ventiquattresima e ultima puntata
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......UN
ULTIMO PENSIERO
Ora come ora, caro Diario, e finisco davvero di scriverti, sento il
bisogno forte, deciso, grato ed, almeno spero, anche quello
strettamente necessario proprio nel momento in cui viviamo, di
suggerire ai giovani di non disperare mai nella vita, ma di credere
in essa, costi quel che costi, in quanto tutto cio' che si fa, sia
nel bene, ma anche attraverso il male sfortunatamente sopportato e
sofferto, ha un ritorno positivo, non tanto di natura
economico-finanziaria come e' successo a me dopo le tante, troppe
preoccupazioni descritte su questo diario, realta' che, in
particolare di questi tempi, sembra confliggere con i compiti
compatibili con la giovane eta', ma soprattutto perche', e lo
posso affermare con assoluta certezza che,
ogni goccia di sudore non va perduta e contribuisce anzi ad accrescere gli oceani esistenziali che ancora esistono, fatti di buon senso ed amore,
realta' anche
questa di cui oggi il mondo sembra pero' averne bisogno piu' che
mai.
La mia vita, anche se piu' prossima al capolinea che verso altre
direzioni, ha dato dei sonori punti alla... Metamorfosi Kafkiana,
se e' ben vero, come in effetti mi sento di dire, che essa ha subito
un tale positivo capovolgimento in termini economico-finanziari,
culturali, di relazione, di amore verso il prossimo e quant'altro,
da passare via via dalle descritte difficili situazioni di
precarieta' fino ad arrivare ad uno stadio di sereno benessere,
consolidato da molti anni, grazie al quale, ... pandemia
permettendo, oggi mi troverei davvero in difficolta' a chiedere
qualcosa di piu' dalla vita. Insomma, mi pare di avere gia' tutto,
anche il lavoro post quiescenza, atteso che mi sento ancora
nell'esercizio delle mie "ex" funzioni professionali, come lo
attesta anche... google.
E per ottenere tutto questo, seppur pagato a caro prezzo,
ringrazio ancora una volta mio padre e mia madre che, pur nella
precarieta' di un momento sicuramente molto difficile, li ho sempre
sentiti vicini, non solo, ma ritengo di poter dire grazie anche alla
Cassa di Risparmio di Venezia, alla Banca Commerciale Italiana e
all'Istituto Internazionale svizzero sul Rosenberg, realta' tutte
che hanno costituito i pilastri fondamentali in ordine alla mia
formazione professionale ed umana, nonche' un grazie all'indotto
esterno riconducibile a detta formazione di cui, ancor oggi, ne godo
i frutti. E, lo dico senza alcuna remora, perche' questi sono
tanti, anzi tantissimi... nei vari contesti sociali.
Vorrei che questa sintesi esistenziale fosse recepita dalla
gioventu' di oggi, in primis, da mia figlia.. anche se ne dubito, e
non poco ! Seppur augurando loro di fare meglio di me e con minori
sacrifici.
P.S. dal contenuto piuttosto "macigno".
A conclusione di questo diario, dalle sfaccettature che, da quanto
sento dire persino nella mia famiglia, sembra non essere del tutto
in linea con il comportamento delle nuove generazioni, mi sento
comunque di rivolgere ancora una volta la massima gratitudine verso
i miei genitori che, pur non avendo mezzi, hanno saputo darmi in
termini di amore ed esempio molto di piu' di quanto io abbia loro
dato (esattamente come ho scritto anche nella loro lapide),
ricordando contestualmente anche mio fratello Alessandro, morto a
soli 49 anni per tumore, il quale, piu' giovane di me di un lustro
circa, non solo ha condiviso certe situazioni narrate in questo
diario ma, per certi versi, invero piuttosto singolari e di una
certa affinita' contingentale, e' stato costretto ad "espatriare"
dal Veneto verso il Piemonte, precisamente a Mirabello Monferrato,
per continuare gli studi presso un collegio salesiano. In detta
struttura salesiana, fondata da don Bosco, il cui indirizzo
prevalente era quello di dare una formazione clericale, egli ha
potuto continuare gli studi nella presumibile consapevolezza
aprioristica di non seguire detto indirizzo, salvo oggettiva
maturanda vocazione, come allora fecero ed attuarono poi in molti,
per non essere di peso economico alle famiglie.
Non avrei voluto dire questo ma, ove cio' avesse a servire ad un
mondo che si sta sempre piu' disgregando per motivi non
fisiologicamente umani, spero che questo mio pensiero, anche se
presumibilmente sterile, faccia breccia presso coloro che verranno
dopo di me, in particolare verso mia figlia che, disinformata da
fonti piu' legate all'interesse che all'amore, avra' cosi' modo di
vagliare un giudizio esaustivo e comparativo, seppur molto tardivo,
sull'excursus esistenziale di suo padre Arnaldo, insieme con il
fratello Alessandro, nei confronti dei suoi genitori, Mamma Norma e
Papa' Amedeo...
Ciao Diario mio !
Arnaldo
De Porti 19 febbraio 2021 h. 10 (finito di copiare le
pagine)
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