sesta puntata
(nella puntata precedente ho
fatto cenno ad alcuni chiarimenti professionali con il datore di
lavoro svizzero)
SVIZZERA: POCO TEMERARIO O SELF CONTROL "FORZATO" A 22 ANNI... IN VESTE DI EMIGRANTE IN TERRA STRANIERA ?
....Vorrei raccontare tre fatterelli occorsimi
negli anni... 56-57, di cui a titolo abbastanza intuitivo,
periodo nel quale, insieme con altre sei colleghe di nazioni
diverse, lavoravamo nel "Sekretariat" dell'Istituto scolastico
internazionale, nella Svizzera tedesca e francese. Di queste
colleghe, conservo solo un libro che mi hanno regalato con tanto di
dedica leggibile, come da foto. Allora, va ricordato anche per
capire meglio, non c'erano gli Smartphone ed era molto difficile e
costoso collegarsi, anche telefonicamente, con l'Italia...
Io seguivo il contesto italiano, le altre - tutte donne, io unico
uomo - seguivano i contesti americani, inglesi, europei in generale
ecc.ecc.
Lo spunto per raccontarli mi e' venuto a seguito di un incontro con
amici della mia eta', circostanza che, ormai da diversamente
giovani, forse anche troppo, invita a ricordare la giovinezza...
che non c'e' piu'.
Primo fatto. (rielaborato dal testo originale, come gli altri due
che seguono, modificati nella forma, in quanto un po' pasticciati
trattandosi di cose personali che non avevano certo bisogno di
perfezionismi lessicali... )
Una sera vengo invitato ad una festa da una studentessa brasiliana,
leggermente "abbronzata di pelle", al cui invito ho aderito con
molta titubanza, anche perche' le mie condizioni di...
emigrante in Svizzera non potevano certo competere con quelle di una
studentessa sudamericana ricchissima che, la sera dell'invito
stesso, e' venuta a prendermi con una lussuosa Pagodina-Mercedes,
color bianco avorio a due posti, con sedili in pelle rossa,
automobile che, solo essa - immaginate - mi metteva soggezione a
guardarla, non avendo io allora neanche i soldi per comperarmi un
motorino a due ruote. Ma se mi faceva soggezione la macchina, non
posso non raccontare che tipo di... impaccio mi facesse la
studentessa, abbronzatissima, con un "bolerino" copri-spalle bianco
del colore della stessa... .carrozzeria della Mercedes,
indumento che copriva, in condizioni meteo molto fredde, le spalle
tutte scoperte della mia straordinaria... studentessa e
chauffeuse
Lei mi parlava, io, da provinciale, le rispondevo con una certa
"balbuzie da emozione", osservando come muoveva la... cloche
della splendida due posti, nonche' ammiravo la sua bravura nello
scalare le marce azionando i pedali col supporto di gambe sinuose e
bellissime, realta' che, se vuoi anche forzando il concetto, mi
avrebbe spinto a posizionarmi sempre con gli occhi in ... zona
pedali per osservare meglio il tutto di questa divina creatura. Ma,
come suo superiore, io "Lehrer", lei mia studentessa, sono stato
costretto ad abdicare da siffatta posizionatura oculare verso una
forzata ma non desiderata moderazione sotto il cielo di un
comprensibile... .malessere-benessere. E l'irreprensibilita'
fu salva, ma a caro prezzo...
Secondo fatto. (rielaborato con le stesse precisazioni del
precedente)
Un'altra sera, vengo invitato, per una cenetta, a casa da una
collega del predetto "Sekretariat", non certamente affascinante come
quella della "Pagodina". Questa volta accettai con meno titubanza di
quella precedente, anche perche' spinto dalla voglia di conversare
in lingua tedesca, allo scopo di aumentare le mie scarse cognizioni
della lingua, pensavo di migliorarla esercitandomi con la collega
che seguiva la sezione tedesca dell'Istituto internazionale. Ebbene,
dico subito che questa collega non era certo una bellezza al pari
della sudamericana, come gia' detto, tuttavia le sue risorse
psico-fisiche non erano sicuramente da buttare, anzi...
Questa ragazza sui 25 anni, io meno, dopo un aperitivo, prepara una
cenetta con un menu' del... kaiser che, anche pensandoci ora,
mi prenderebbe lo stomaco, ma, per una sorta di fortunata (per me)
compensazione, lei aveva incominciato a metter su dei dischi di
musica lenta, qualche biscotto alla cioccolata, ed altre cose che
volevano essere un invito alla danza... o forse a
qualcosa di diverso, mentre io continuavo ad apprezzare il tutto
senza mai essere sfiorato anche minimamente dall'idea di dare avvio
alle danze... che avrebbero potuto portare ad altre
destinazioni, ed ancor adesso onestamente non saprei il perche' io
mi sia comportato a questo modo: forse nel mio subconscio pensavo
che, all'indomani, questa ragazza avrebbe "spifferato" il tutto in "Sekretariat"
con la conseguenza di farmi perdere qualche centimetro di
reputazione; e cio', non tanto perche' la ragazza non era
bellissima, ma soprattutto perche' io dovevo mantenere un
comportamento "rispettoso", almeno di facciata, nella nazione in cui
ero ospite. Ho capito poi che la ragazza avrebbe voluto tutto il
contrario: era infatti poi corsa la voce, sicuramente fatta
circolare dall'interessata, che a me non piacevano le ragazze...
A fine serata, dopo aver cenato malissimo e non aver accennato a
nessun passo di danza, ci siamo salutati con una semplice stretta di
mano... . Ritornai a casa a... stomaco vuoto, sia
per quanto riguarda la cena di pessimo menu', nonche' per il resto
che, da stupido, non avevo capito appieno..
Terzo fatto. (abbastanza divertente, rielaborato come i due
precedenti).
Supportato da quanto ho raccontato dianzi, una sera decido, questa
volta da temerario, di invitare a teatro una collega bellissima del
famoso "Sekretariat", tale Gisy, figlia di un ex Ministro della
sanita' della ex Germania Orientale. Questa acconsente, ma arriviamo
purtroppo a teatro per assistere alla rappresentazione "La morte del
Cigno" con cinque minuti di ritardo. Non ci lasciano entrare perche',
per costume svizzero, molto diverso da quello italiano, e' proibito
disturbare a scena iniziata. Ci fanno entrare poi durante
l'intervallo.
Assistiamo a quanto rimane dello spettacolo con piacere e molta
soddisfazione; poi, 22 anni io 18 lei, decidiamo di fare una
passeggiatina notturna in mezzo alla neve che sembrava ancor piu'
bianca del suo color naturale grazie ad una luna "accecante" come il
sole d'estate...
Ebbene, nel corso dei convenevoli per creare una atmosfera
immaginabile a quell'eta', ci appartiamo dietro ad un...
rimorchio parcheggiato in mezzo alla neve (senza accorgersene
minimamente del freddo per ovvie ragioni di giovinezza) e questa
volta decido io sul da farsi ... esprimendomi in quel po' di
tedesco che avevo imparato a scuola e li' in Svizzera. Ebbene,
volevo dire a Gisy che in quel momento mi sembrava Anna Pavlova o
Carla Fracci, famose danzatrici a livello mondiale che avevano piu'
volte rappresentato "La morte del Cigno".
Le dissi in lingua tedesca, nella certezza di farle un complimento,
che aveva un visino bello e chiaro come il... .cigno
bianchissimo; ma volle il caso, per me assai sfortunato, che
pronunciando malamente il termine "Schwan" (che significa cigno) lei
abbia capito "Schwein" che significa... maiale...
Il viso di Gisy divento' rosso come un peperone, malgrado avesse una
carnagione bianca da nobil-donna di una volta, e la serata fini'
tutta per chiarire l'equivoco... poi la solita stretta
di mano della buonanotte e nulla piu'.
Piu' sfigato di cosi'... ma ancor oggi, dopo una
sessantina d'anni, mi chiedo se valeva la pena di comportarsi in
questo modo a vantaggio di "morigerate innaturali reprimenda...
? Che confliggevano fra umana fisiologia e rigore professionale ?
Che ne dice chi avra' la bonta' di leggermi ?....
Dei miei colleghi-colleghe di allora, delle diverse
sezioni internazionali, di cui alla puntata, ricordo Eva
Gisy proveniente dalla ex Germania orientale, Inge
Niebel, Karola Koester, Lotty Beichebacher, Irmgard
Michaelis, e J. Schaffhauser (forse i nomi non sono
stati da me trascritti con estrema precisione in quanto
li ho rilevati, a fatica, da una dedica in lingua
tedesca fattami in un libro-ricordo di San Gallo, in
occasione del mio congedo dalla Svizzera, per cui spero
che il documento qui sotto riprodotto possa essere di
maggiore precisione. |
(segue)
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