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I miei cinquant'anni di passione per la penna stilografica - di Dario Bruno (Lecco)

 

CAPITOLO UNDICESIMO

 

INCHIOSTRI

 

Un estimatore di penne stilografiche e' automaticamente un conoscitore d'inchiostri, che rappresentano la linfa vitale di ogni mezzo di scrittura munito di pennino.
Durante i tanti anni di lavoro con le penne, ne ho sperimentati di ogni marca e colore e, ancor oggi, quando trovo delle nuove confezioni non so resistere alla tentazione di acquistarle.
Da qui deriva la mia piccola raccolta di "boccette" che si arricchisce sempre piu', perche' non utilizzo mai l'ultimo flacone di una serie.

 


Qui vediamo un "Parker" rosso, un "Watherman" viola (il mio preferito) ed un "Parker Quink"
blue-nero.

 


Qui troviamo un "Mont Blanc Scarpone" nero, un "Lamy" blue con carta assorbente incorporata
ed un "Watherman Encre" azzurro.
 


Alla sinistra, ancora nella sua confezione di cartone, un "Parker Quink" rosso, poi un "Sheaffer"
nero, prodotto in occasione del lancio della "Leverfiller W.A.Sheaffer" del 1995, quindi un
"Watherman" azzurro ed infine un "Cross" nero.
 


Troviamo un "Sheaffer" marrone, molto adatto per tonalita' alle penne degli anni venti, poi il
pezzo piu' vecchio della raccolta, un "Mont Blanc" rosso con confezione in plastica degli
anni sessanta, prodotto in Spagna ed infine un "Aurora" nero, in dotazione con la confezione
speciale per l'emissione della "Benvenuto Cellini" del '96.

 


Ecco un "Parker Ebony" verde, un "Mont Blanc" marrone degli anni ottanta ed un "Lamy",
corredato di scatola, da dove si evince il posizionamento della carta assorbente.
 



Nella sua scatola con impressa l'immagine dellAmerigo Vespucci, l"Omas" nero del 1990,
cosi' come e' nero l"Aurora", prodotto in occasione del lancio della "801 88 C2" con riserva
d'inchiostro dell'89. Sulla destra un "Omas" marrone che corredava la serie "Extra" in celluloide
del 1991 e per finire un "Level" blue a carica automatica.
 


Con l'avvento delle cartucce non ho potuto fare a meno di possederne almeno una serie, anche
se, come si puo' notare dalla descrizione delle stilografiche, quando le modalita' di caricamento
dell'inchiostro corrispondono al D3 (cartuccia), quasi sempre compare l'annotazione "con
convertitore" B2a o B3d (per le Parker): questo sistema consente di caricare le penne con
l'inchiostro in boccette, evitando le cartucce, piu' povere di varieta' di colori.
L'immagine parla da se' e non e' necessario spendere parole, se non per la piccola confezione
in alluminio sulla sinistra che contiene le cariche per le penne "3.6.5 Officina"
 




(continua)