Una passione per il cinema. I
Toeplitz e la Banca Commerciale Italiana
seconda puntata
Ottenuta la cittadinanza italiana nel 1912,
nel 1917 sostitui' alla guida della Banca i
"dioscuri" Joel e Weil, estromessi dalla
struttura per la volonta' del Governo
dell'epoca, vista la loro appartenenza alla
comunita' germanica. Un anno prima era morta
la prima moglie, la nobildonna Anna De Grand
Ry, madre di Ludovico. Si era ammalata di
cancro; aveva diretto per qualche tempo un
ospedale che la Banca Commerciale aveva
aperto, durante la guerra, a Milano.
Toeplitz si risposo' due anni dopo con
un'attrice polacca molto popolare nel paese
d'origine, Jadwiga Stanisława Mrozowska.
(15)
In quegli anni, anche Ludovico perse la
prima moglie, Gabriella Porro, vittima della
febbre spagnola, dopo aver dato alla luce
una bambina. Gabriella Porro era figlia del
generale Carlo Porro, di nobile e antica
famiglia lombarda. Nel 1915 rivestiva il
ruolo di Sottocapo di Stato Maggiore
dell'Esercito. In pratica, era il vice del
generale Cadorna, comandante in capo delle
truppe italiane nel primo conflitto
mondiale.
Dopo il nuovo matrimonio del padre, la
famiglia si stabili' a Varese, in quella che
e' tuttora denominata Villa Toeplitz. La
splendida dimora era famosa per il suo
giardino esotico, un parco con cascate e
fontane e un osservatorio astronomico.
(16)
Giuseppe Toeplitz ricopriva ormai l'incarico
di amministratore delegato, condividendo la
carica con Pietro Fenoglio.
(17)
Dal marzo 1920, dopo le dimissioni di
Fenoglio, fu unico e indiscusso capo della
Comit per un ulteriore, lungo periodo.
Vediamo ora quali informazioni indirette,
sulla storia della Comit delle origini, si
possono trarre dalle memorie di Ludovico
Toeplitz.
(18)
Innanzitutto, si notano alcuni dettagli che
rendono l'idea di quale fosse il rango e il
trattamento degli alti vertici della banca:
si ha la consapevolezza che rappresentavano
una fascia altissima della borghesia,
compartecipi dei rituali dell'aristocrazia
dell'epoca, alla quale alcuni di loro, in
effetti, appartenevano.
Nel 1895 Toeplitz era andato ad abitare
direttamente in un appartamento di Piazza
Scala, nel cosiddetto "Palazzo Rosso",
precisamente quello di rimpetto all'edificio
di Piazza Scala 6, successiva sede
dell'Istituto .
(19)
Due anni dopo, fu promosso al rango
direttivo della sede di Napoli, quale
condirettore, assieme al signor Baracchi.
(20)
La famiglia di Ludovico prese dimora nel
palazzo Zevallos/Colonna di Via Toledo.
Trascorso un triennio, nuovo trasferimento:
Giuseppe Toeplitz fu destinato a Venezia,
per fondare quella filiale della Banca
Commerciale Italiana.
(21)
La sede venne collocata "in un palazzo di
marmo bianco, ottocentesco, nella Calle
Larga 22 Marzo".
(22)
Alla permanenza nella citta' della laguna
viene fatta risalire la profonda amicizia
tra l'alto dirigente della Comit e Giuseppe
Volpi, intraprendente uomo d'affari e futuro
Ministro dell'Economia sotto il regime
mussoliniano. Con l'appoggio della neonata
filiale, Volpi costitui', infatti, la
"Compagnia di Antivari",(23)
portando a conclusione operazioni
finanziarie di larga portata col Sultano
della Turchia Abdul Hamid, operazioni che
costituirono un primo tassello della
straordinaria fortuna successiva di Volpi.
(24)
Un altro aspetto meno conosciuto delle
iniziative del dirigente Comit a Venezia, fu
il contributo di idee e di denaro per la
valorizzazione del Lido, una zona
bellissima, la cui fruizione si era
limitata, fino allora, al solo utilizzo
balneare nella buona stagione.
Ludovico osserva che "il movimento dei
forestieri era ancora sporadico e al Lido
quasi inesistente. Papa', quando era stato a
Gand, aveva visitato Ostenda che si andava
stupendamente sviluppando sotto la guida del
raffinatissimo uomo d'affari che era
l'astuto re Leopoldo II".
(25)
Ecco che, sempre con l'aiuto di Giuseppe
Volpi e grazie al braccio secolare della
Commerciale, che finanziava le operazioni,
nacque l'idea di costruire in quella
localita' l'Hotel Excelsior, primo grande
albergo d'Europa situato direttamente sulla
spiaggia. Ne derivo' cosi' "la C.I.G.A., la
Compagnia Italiana dei Grandi Alberghi di
lusso, a Venezia stessa, a Stresa, a
Firenze, a Roma, a Napoli e in Sicilia...".
(26)
Nel 1904 Giuseppe Toeplitz fu designato a
dirigere la piu' importante sede della
Banca, quella di Milano. Domiciliato
inizialmente presso l'Hotel Milan, la
famiglia prese successivamente casa in
Piazza Castello 28, in un appartamento
lussuoso "con numerosi salotti e una sala di
pranzo dove potevano sedere ventiquattro
persone...con sala da biliardo, una
carambola francese".
(27)
L'approccio con Milano si rivelo' subito
molto assorbente, se "papa' prese la stessa
abitudine del signor Joel di restare in
banca sino a ore impossibili, sicche'
sovente neppure lo vedevo rientrare".
(28)
In una lettera dell'8 agosto 1911, quando
gia' era stato nominato alla Direzione
Centrale della Comit, Toeplitz Senior
scriveva al figlio testualmente: "Sto bene,
malgrado le undici e dodici ore di lavoro
consecutivo. Ieri notte fui stanchissimo,
perche'... le emozioni buttano sempre giu'
in modo straordinario".
(29)
La Banca e il gruppo dirigente venivano
ritenuti di osservanza giolittiana.
Pertanto, all'approssimarsi del primo
conflitto mondiale, la Comit fu tenuta in
grande sospetto dalla componente
nazionalistica del Paese, ostile agli Imperi
Centrali e favorevole a un avvicinamento con
Francia e Inghilterra. Nel 1915 si
addensarono, quindi, orizzonti cupi. "Papa'
aveva ottenuto sin dal 1912 la cittadinanza
italiana e lo spaventava il fatto che invece
Otto Joel era sempre cittadino
germanico, sebbene il figlio avesse optato
per l'Italia alla sua maggiore eta' ed era
ufficiale di complemento nel Savoia
Cavalleria".
(30)
Il rovesciamento di fronte politico e il
passaggio dell'Italia nel campo dell'Intesa
aveva comportato una forte ostilita' verso
la B.C.I. e anche Toepliz veniva fatto
oggetto di neanche tanto segreti controlli
da parte del Governo Italiano, sia per le
origini straniere che per le sue relazioni
internazionali, specie col mondo tedesco.
(31)
note
[15]
Jadwiga Toeplitz-Mrozowska era
nata nel 1880 a Janowice
Poduszowskie. Studio' a Cracovia
e poi a Varsavia. Attrice di
successo, nel 1900 fece il suo
debutto al Teatro Municipale di
Leopoli. Negli anni seguenti
prese parte a numerosi
spettacoli a Leopoli, Cracovia
e Varsavia. A meta' del 1906
parti' per Parigi, dopo di che
visse sempre all'estero,
specialmente in Italia fino alla
fine della sua vita.
Straordinaria viaggiatrice, dopo
aver visitato l'intera Europa,
si diresse verso l'Asia,
completando un itinerario che la
porto' in India, Ceylon, Persia,
Kashmir e Tibet. Di rilievo
particolare una spedizione
esplorativa nel Pamir del 1929,
organizzata direttamente dalla
signora Toeplitz. La spedizione
duro' 2 mesi; furono percorsi
oltre 1800 km a cavallo e a
piedi. La spedizione contribui'
alla conoscenza della geografia
dell'Asia centrale e alla
scoperta di un nuovo passo di
montagna sui monti Kurtaka,
vicino al lago Zorkul, che porta
ancora il suo nome. Fu la prima
donna a ricevere una medaglia
d'oro dalla Societa' Geografica
Italiana. Torno' in Polonia per
l'ultima volta nel 1964. Mori' a
Varese il 7 luglio 1966 e fu
sepolta nel cimitero di San
Ambrogio.Inizio
modulo
[16]
Con la morte di Giuseppe
Toeplitz, il complesso fu
ereditato dalla moglie e dal
figlio Ludovico che, dopo la
seconda guerra mondiale, lo
vendettero ai fratelli Mocchetti
di Legnano. La proprieta' passo'
infine, nel 1972, al Comune di
Varese, che volle aprire il
parco al pubblico e destinare
l'edificio a una funzione
scolastica.
[17]
L'ingegner Pietro Fenoglio,
progettista architettonico ed
esponente di punta del Liberty
torinese, era entrato nel 1911
alla Banca Commerciale come
direttore centrale per espressa
volonta' di Joel, con l'incarico
particolare di seguire le
partecipazioni industriali,
soprattutto dei settori
elettrico e metallurgico.Nel
dicembre del 1918 Fenoglio era
stato incaricato di trasferirsi
a Roma per aprire un ufficio di
rappresentanza. Alla fine del
1919 Fenoglio annuncio' la sua
decisione di abbandonare la
direzione della Banca.
[18]Per
questo riferimento, come per i
successivi tratti dal libro "Il
banchiere", ci limiteremo d'ora
in poi a indicare soltantola
pagina interessata.
[19]
Il Palazzo, gia' proprieta'
della Banca Commerciale Italiana
(1906) e' ora sede della
Ragioneria Comunale e sorge
sull'area della Casa Brambilla,
uno dei primi (1855) palazzi
moderni milanesi. Un tempo era
conosciuto anche come Palazzo
Rosso, cosi' detto per le
decorazioni in terracotta, prima
della demolizione e
dell'intervento del Beltrami,
progettista anche della
successiva sede della Comit.
[20]
pag. 51
[21]
pag. 59
[22]
pag. 65
[23] la Compagnia di Antivari
era una societa' anonima a
capitale italiano, costituita
nel 1905 a Cetinje per la
costruzione del porto di
Antivari, per la navigazione sul
lago di Scutari e la costruzione
di linee navali e ferroviarie
per le comunicazioni interne e
con l'estero del Regno del
Montenegro. Fu liquidata nel
1950
[24]
pag. 67
[25]
pag. 68
[26]
pag. 71
[27]
pag. 85
[28]
pag. 88
[29]
pag. 110
[30]
pag. 116
[31]
nel
febbraio del 1918 venne
addirittura prospettata
l'ipotesi di un decreto legge
che impedisse di essere
amministratori di societa' ai
cittadini che erano 'nati in
terra nemica' o addirittura che
non erano 'nati in terra
italiana'. Tuttavia, le accuse
di intelligenza con il nemico
sfiorarono anche Toeplitz, e la
sua villa di Sant'Ambrogio Olona
(presso Varese) - che aveva
acquistato nel 1914 e che
sarebbe diventato il suo buen
retiro - venne perquisita su
richiesta della magistratura di
Como, a seguito di denunce
anonime.