quattordicesima puntata
 

nella precedente ho fatto cenno di un incontro veramente pulito ed ingenuo con Wally nel gruppo del Saentis (Prealpi svizzere di Appenzello e San Gallo) e mi ero riservato di narrare quanto mi era successo durante questa "sfortunata" escursione. Anche in questo caso, ho dovuto rielaborare il testo reso illeggibile dal tempo trascorso. Eccolo :

......nella puntata precedente ho rispolverato un rapporto amichevole avuto con Wally, ragazza emigrante pure lei che lavorava, insieme con la sorella maggiore, in una fabbrica di pizzi e merletti nella Citta' di San Gallo, una concorrente svizzera di Burano, isoletta nota del veneziano, mentre ora non posso esimermi dal raccontare un fatterello occorsomi sempre con detta ragazza, bellissima, "acqua e sapone", come si soleva dire una volta (in quanto oggi non ce ne sono piu', salvo errore), durante l'escursione sul Gruppo del Saentis svizzero con una cremagliera storica.
Va subito detto che eravamo in primavera avanzata e che, senza programmare nulla, compatibilmente con le solite scarse risorse, (stava meglio lei che me in quanto era li' per mettere da parte un gruzzolo per la casa per quando sarebbe rientrata in Italia), decidemmo di salire per la prima volta in una cremagliera, una di quelle che si vedono stampate nelle favole, per arrivare in alto...  se ricordo bene, detto mezzo andava talmente piano da poter stare in piedi persino sui predellini... per ammirare il paesaggio mozzafiato.
Va anche detto che, in occasione del mio compleanno, mia madre (non so con quali sacrifici !!!) mi aveva mandato come regalo un paio di calzoni di lino celeste ed un golf-maglione, aperto davanti, di color verde con bottoni in cuoio marrone come si usava allora, indumenti che, per l'occasione indossavo per la prima volta sentendo odore di... mamma.
Arriviamo in alto e, come era naturale, cerco un posto per sederci sul prato erboso, ammirando delle vacche svizzere al pascolo, confinate entro un recinto con fili elettrizzati allo scopo che non uscissero da li'.
"Ti piace ?", chiedo a Wally. Si, fu la risposta immediata ed io, con altrettanta immediatezza anche perche' non vedevo l'ora di gustare un momento di ingenua intimita', mi siedo di " prepotenza " sul prato anticipando potenziali emozioni dei minuti seguenti con Wally e, appena seduto, ho avuto pero' la sensazione che il terreno fosse poco disponibile ad accogliere il mio sedere anche se pareva che mi volesse riservare un'accoglienza piuttosto calda...
Chi mi legge, avra' capito che mi ero seduto sopra una maestosa "popo'" , forse di una di quelle vacche seppur recintate, popo' che mi trapasso' i calzoni nuovi di lino appena inviatimi dalla mamma dall'Italia, ma trapasso' anche gli stessi boxer...
Ovviamente, il sogno e' scemato, ma non fini' li'.
Riprendemmo la cremagliera per il ritorno a San Gallo, ma la puzza da cui non potevo ovviamente liberarmi, mi ha costretto a posizionarmi sui predetti predellini in modo da attenuare il disagio non solo mio, ma anche dei passeggeri, i quali, ne ho avuto la sensazione netta, avranno pensato che gli emigranti, come eravamo io e Wally, non si lavano...
Arrivati a casa, non e' rimasto altro che gettare sui rifiuti sia calzoni che boxer, evitando di dare un dispiacere a chi me li aveva regalati, mentre il golf-maglione e' stato malamente recuperato ad opera di chi aveva condiviso con me la giornata
 


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