decima puntata 
(nella puntata precedente ho parlato del ritrovamento di alcuni documenti riconducibili al diario)
 

......16 marzo 1957
Tornando alle citate dimissioni dalla Cassa di Risparmio di Venezia, Sede Centrale, che naturalmente spalancarono le porte alla paura considerando quanto mi apprestavo a fare, vorrei spendere ancora due parole su questo argomento.
Fu un prete, direttore di un Istituto per anziani piu' vicini alla demenza senile che alle fisiologiche patologie della vecchiaia, il Costante Gris di Mogliano Veneto, che chiese a mio padre se io fossi stato disponibile ad occupare un posto in qualita' di Segretario della Sezione Italiana dello "Institut auf dem Rosenberg" di San Gallo, una citta' abbastanza vicina a Zurigo. Fecero tutto loro e mi ritrovai in quattro e quattr'otto con un biglietto ferroviario per San Gallo ed una successiva sorpresa che mi fece piangere per una settimana di fila e pentirmene di aver lasciato il precedente e sicuro posto di lavoro, oltre che la mia casa.
Cosa era successo? Era successo che, essendo partito dall'Italia con una ventina di muratori reperiti nel veneziano dal predetto prete del Gris di Mogliano, quando si e' trattato di prendere contatto con il lavoro, che io fossi scambiato con uno di loro. Ci assegnarono infatti due-tre camerate comuni e mentre loro scherzavano e ridevano per la nuova occupazione che tra l'altro era interessante anche dal punto di vista economico, io invece piangevo e venivo quasi deriso in quanto - dicevano loro - in Svizzera avevano bisogno solo di "Hausbursche", e cioe' di manodopera e non di persone che svolgessero attivita' intellettuale.
In quel momento maledii il Prete che aveva imbrogliato anche mio padre cercando nel contempo, con ogni mezzo, di far capire la mia posizione che nessuno voleva capire. Dopo circa una settimana di pianti senza far sapere niente ai miei genitori anche perche' non solo non c'erano i telefonini ma soprattutto non c'erano nemmeno i soldi per telefonare, vengo chiamato dalla Direzione del "Rosenberg", da un certo Dr. Hafen, che poi capii essere il Direttore del cosiddetto "Sekretariat" dell'Istituto, il quale, scusandosi per il qui pro quo, mi presento' le scuse del governo elvetico per la gaffe, assegnandomi subito al vero posto per il quale ero stato assunto a tempo pieno: Segretario della Sezione Italiana dell'Istituto internazionale e contemporaneamente addetto alla Segreteria, sempre italiana, per gli affari con l'estero, grazie anche alla mia discreta conoscenza delle lingue. E cosi' fini il mio calvario, con un cambiamento cosi' immediato che mi era sembrato di passare dal giorno alla notte. Mi fecero alloggiare gratis in una bella villetta, nella Zwinglistrasse al civico n.33 ove, la proprietaria, una docente universitaria e marito, condividevano con me questa abitazione, invero assai diversa dalle camerate di cui dicevo prima.
Capii subito che, nella Svizzera, la mentalita' era molto diversa dalla nostra e lo capii ancor prima di entrare quando ci fecero la visita sanitaria al confine di Chiasso. Infatti, ci misero tutti in fila in una sorta di ambulatorio militare, nudi come madre ci fece e, con una meticolosita' e serieta' che facevano paura, incominciarono a visitarci dalla testa ai piedi. Ricordo la mia timidezza che mi faceva restare un po' sulle mie e la spavalderia di tanti altri, con i quali avevo fatto il viaggio dall'Italia che se ne "fregavano", quasi divertiti. Ad un certo punto, e' successo che uno di questi, per scherzo, desse una spinta a chi gli stava davanti, facendo perdere l'equilibrio a tutti, con la conseguenza di trasformare il tutto in una scena simil- "ammucchiata collettiva".
Il dottore smise di visitare. Chiese: "Chi e' stato?" Venne fuori il colpevole, ridendo. Al che, il sanitario proferi' perentoriamente queste parole: "Ritorni al suo paese". E cosi' fu.
In Italia di certo tutto si sarebbe subito accomodato, considerando il fatto come una goliardata, e quindi capii subito che esisteva una mentalita' molto diversa dalla nostra, da cui non si poteva derogare

.......

(segue)

 



TORNA INDIETRO
- VAI ALLA UNDICESIMA PUNTATA

 

 

Segnala questa pagina a un amico:

ascolta in sottofondo
Arnaldo De Porti alla fisarmonica