Fondo
Sanitario Integrativo Intesa Sanpaolo -
spazio Facebook chiuso FSI Intesa Sanpaolo:
PREVIMEDICAL - la cosa giusta
Una nota di Ernesto Tagliarini incentrata
sulla ben nota causa intentata da quattro ex
consiglieri alla Cassa Sanitaria.
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Ho letto con un certo
interesse la nota di Tagliarini,
condivisibile in molti suoi punti ma in
altri costellata da omissioni e imprecisioni
che giudicherei comunque involontarie.
Innanzitutto voglio fare un'affermazione
forte: la causa in corso non ha
assolutamente danneggiato i pensionati
iscritti al FSI!
Infatti la preesistente Cassa Sanitaria
applicava una corretta solidarieta'
intergenerazionale, abbandonata
successivamente (anno 2010) dal neonato
Fondo Sanitario sulla spinta di Sindacati e
Banca (lo strano connubio) , che si sono
autonominate fonti istitutive (?!),
organismo non previsto nella governance
dell'ente. Da questo momento abbiamo avuto:
a) una politica avversa ai pensionati, come
noto categoria piu' bisognosa di aiuto a
causa dell'eta' piu' o meno avanzata che
hanno dovuto subire in rapida successione
aumenti delle quote e contrazione delle
prestazioni sanitarie
b) l'istituzione della c.d. "quota differita",
il 30%
delle gia' ridotte prestazioni,
che viene versato entro il 30 giugno
dell'anno successivo "se ci saranno i soldi"
(altra normativa che tocca pesantemente i
pensionati)
c) qualora non basti la
suddetta
decurtazione in concorso con il 10% delle
riserve, i
pensionati (gli attivi corrono rischi
pressoche' inesistenti) devono mettere mano
al portafoglio
d) la
permanenza nella gestione
attivi degli zainetti di pertinenza dei
pensionati che
non confermano
l'iscrizione
nel FSI (a tutt'oggi oltre il 30% dei
colleghi che passano in quiescenza)
fattori che non sono assolutamente legati
all'iter giudiziale citato da Tagliarini.
Leggendo i commenti ho notato che qualcuno
ha obiettato che tener bloccati 35/mln. in
attesa della definizione della nota causa
non permette di usufruire in pieno delle
potenzialita' del FSI: posso rispondere che
le riserve del FSI ammontano a fine 2017
(ultimo rendiconto disponibile) a ca. 130/mln.
(al netto dei 35/mln. restituiti alla Cassa
Sanitaria) dont ca. 30 di pertinenza della
gestione quiescenti: la conseguenza e' che
con cifre di tale portata raggiungere la
solidarieta' intergenerazionale vera sarebbe
fattibile se solo Banca e Sindacati non si
opponessero pervicacemente,
indipendentemente dalla causa in corso.
Per quanto concerne la nota di Tagliarini
posso sostenere che in qualita' di ex
Dirigente Comit, oggi appartenente
all'Associazione "amicicomit-piazzascala" -
nel cui Direttivo e' presente Sergio Marini,
uno dei 4 ricorrenti - e' opportuno fare
qualche precisazione sul quanto pubblicato
da Tagliarini, basandomi su quanto mi
risulta per esperienza diretta e per
informazioni che le due associazioni in
causa (amicicomit - piazzascala e
associazione pensionati cariplo forniscono
puntualmente agli iscritti, anche sulla base
della presenza in C.d.A. del FSI di Filippo
Vasta (pensionato ex Comit anch'egli
iscritto all'associazione amicicomit -
piazzascala):
1) solo i componenti di un Consiglio possono
impugnare una delibera, considerata
illegittima e cosi' giudicata in due gradi
di giudizio; agiscono in veste di "consiglieri"
indipendentemente dalla loro origine; circa
la durata della loro vita speriamo che sia
lunga anche se tu dici che l'eta' media
supera gli 80 anni)
2) tutto nasce dallo scellerato accordo
sindacale dell'ottobre 2010, nel quale viene
sancita - fra l'altro - la netta separazione
dei Pensionati dagli Attivi, cosi' operando
la cessazione della solidarieta'
intergenerazionale che, da decenni, vigeva
sia in Cariplo che in Comit; dov'erano i
sindacati (di cui Tagliarini fa parte) al
momento della firma? Si erano forse...
distratti?
3) la delibera impugnata ha trovato conferme
giudiziarie, non solo in primo e secondo
grado (ora Fondo e Cassa hanno fatto ricorso
per Cassazione) ma anche in occasione di un
reclamo intermedio delle controparti,
respinto da un collegio di tre Giudici prima
dell'appello;
4) le cosiddette "fonti istitutive" hanno
sempre parlato di un parere legale in favore
dell'accordo sindacale: perche' tale parere
non e' mai stato ne' esibito ne' depositato
in giudizio? Esiste? I Sindacati ne sanno
qualcosa? Esistono invece - questo si - due
pareri legali molto consistenti contrari,
fra i quali spicca quello dell'Avv. Ingino,
Legale della Cassa Sanitaria, il cui peso e'
molto rilevante data la competenza nella
materia;
5) soltanto i Dirigenti Comit (poco piu' di
un centinaio) fruivano di una copertura
sanitaria fornita con polizza delle Generali;
in occasione del passaggio al Fondo i non
Iscritti hanno dovuto versare, di tasca
propria, i premi relativi agli anni di
mancata iscrizione alla Cassa per poter
aderire al Fondo;
6) le Associazioni, che evidentemente non
godono delle simpatie di Tagliarini, hanno
sempre sostenuto anche finanziariamente i
quattro Consiglieri, accollandosi le spese
Legali, invero molto contenute, versate allo
Studio Iacoviello; Cassa e Fondo versano al
loro studio Legale fior di parcelle di oltre
60/m Euro, divise fra i due organismi; soldi
a carico di Cassa e Fondo, quindi.... nostri!
7) Ultimo ma fondamentale punto: esiste una
proposta di conciliazione che i quattro
consiglieri ricorrenti hanno depositato in
Tribunale e che le Fonti Istitutive hanno
finora rifiutato di prendere in
considerazione (il Consigliere eletto dai
pensionati nell'attuale CdA del Fondo non
manca di richiamare di continuo l'attenzione
dei suoi colleghi a questo riguardo). Il
ricorso in Cassazione e' il segno evidente
che la politica dilatoria riguardo alla
soluzione del problema non viene dai
consiglieri ricorrenti e dalle Associazioni
che li sostengono, bensi' da banca e
sindacati
Tale proposta conciliativa prevede
fondamentalmente:
-
L'abolizione della quota differita che tanti
problemi crea in sede di dichiarazione dei
redditi, sia agli attivi, sia, in misura
maggiore, ai quiescenti perche' su di essi
pesa annualmente l'incognita relativa alla
sua liquidazione;
- La copertura delle perdite della
gestione quiescenti da parte della gestione
attivi, sino a concorrenza degli avanzi
d'esercizio realizzati da quest'ultima. Si
ricorda che attualmente gli attivi versano
ai quiescenti, quando consentito dal
risultato d'esercizio, il 6% del totale
contributi: pertanto questa variazione
statutaria potrebbe essere vantaggiosa per
il conto economico degli attivi, qualora la
perdita della gestione quiescenti non
raggiungesse il suddetto 6% .
Gli obiettivi dei ricorrenti sono chiari:
migliorare la gestione del Fondo Sanitario,
nell'interesse di tutti, personale in
servizio e pensionati. Il ricorso e' stato a
suo tempo presentato a fronte di un
procedimento che due gradi di giudizio hanno
dichiarato illegittimo e tale atto
costituiva il preciso dovere di chiunque
avvertisse fra le proprie responsabilita'
quella del rispetto delle regole statuite.
Pertanto l'estensore della nota, della quale
si condivide l'opportunita' di arrivare alla
soluzione del problema, dovrebbe indirizzare
il suo appello in modo piu'
mirato
e rispettoso della realta' dei fatti.
* * *
Fatte queste precisazioni la domanda e':
conviene cancellare l'iscrizione alle
Associazioni, che ci difendono, ci
sostengono e ci aggiornano - o disdire
l'iscrizione ai Sindacati i quali, anziche'
schierarsi al nostro fianco, ci combattono
allineandosi, puntualmente, alle indicazioni
della Banca?
Io non ho dubbi in proposito: gia' in
passato ho consigliato ai pensionati
iscritti al FSI di stracciare le tessere
(anche se la procedura di dimissioni e'
piuttosto pelosa, come Tagliarini sa bene).
sito piazzascala.it