanti venivano subito collocati e ben difficilmente, dato il tempo che intercorreva tra la data d'inizio delle vendite ed il momento in cui l'operatore estero riceveva per posta l'offerta, si poteva, rimediare qualche cosa di veramente valido.
Altra soluzione era frequentare assiduamente le aste specializzate, ma anche qui le cose non erano cosi' semplici, perche' i commercianti del settore, giustamente ben preparati e con buone disponibilita', riuscivano ad acquisire buona parte delle offerte e, se si voleva conquistare un pezzo ad ogni costo, si doveva subire un prezzo d'acquisto elevato.
Ultimo, ma non per questo meno simpatico sistema, era fraquentare i mercatini delle pulci, dove spesso si trovavano buone occasioni o, quanto meno, penne rotte ma fonti di tanti pezzi di ricambio.
A questi sistemi io avevo aggiunto lo "svuota magazzino"; mi spiego meglio: girovagando per l'Italia e l'Europa, specialmente durante i periodi di ferie, facevo visita alle vecchie cartolerie dei piccoli paesi, specie se gestite da persone non piu' giovanissime e magari in procinto di cedere il negozio e offrivo loro di ritirare tutti i fondi di magazzino esistenti ad un prezzo forfetario che andavamo a pattuire. Oggi gli "svuota cantine e solai" sono molto di moda e, a differenza del sottoscritto che sborsava quattrini per ritirare la merce, questi rottamatori si fanno pagare profumatamente per lo stesso lavoro.
Va pero' osservato che, sia ieri che oggi, non e' facile concludere un giusto acquisto, perche' le stilografiche vanno viste di persona, possibilmente provate, per poter constatare le reali condizioni che spesso non sono proprio quelle illustrate dal venditore, ma di un livello inferiore e questo comporta una diversa, a volte diversissima, valutazione del pezzo.
Gli esperti ci dicono che una penna stilografica va valutata su due principali componenti: il corpo, ossia il suo aspetto in generale ed il pennino, elemento essenziale per la scrittura.
Le categorie qualitative per i corpi possono essere cosi' suddivise:

MINT-A1 (di conio) : penna assolutamente nuova, che non e' mai stata utilizzata e quindi che non ha mai subito una carica d'inchiostro.
A questo proposito devo precisare che nella mia collezione pezzi del genere non esistono poiche', come ho gia' avuto modo di dire in piu' occasioni, io le stilografiche le uso tutte a rotazione e, dopo aver asciugato una carica d'inchiostro, passo al lavaggio accurato del serbatoio, alla pulizia del pennino ed alla lucidatura del corpo e poi le ripongo nuovamente nella loro couvette in attesa del prossimo utilizzo.

MINT-A2 (o NEAR MINT) : penna che e' stata usata ma che non mostra alcuna scalfittura o segni di usura.

EXCELLENT-B : penna che a prima vista deve sembrare quasi nuova, ovviamente originale in ogni sua parte, pochi segni di usura e trascurabili graffi sul corpo.

FINE-C : penna sempre originale in tutte le sue parti, ma che pero' mostra i segni del tempo, quali l'usura delle punte dei pennini, lo scolorimento in caso di corpi in ebanite e/o celluloide, graffi o ammaccature sulle parti metalliche.

FAIR-D : penna con segni d'usura piu' evidenti, sia nel corpo che nel pennino. In questa categoria sono compresi anche quei mezzi di scrittura per i quali sorgono dei dubbi sull'originalita' dei pezzi che li compongono.

POOR-E : penne che non scrivono e che non possono essere ricuperate, ma che sono ancora valideper i ricambi che possono fornire.

Passiamo ora, seguendo lo stesso criterio, ai pennini:

MINT-1 : nuovi, mai usati.

EXCELLENT-2 : mostrano segni di usura, specialmente nelle punte iridio, ma sono essenzialmenteintegri.

FINE-3 : pennini che mostrano la lamina piegata, un grado di usura dell'iridio molto elevato, ma che comunque scrivono.

FAIR4 : pennini privi totalmente d'iridio, con pieghe o rottura della lamina che possono compromettere la scrittura, ma che possono essere recuperati con l'intervento di specialisti del settore.

POOR-5 : pennini che possono raggiungere solo il cestino della spazzatura.

Siamo giunti alla fine di un viaggio che racchiude cinquant'anni di passione per .....le stilografiche. Oggi non ho intenzione di smettere di usare questo spettacolare mezzo di scrittura , ne di perdere la speranza di trovare alcuni pezzi che inseguo da anni, ma e' cambiato il mio atteggiamento, non e' piu' aggressivo, desideroso di concludere subito e a qualsiasi cifra, ma ha assunto le caratteristiche del "pensionato", quale sono: ogni giorno qualche cosa, senza fretta, ponderando molto bene i costi d'acquisizione e senza correr dietro a tutte le nuove emissioni di tutte le marche che ormai hanno invaso il mercato Questo libro l'ho scritto per mia soddisfazione personale, ma mi farebbe piacere se un giorno potesse giungere nelle mani di un giovane sprovveduto, come lo sono stato un tempo, e potesse suggerirgli qualche buon consiglio, illustrargli i rudimenti del "collezionista" ma, soprattutto, accendergli la fiammella della vera passione.

 

(continua)