quarta puntata
(nella precedente avevo parlato del mio arrivo a Zurigo-San Gallo e sistemazione)

....11 marzo 1957. Sono appena uscito dall'ufficio, quindi il tempo per una colazione, ed ora mi ritrovo nella mia cameretta a meditare su quanto dovro' fare per migliorare il mio avvenire ed il presente. Infatti, in questo ultimo tempo, mi e' venuta l'idea di cambiare posto di lavoro, di rivolgermi altrove per una maggiore remunerazione. Ora mi posso dire completamente ambientato e l'unico desiderio sarebbe di ricavare di piu' dal mio lavoro. Ho tutte le possibilita' per migliorare e perche' non dovrei farlo?
In questo tempo ho gia' scritto ad alcune ditte svizzere tra cui la Knorr che, purtroppo mi risponde "spiacente di aver ricevuto troppo tardi la mia offerta" e quindi alla ditta Sulzer di Winterthur dalla quale attendo risposta giorno per giorno sperando in bene.
Ormai continuo il mio lavoro non piu' con l'entusiasmo iniziale ma con il pensiero di andare altrove. Sono un po' stanco di questa vita, un po' senza sugo e desidererei tornarmene anche in Italia, ma chi mi offrirebbe subito un lavoro dignitoso al pari di cio' che avevo lasciato? Ora purtroppo dovro' rimanere costi' fino a novembre di quest'anno onde sfruttare al massimo il mio soggiorno e per far valere un domani di piu' le mie possibilita' in Italia.
Francamente ora che scrivo sono stanco, giu' di morale. Non e' una novita' peraltro. Oggi ho dovuto ricevere una sgridata da un sindacabile superiore, tra l'altro italiano, ed ho dovuto tacere perche' non posso arrischiare che un domani, quando me ne andro', mi si dia un brutto buon servito (si trattava del prof. Simonetto Arcangioli, preside della sezione italiana).
Purtroppo, come dicevo prima, l'unica osservazione che ho avuto sin qui e' venuta proprio da un connazionale. A questo proposito devo dire quanto brutta sia talvolta la vita fra italiani in questa terra. Tutti si guardano in cagnesco per paura che si vada a riportare qualche cosa di negativo al padrone svizzero. Mi consola che domani faro' rapporto alla direzione svizzera contro questo preside italiano che attribuisce a me i suoi errori. Tanto non me ne importa affatto di non venir piu' guardato da lui, avendo anche troppo da lavorare per i tre direttori svizzeri... che mi stimano molto. Purtroppo cosi' e' la vita e bisogna decidere sul da farsi, anche per migliorare.
Oggi sono tanto giu' di stringa: ho in tasca 1 franco svizzero e 90 centesimi, ossia circa 250 lire italiane e siamo solo al giorno 11 del mese. Che vita dovro' fare per ancora 20 giorni senza un quattrino in tasca e senza avere il coraggio di chiedere una lira? Anzi un franco svizzero ? Speriamo che questi giorni volino perche' sono veramente stremato. Diro' che questa situazione mi aumenta al massimo il coraggio per cui non me ne importa niente di dire in faccia qualsiasi cosa a qualcuno quando questi se la merita. Ivi compresa anche al suddetto Preside.
Domani avro' mezza giornata libera ed avro' cosi' la possibilita' di recarmi alla ricerca di qualche novita'. Ma dove andare con un franco e 80 centesimi? Vedro'!
Ora sono le 20 e 30 e andro' subito a letto nella speranza di prendere sonno. Devo prima decidere pertanto cosa dovro' fare domani perche' non posso piu' continuare senza il becco di un quattrino in tasca. Mi balena per la testa di andare persino in...  Africa pur di guadagnare di piu'. In questo momento non mi resta che aspettare il sonno pensando che qualcosa dovra' pur cambiare entro questo mese.
Buonanotte!...

(segue)




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